Titolo: Inutile Tentare Imprigionare Sogni
Autore: Cristiano Cavina
Editore: Marcos y Marcos
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 16,00 €
Baldo Creonti è uno studente mediocre del terzo anno all'ITIS Alberghetti di Imola, una scuola frequentata quasi esclusivamente da maschi, dove le ore vengono scandite da una sirena da fabbrica e si respira perennemente l'odore di ossido di saldatura e plastica di cavi elettrici. La scuola scelta da Mamma Creonti, che per mandare avanti la famiglia si spezza la schiena a pulire e lucidare pavimenti, mentre Creonti Vecchio, dopo essersi giocato la bottega a scala quaranta, vive con un perenne tremore alla testa, sordo e mezzo cieco.
Una mamma che sogna il riscatto sociale della famiglia grazie alla carriera scolastica del figlio, senza conoscere le sue reali capacità e la situazione dell'istituto, dove buona parte degli allievi tentano di sopravvivere, trascorrendo più tempo a fumare canne e sognare intorti con le ragazze di ragioneria che ad ascoltare le lezioni . Mentre i professori, incapaci di interpretare i loro bisogni, sono avviliti e spesso litigano tra di loro.
Cristiano Cavina, prendendo spunto dalla sua personale esperienza scolastica all'ITIS, racconta in tono ironico uno spaccato di vita studentesca all'interno di un istituto tecnico, dove i discenti, quasi tutti di sesso maschile, spesso sono poco motivati all'apprendimento. E nonostante il tono enfatico utilizzato dall'autore, che fa apparire i personaggi alla stregua di caricature, la realtà scolastica risulta assolutamente credibile e di strettissima attualità, come ben sapranno tutti coloro che frequentano un qualsivoglia istituto tecnico. Tuttavia Cavina nel romanzo non cade nella trappola del moralismo e soprattutto non punta il dito contro qualcuno, ma si limita a raccontare una realtà che conosce bene, condividendo con il lettore dei pensieri "ad alta voce".
Il risultato è un romanzo leggero e divertente, che si legge in poche ore e fa riflettere, lasciando nel lettore un senso di amarezza per l'incapacità del sistema sclastico di far fronte al suo scopo primario, ovvero quello di comprendere e rispondere ai bisogni educativi degli alunni, soprattutto quelli con difficoltà o scarse motivazioni (come nel caso di Baldo Creonti). Un libro consigliato a tutti, studenti, professori e genitori.
L'AUTORE
Cristiano Cavina nasce a Casola Valsenio nel maggio del 1974; cresce in viale Neri, nelle case popolari, con le cantine piene di uccelli da richiamo e un albero magnifico che fa ombra in cortile. Ci vive ancora adesso: Made in Casola è il suo marchio di fabbrica, la firma in calce a tutte le sue mail. Scopre la magia della narrazione al bar, ascoltando i racconti dei vecchi; quando poi comincia a leggere libri, la sua strada è tracciata. Lui di sé dice di sentirsi un bravissimo lettore; che è un grande narratore possiamo dirlo noi, i suoi lettori sempre più numerosi, i librai che lo seguono da sempre, i critici più severi. Ama raccontare le cose che conosce da vicino: la sua infanzia in Alla grande (Premio Tondelli) e Un'ultima stagione da esordienti; l'epopea di Nonna Cristina in Nel paese di Tolintesàc; la sua storia di figlio senza padre e di padre fuori dagli schemi nei Frutti dimenticati (Premio Castiglioncello, Premio Vigevano, Premio Serantini, Selezione Premio Strega). Scavare una buca è ambientato nell'immensa cava di gesso alle porte di Casola Valsenio. Inutile Tentare Imprigionare Sogni nasce dalla condanna a cinque anni di itis che gli è toccato scontare, e rivela più che mai la sua voce forte e chiara, il suo sguardo ridente di narratore per natura.
Autore: Cristiano Cavina
Editore: Marcos y Marcos
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 16,00 €
Baldo Creonti è uno studente mediocre del terzo anno all'ITIS Alberghetti di Imola, una scuola frequentata quasi esclusivamente da maschi, dove le ore vengono scandite da una sirena da fabbrica e si respira perennemente l'odore di ossido di saldatura e plastica di cavi elettrici. La scuola scelta da Mamma Creonti, che per mandare avanti la famiglia si spezza la schiena a pulire e lucidare pavimenti, mentre Creonti Vecchio, dopo essersi giocato la bottega a scala quaranta, vive con un perenne tremore alla testa, sordo e mezzo cieco.
Una mamma che sogna il riscatto sociale della famiglia grazie alla carriera scolastica del figlio, senza conoscere le sue reali capacità e la situazione dell'istituto, dove buona parte degli allievi tentano di sopravvivere, trascorrendo più tempo a fumare canne e sognare intorti con le ragazze di ragioneria che ad ascoltare le lezioni . Mentre i professori, incapaci di interpretare i loro bisogni, sono avviliti e spesso litigano tra di loro.
Cristiano Cavina, prendendo spunto dalla sua personale esperienza scolastica all'ITIS, racconta in tono ironico uno spaccato di vita studentesca all'interno di un istituto tecnico, dove i discenti, quasi tutti di sesso maschile, spesso sono poco motivati all'apprendimento. E nonostante il tono enfatico utilizzato dall'autore, che fa apparire i personaggi alla stregua di caricature, la realtà scolastica risulta assolutamente credibile e di strettissima attualità, come ben sapranno tutti coloro che frequentano un qualsivoglia istituto tecnico. Tuttavia Cavina nel romanzo non cade nella trappola del moralismo e soprattutto non punta il dito contro qualcuno, ma si limita a raccontare una realtà che conosce bene, condividendo con il lettore dei pensieri "ad alta voce".
Il risultato è un romanzo leggero e divertente, che si legge in poche ore e fa riflettere, lasciando nel lettore un senso di amarezza per l'incapacità del sistema sclastico di far fronte al suo scopo primario, ovvero quello di comprendere e rispondere ai bisogni educativi degli alunni, soprattutto quelli con difficoltà o scarse motivazioni (come nel caso di Baldo Creonti). Un libro consigliato a tutti, studenti, professori e genitori.
L'AUTORE
Cristiano Cavina nasce a Casola Valsenio nel maggio del 1974; cresce in viale Neri, nelle case popolari, con le cantine piene di uccelli da richiamo e un albero magnifico che fa ombra in cortile. Ci vive ancora adesso: Made in Casola è il suo marchio di fabbrica, la firma in calce a tutte le sue mail. Scopre la magia della narrazione al bar, ascoltando i racconti dei vecchi; quando poi comincia a leggere libri, la sua strada è tracciata. Lui di sé dice di sentirsi un bravissimo lettore; che è un grande narratore possiamo dirlo noi, i suoi lettori sempre più numerosi, i librai che lo seguono da sempre, i critici più severi. Ama raccontare le cose che conosce da vicino: la sua infanzia in Alla grande (Premio Tondelli) e Un'ultima stagione da esordienti; l'epopea di Nonna Cristina in Nel paese di Tolintesàc; la sua storia di figlio senza padre e di padre fuori dagli schemi nei Frutti dimenticati (Premio Castiglioncello, Premio Vigevano, Premio Serantini, Selezione Premio Strega). Scavare una buca è ambientato nell'immensa cava di gesso alle porte di Casola Valsenio. Inutile Tentare Imprigionare Sogni nasce dalla condanna a cinque anni di itis che gli è toccato scontare, e rivela più che mai la sua voce forte e chiara, il suo sguardo ridente di narratore per natura.
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