Recensione: Non dirmi che hai paura, di Giuseppe Catozzella

Titolo: Non dirmi che hai paura
Autore: Giuseppe Catozzella
Editore: Feltrinelli
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 15,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Samia vive la sua infanzia a Mogadiscio, la capitale della Somalia in perenne stato di guerra, e coltiva un sogno insieme all'amico Alì: cambiare la sua vita, e quella di tutte le donne mussulmane, con la corsa. Proprio per questo si allena duramente tutti i giorni, per strada o in uno stadio fatiscente, nonostante i rischi. Ma alla fine i suoi sacrifici vengono ricompensati dalla prima vittoria, che spinge Samia a continuare; l'escalation di vittorie nel Paese la porterà alle Olimpiadi di Pechino, dove nonostante l'ultimo posto diventerà un simbolo per le donne mussulmane di tutto il mondo. Intanto a Mogadiscio, Al-Shabaab ha preso il potere e con la formazione delle Corti islamiche il fanatismo religioso diventa sempre più opprimente. Samia, dopo aver perso diverse persone care, decide di lasciare il Paese per trovare un allenatore e delle strutture adatte per gli allenamenti, con l'obiettivo di arrivare preparata alle Olimpiadi di Londra. Proprio per questo, dopo una breve parentesi in Etiopia, Samia decide di intraprendere il "Viaggio", l'odissea dei migranti per raggiungere prima la Libia e poi, via mare, l'Italia.

Samia Yusuf Omar (Pechino, 2008)
Non dirmi che hai paura racconta la straordinaria storia di Samia Yusuf Omar, la ragazzina somala che alle Olimpiadi del 2008, grazie alla sua forza di volontà, commosse il mondo intero, prima di finire nel dimenticatoio più assoluto. Giuseppe Catozzella con questo romanzo riporta in auge la sua storia, ma soprattutto permette a tanti lettori di conoscere la tragedia che da anni affligge le popolazioni africane e la conseguente odissea di chi, pur di sfuggire alla guerra, è disposto a perdere ogni cosa. Nella prima parte del romanzo conosciamo la vita di Samia che, come la maggior parte delle ragazzine di Mogadiscio, vive di stenti in una casa fatiscente, priva di qualsiasi comodità e lontana anni luce dagli standard igienico-sanitari dei paese europei. Eppure Samia non è come le altre perché il suo sogno, quello di diventare una campionessa di atletica, le infonde una forza di volontà e una speranza fuori dal comune; un temperamento che le permette di superare qualsiasi ostacolo e non piegarsi di fronte alle numerose difficoltà. Sullo sfondo la situazione socio-politica di un paese, la Somalia, segnato dalla guerra e dai conflitti religiosi, alimentati da un fanatismo intransigente. 

"Non ci avevo mai pensato. Il puzzo della polvere da sparo era nato prima di me, generato dalla mia sorella maggiore, la guerra, e io non l'avevo mai separato dal normale odore dell'aria".

Furgone nel deserto carico di clandestini
La seconda, invece, riguarda il Viaggio, di cui spesso conosciamo solo l'ultima parte, la traversata in mare, ignorando il lungo e terribile percorso, dalla Somalia o dall'Etiopia fino in Libia, che devono affrontare migliaia di migranti in fuga dalla guerra e dalla fame. Una lunga odissea che il lettore vive attraverso gli occhi di Samia, costretta piano piano a mettere da parte la propria umanità pur di sopravvivere; persone stipate come bestie (o forse peggio) in spazi ristretti senz'aria e senz'acqua, costrette a sopportare il caldo, la fame, la sete, la polvere e gli odori nauseabondi causati dal vomito e dalle feci; "Quando lo sconosciuto che ti sta di fianco non trattiene le feci, o quando non le trattieni tu, e continui a respirare e a navigare per giorni in quel puzzo nauseabondo senza acqua e senza cibo, non sai neanche più chi eri prima di entrare". Tutti nelle mani di trafficanti spietati, privi di qualsiasi umanità e pronti a spremere fino all'ultimo centesimo dai disperati che decidono di abbandonarsi nelle loro mani.

Un romanzo emozionante, a tratti persino struggente, che da una parte ci permette di conoscere la situazione disperata in cui versano la maggior parte delle popolazioni africane (e non solo), dall'altra ci fa riflettere sulla potenza dei sogni che alimentano la speranza. In questo caso attraverso lo sport, quello autentico, privo di quegli interessi economici che sempre più spesso sminuiscono la passione e allontanano gli sportivi. Un inno alla libertà che ti colpisce nel profondo e in qualche modo ti cambia, facendoti guardare con occhi diversi la realtà; sia in riferimento alle piccole "fortune" della vita quotidiana, come può essere quella di utilizzare un bagno o dormire comodi nel proprio letto; sia in riferimento al dramma dell'immigrazione clandestina, che troppo spesso ci permettiamo di giudicare con grande superficialità. Un romanzo assolutamente da leggere e - perché no - da adottare in tutte le scuole!

L'AUTORE
Giuseppe Catozzella è autore di poesie, romanzi-inchiesta, racconti e reportage. È stato a lungo consulente editoriale per la Mondadori e attualmente lavora per Giangiacomo Feltrinelli. Scrive su “L’Espresso”, “Sette”, “Il Corriere Nazionale”, “Max”, “Lo Straniero”, milanomafia.com, e ha collaborato con la trasmissione televisiva Le Iene. Del suo romanzo-inchiesta Alveare (Rizzoli, 2011; Feltrinelli, 2014) la casa di produzione Wildside ha acquistato i diritti cinematografici, e sono stati tratti tre differenti spettacoli teatrali. Ha anche scritto Espianti (Transeuropa, 2008) e La scimmia scrive (Cepollaro Edizioni, 2007). Tiene un blog sul sito del “Fatto Quotidiano”. Con Feltrinelli ha pubblicato Fuego (Zoom, 2012) e il suo più recente romanzo Non dirmi che hai paura (2014).

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