Recensione: NOME IN CODICE VERITY di Elizabeth Wein

Titolo: Nome in codice Verity. La verità nasconde molti segreti
Autore: Elizabeth Wein
Editore: Rizzoli
Pagine: 468
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 14,90 €


1943. Julie Beaufort-Stuart, agente scozzese del SOE (Special Operations Executive), viene catturata ad Ormaie, in Francia, e torturata dalla Gestapo. Dopo aver rivelato alcune sequenze di codici radio, Julie ottiene dal suo aguzzino, l'Hauptsturmfürer delle SS von Linden, di poter scrivere una lunga confessione in cui racconta la storia della sua amica Maddie, il pilota civile dell'ATA (Air Transport Auxiliary) che l'ha trasportata in Francia. Proprio quest'ultima, a differenza di ciò che pensa Julie, non è morta nel disperato atterraggio, ma si è unita alla Resistenza per cercare di liberarla e portare a termine l'operazione Verity...

Il libro di Elizabeth Wein è diviso esattamente in due parti: nella prima Julie narra la storia di Maddie e della loro amicizia, dai primi voli al tragico incidente in Francia, aggiungendo paure, sofferenze, timori sul proprio stato attuale (come prigioniera della Gestapo dal futuro segnato) e sul destino della sua amica; nella seconda invece è Maddie a narrare gli eventi, dal fortunano atterraggio ad Ormaie al disperato tentativo di salvare la sua grande amica. Se la prima parte risulta piuttosto lenta ed eccessivamente prolissa, soprattutto in riferimento ai dettagli tecnici sull'aviazione militare, la seconda è più scorrevole e riserva diversi colpi di scena.

Anche se la storia è totalmente inventata, come indicato dalla stessa autrice nella postfazione, le protagoniste della vicenda risultano credibili con le loro fragilità, paure, debolezze, ma anche capacità, dedizione, intelligenza e spiccato eroismo. Proprio in riferimento a quest'ultimo aspetto, il romanzo della Wein può essere considerato un omaggio a tutte quelle donne che diedero il loro contributo (fondamentale) alla vittoria delle forze alleate durante il secondo conflitto mondiale, senza distinzione di razza o ceto sociale (non è un caso che Maddie è povera e di origini ebraiche, mentre Julie ricca e scozzese!).

Tra le note stonate, oltre ad una prima parte troppo lenta e prolissa, la presenza di numerosi refusi, aspetto inconsueto per un libro pubblicato da Rizzoli. Detto questo, Nome in codice verity si rivela una lettura interessante per le tematiche sopra citate, avvincente nella seconda parte e capace di suscitare diverse emozioni nel lettore. Da leggere per chi ama il genere!

L'AUTRICE
ELIZABETH WEIN, nata a New York, vive in Scozia. Ha la passione del volo che condivide con il marito Tim, e scrive con successo romanzi per ragazzi. Nome in codice Verity ha ricevuto diversi premi ed è stato tra i libri per Young Adults più venduti negli Stati Uniti secondo la classifica del “New York Times”. Il suo sito è: www.elizabethwein.com.

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