The Imitation Game: la recensione in anteprima

Non si poteva pensare a film migliore per inaugurare la nuova stagione cinematografica. Il 1 gennaio infatti arriva nelle sale italiane The Imitation Game, che racconta la vita del brillante matematico ed esperto di crittografia inglese Alan Turing. Proprio quest'ultimo, dopo essere stato arrestato per atti osceni, inizia a raccontare la propria vita, mettendo in primo piano l'operazione più difficile, nonché il successo più grande: la decriptazione di Enigma, l'indecifrabile codice segreto messo a punto dai nazisti per comunicare le operazioni militari durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sullo sfondo l'infanzia isolata; il bullismo a scuola; la scoperta dell'omosessualità; la perdita dell'amico più caro; la passione per la crittografia; il carattere scontroso e la difficile collaborazione con gli altri crittografi a Bletchley Park; la costruzione di Colossus, la macchina utilizzata per decifrare il codice nazista; il rapporto con la brillante matematica Joan Clarke, che diventerà sua moglie; i segreti e i compromessi durante la guerra; il Gioco dell'imitazione, ideato per capire se le macchine posso pensare; e infine il suicidio a soli 41 anni, dopo la condanna per omosessualità (considerata un reato nell''Inghilterra degli anni Cinquanta).

The imitation game, tratto dal libro "Alan Turing. Storia di un enigma" di Andrew Hodges, è un biopic di altissimo livello che omaggia nel migliore dei modi la vita breve ma intensa di Alan Turing, genio dal carattere difficile, considerato il padre dell'informatica, grazie al quale furono risparmiate milioni di vite durante il secondo conflitto mondiale. Un personaggio eccezionale interpretato in modo sontuoso da Benedict Cumberbatch, favorito numero uno nella corsa all'Oscar come migliore attore protagonista. Spalleggiato in modo egregio da Keira Knightley, una delle migliori attrici britanniche del momento, Matthew Goode, Charles Dance, Mark Strong, Rory Kinnear, Allen Leech, Matthew Beard.

Un film potente, coinvolgente, emozionante, evocativo; brillante riflessione su genio e diversità. Tra i favoriti per la corsa agli Oscar, da non perdere!

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