La recensione di LA RAGAZZA NELLA NEBBIA, il nuovo romanzo di Donato Carrisi

Titolo: La ragazza nella nebbia
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Pagine: 350
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 18,60 €


Recensione a cura di Eleonora Cocola

È una gelida notte di nebbia nel paesino di montagna di Avechot; un uomo viene trovato sotto shock e con le mani sporche di sangue. Si tratta dell’agente speciale Vogel, che aveva trascorso i due mesi precedenti ad indagare sulla scomparsa di una ragazzina. Anna Lou aveva sedici anni, ma sembrava ancora una bambina: proveniente da una famiglia molto religiosa, sul suo cellulare conservava solo una manciata di numeri di telefono (mamma, papà, nonni, parrocchia), mentre sul diario scriveva
solo di gattini e braccialetti con le perline.

Una vita senza ombre, e allora diventa automatico pensare a un rapimento più che ad un allontanamento volontario. L’agente Vogel se ne intende, ha già trattato casi simili, e sa bene cosa cercare: prima l’attenzione dei media, poi un mostro. La prima la ottiene facilmente: manovrare i giornalisti e trasformare le indagini in grossi casi mediatici è quello che gli riesce meglio. Il secondo lo individua in un insegnante della scuola che Anna Lou frequentava, un uomo che ha la sfortuna di avere un alibi troppo debole per la sera della scomparsa e la cui macchina è stata avvistata diverse volte vicino alla ragazzina. Il caso sembra risolto, e allora perché a due mesi dalle indagini Vogel si trova ancora ad Avechot?

Quando esce il nuovo romanzo di un autore come Carrisi, che negli ultimi anni con Il suggeritore, Il tribunale delle anime e Il cacciatore nel buio ha inanellato un successo dopo l’altro, le aspettative sono altissime, e di conseguenza anche il rischio di rimanere delusi. Non si può dire che La ragazza nella nebbia sia un brutto libro, ma non è nemmeno di quei thriller in grado di far fare le ore piccole al lettore ansioso di scoprire l’arcano. Il romanzo ci mette parecchio a ingranare, la prima parte risulta un po' lenta e fa fatica a coinvolgere; ci riesce, e qui sta evidentemente la bravura dell’autore, quando scuote l’interesse del lettore insinuandogli il dubbio e smontandogli le certezze. Perché, come in ogni thriller che si rispetti, niente è come sembra, e il male ha spesso le origini più imprevedibili: il più delle volte, come nota uno dei personaggi, esso non nasce dall’odio, ma (aggiungo io) da sentimenti molto più ordinari.

L’atmosfera da film americano, con il delitto efferato che scuote serenità del paesino rintanato tra le valli alpine, fa da contraltare allo squallido realismo del circo mediatico che si scatena intorno alla tragedia e di essa si nutre: Carrisi fa un’ampia e articolata riflessione sul ruolo dei media nei casi di cronaca di nera e sull’attenzione che sempre più si concentra sui mostri (reali o presunti) a discapito delle vittime, per le quali dalla santificazione al dimenticatoio il passo è sempre più breve. È impossibile non pensare ai casi di cronaca nostrana e alla macabra fama che tante volte si riversa sui – talvolta solo presunti – colpevoli; ma anche, ad esempio, all’inquietante fenomeno del turismo macabro di chi si reca sui luoghi dei delitti spinto da una curiosità morbosa.

Per quanto costruito con maestria e popolato da personaggi complessi, La ragazza nella nebbia non convince fino in fondo; forse anche per il finale, che arriva un po' frettolosamente e non riesce a sorprendere più di tanto.

L'AUTORE
Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza, si è specializzato incriminologia e scienza del comportamento per poi diventare sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore di romanzi bestseller internazionali Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male e Il cacciatore del buio, tutti pubblicati da Longanesi. Ha vinto prestigiosi premi fra cui il Bancarella in Italia, il Prix Polar e il Prix Livre de poche, il più importante premio dei lettori in Francia.

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