Recensione: IL SANGUE DI MARKLANT di Miki Monticelli. Un fantasy appassionante e innovativo

Titolo: Il sangue di Marklant
Autore: Miki Monticelli
Editore: Piemme
Pagine: 588
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 19,50 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi


Il sangue di Marklant è il nuovo romanzo fantasy di un’autrice nostrana, Miki Monticelli. Un libro dai toni classicheggianti in cui la scrittrice in qualche modo elogia le scoperte, la società e la bellezza di epoche passate. In una terra lontana chiamata Marca, un tempo landa di paesaggi bellissimi, si staglia una fortezza, asserragliata e assediata da tempo immemore dall’esercito delle Darkalant. La comunità che vive al suo interno è addestrata alla guerra, tant’è che raggiunta l’età
prevista, i giovani abbandonano le famiglie per seguire il duro addestramento previsto per tutti.

In questo scenario tetro e cruento, cresce una ragazza di nome Drith, ultima discendente della famiglia dei Pugno (ritenuta traditrice da tutti nella fortezza), nonché abile, determinata, agile e ingegnosa. La ragazza viene adottata e cresciuta da Chori Acuto, Conservatore della Società Sperimentale (a lui spetta la progettazione di nuove armi per la difesa della fortezza) e da sua moglie Nica che, per anni, custodiscono il segreto sulla vera discendenza di Drith. Quest’ultima dal canto suo non è esule da bugie e sotterfugi: ha il potere di parlare con lo spirito delle persone morte e da anni giova della protezione e della guida di Hcontor della famiglia dei Pugno.

Come previsto dalla legge locale, giunta alla maggiore età Drith lascia la famiglia per seguire l’addestramento che la smista nel corpo dei Pipistrelli, capaci di guidare degli alianti per bombardare i nemici. Ma Marca, però, non è solo nel mirino dei nemici giurati di sempre: anche gli Occlumsaac, esseri mostruosi che vivono sotto terra, rivendicano pretese sulla fortezza. A Drith viene affidato il compito di sconfiggere il nemico, e sarà proprio lei a liberare la città dall’assedio, ma a che prezzo?

Lo stile è aulico e elegante e caratterizza una narrazione lineare e precisa. Il romanzo, inoltre, è strutturato in capitoli divisi per anni, dando così al libro l’aspetto di una cronaca storica. Ciò che ho trovato davvero interessante è il richiamo a qualcosa di storico e antico. Mi spiego meglio. Il fatto che la società di Marca fosse di tipo guerriero e che prevedesse un duro addestramento per tutti i giovani, mi ricorda l’antica Sparta, con le sue leggi e convenzioni. E ancora il “fuoco ruggente” usato come arma, è una libera interpretazione dell’autrice del famigerato fuoco greco; menti acute e geniali che ingegnano macchine volanti richiamano al mondo Vinciano; e scoperte alchemiche, esperimenti e ambientazioni riportano in auge echi medievaleggianti. La scrittrice dunque ha creato un mix vincente tra elementi fantasy, steampunk e storici.

Un romanzo innovativo, sia per trama che per peculiarità narrative, consigliato a tutti gli appassionati del genere.  

L'AUTORE  
Miki Monticelli è una trentenne che vive a Prato. Laureata in Ingegneria, coltiva da sempre la passione per la scrittura. In particolare, è appassionata del genere fantasy. Per Piemme ha pubblicato: Il libro prigioniero, La pietra nera, La scacchiera nera e I sette cardini.

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