Titolo: Percy Jackson racconta gli eroi greci
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
Pagine: 552
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Percy Jackson racconta gli Eroi Greci è la nuova opera di Rick Riordan che, affascinato dalla mitologia, ancora una volta ripropone il suo remake in chiave moderna attraverso gli occhi di uno dei suoi personaggi più acclamati. Percy Jackson ha ormai accettato l’idea di essere un semidio figlio di Poseidone e di una umana, e la sua vita trascorre tra combattimenti contro mostri e novità legate al suo patrimonio genetico divino. Tra le tante attività di cui si occupa, gli
viene proposto di scrivere un libro sugli eroi dell’Antica Grecia, e anche se inizialmente è reticente a causa della sua dislessia, alla fine accetta la sfida.
Per circa 545 pagine, Percy ci narra le vicende di dodici eroi impegnati tra decapitazioni di mostri, regni da salvare, divinità da sconfiggere, incursioni pericolose negli Inferi, etc; il tutto contornato dai retroscena che hanno farcito la stesura del suo libro. Tra tutte le storie, ci narra del suo omonimo Perseo, sopravvissuto in una cassa abbandonata nel mare grazie ad un rifornimento quotidiano di sushi; della dea Psiche che si scontra con Afrodite per suo figlio Eros e… per un vasetto di crema ipoallergenica di bellezza; di Fetonte, figlio del dio del sole, che viene bocciato all’esame di scuola guida del carro solare; della prima amazzone Otreta che da oppressa casalinga dell’Età del Bronzo diventa regina di un impero; di Dedalo, inventore di quasi tutto; di Teseo che dopo aver scoperto la tresca di sua moglie Fedra per gelosia uccide suo figlio; di Atalanta che sopraffatta dall’amore viene trasformata da Zeus in un bel leone; di Ercole che fa dodici stupide cose (ritenute fatiche) solo grazie all’aiuto di un navigatore satellitare; e tante altre storie.
Lo stile utilizzato da Riordan nei suoi romanzi è fresco, giovanile e dai tratti semplicistici. Ancora una volta è possibile scorgere tra le parole quella che riterrei la firma di Riordan: l’ironia. Infatti, ogni storia è pregna di umorismo, sarcasmo, battute fatte da Percy e commenti canzonatori. In qualche modo l’autore trasforma qualcosa che potrebbe risultare serio e tedioso per i giovani in un'avventura esilarante, rocambolesca e divertente.
Personalmente, credo che la sua teoria “dell’imparare attraverso lo scherzo” sia più che efficace, permettendo non solo alle giovani menti di dedicarsi alla lettura, ma anche di apprendere nozioni significative della storia classica. La sua abilità nel trasformare figure mitiche e inafferrabili in personaggi dell’immaginario comune, fatti di pregi, difetti, goffaggine e problemi adolescenziali, fa si che i ragazzi possano leggere tra le righe un invito esplicito a perseverare, lottare e vincere le battaglie che la vita presenta sul loro cammino, proprio come i famosi eroi greci. Per quanto riguarda la sovraccoperta del libro, inutile dirvi che si tratta del grande Paolo Barbieri che, ancora una volta, ha saputo esprimere tutta la magnificenza, la gloria e la bellezza del mondo antico.
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
Pagine: 552
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Percy Jackson racconta gli Eroi Greci è la nuova opera di Rick Riordan che, affascinato dalla mitologia, ancora una volta ripropone il suo remake in chiave moderna attraverso gli occhi di uno dei suoi personaggi più acclamati. Percy Jackson ha ormai accettato l’idea di essere un semidio figlio di Poseidone e di una umana, e la sua vita trascorre tra combattimenti contro mostri e novità legate al suo patrimonio genetico divino. Tra le tante attività di cui si occupa, gli
viene proposto di scrivere un libro sugli eroi dell’Antica Grecia, e anche se inizialmente è reticente a causa della sua dislessia, alla fine accetta la sfida.
Per circa 545 pagine, Percy ci narra le vicende di dodici eroi impegnati tra decapitazioni di mostri, regni da salvare, divinità da sconfiggere, incursioni pericolose negli Inferi, etc; il tutto contornato dai retroscena che hanno farcito la stesura del suo libro. Tra tutte le storie, ci narra del suo omonimo Perseo, sopravvissuto in una cassa abbandonata nel mare grazie ad un rifornimento quotidiano di sushi; della dea Psiche che si scontra con Afrodite per suo figlio Eros e… per un vasetto di crema ipoallergenica di bellezza; di Fetonte, figlio del dio del sole, che viene bocciato all’esame di scuola guida del carro solare; della prima amazzone Otreta che da oppressa casalinga dell’Età del Bronzo diventa regina di un impero; di Dedalo, inventore di quasi tutto; di Teseo che dopo aver scoperto la tresca di sua moglie Fedra per gelosia uccide suo figlio; di Atalanta che sopraffatta dall’amore viene trasformata da Zeus in un bel leone; di Ercole che fa dodici stupide cose (ritenute fatiche) solo grazie all’aiuto di un navigatore satellitare; e tante altre storie.
Lo stile utilizzato da Riordan nei suoi romanzi è fresco, giovanile e dai tratti semplicistici. Ancora una volta è possibile scorgere tra le parole quella che riterrei la firma di Riordan: l’ironia. Infatti, ogni storia è pregna di umorismo, sarcasmo, battute fatte da Percy e commenti canzonatori. In qualche modo l’autore trasforma qualcosa che potrebbe risultare serio e tedioso per i giovani in un'avventura esilarante, rocambolesca e divertente.
Personalmente, credo che la sua teoria “dell’imparare attraverso lo scherzo” sia più che efficace, permettendo non solo alle giovani menti di dedicarsi alla lettura, ma anche di apprendere nozioni significative della storia classica. La sua abilità nel trasformare figure mitiche e inafferrabili in personaggi dell’immaginario comune, fatti di pregi, difetti, goffaggine e problemi adolescenziali, fa si che i ragazzi possano leggere tra le righe un invito esplicito a perseverare, lottare e vincere le battaglie che la vita presenta sul loro cammino, proprio come i famosi eroi greci. Per quanto riguarda la sovraccoperta del libro, inutile dirvi che si tratta del grande Paolo Barbieri che, ancora una volta, ha saputo esprimere tutta la magnificenza, la gloria e la bellezza del mondo antico.
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