Recensione: IL PAESE DELL'ACQUA di Graham Swift

Titolo: Il paese dell'acqua
Autore:
Graham Swift
Editore: Beat
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 13,90 €


Recensione a cura di Eleonora Cocola

A cosa serve la storia? Secondo il preside della scuola in cui insegna Thomas Crick, a poco o nulla: davanti alla necessità di fare economia e tagliare il tagliabile, la prima testa a saltare è proprio quella del professore di storia. E allora Crick decide di lasciar perdere la Rivoluzione Francese e di sottoporre ai suoi ragazzi un altro racconto: quello della sua vita nei Fens, le terre bonificate dell'Inghilterra orientale, il paesaggio che tra tutti «è quello che più si avvicina al Nulla». Quello dei suoi
antenati birrai, del suo silenzioso padre che pescava le anguille, di quella «testa di patata» di suo fratello Dick, di una ragazza curiosa di nome Mary, del corpo senza vita di un ragazzo che galleggia nel fiume, di un bambino mai nato. Il passato remoto si intreccia con il presente e con il passato prossimo, alternando alla narrazione (anzi, alle narrazioni) una riflessione sul senso della Storia, ma anche del ricordo, della memoria e del racconto stesso.

È straordinariamente complesso e intelligente questo libro di Graham Swift: i piani temporali si alternano, le narrazioni si intrecciano, le riflessioni si snodano, i personaggi crescono, cambiano, si sviluppano. Anche le terre desolate dei Fens hanno una loro spiccatissima personalità, e incidono sulle vite dei personaggi come potrebbero fare un antagonista, il fato o la fortuna. Farebbero supporre che il loro orizzonte piatto e paludoso condanni i suoi abitanti a vite altrettanto stagnanti e immobili; invece quella che Crick racconta ai suoi allievi è una storia inaspettata, piena di risvolti tutt’altro che scontati sull’amore, la gelosia e la follia a cui possono condurre. Se è vero che esistono infiniti modi di amare, questo romanzo ha il merito di esplorare alcuni tra i meno scontati.

Il paese dell’acqua è un romanzo che potenzialmente potrebbe essere di fortissimo impatto, profondamente ipnotico e affascinante come il vuoto delle terre in cui è ambientato; invece dei Fens finisce per rispecchiare la piattezza e l’immobilità. Sarà lo stile fin troppo studiato, sarà la lentezza della narrazione (specie in certi punti), sarà una certa freddezza forse propria della personalità dell’autore, anche nel trattare temi di per sé molto toccanti: il risultato purtroppo è che la lettura risulta nel complesso ben poco scorrevole. Tutto lo sforzo di labor limae che deve aver compiuto l’autore per costruire questa articolata architettura è chiaramente percepibile, purtroppo più della profondità di certi temi trattati.

L'AUTORE
Graham Swift è nato a Londra nel 1949. È autore di dieci romanzi, una raccolta di racconti e un libro di saggi, ritratti e poesie sulla sua attività di scrittore. Ha vinto il Booker Prize e, in Italia, il Premio Grinzane Cavour, ed è stato tradotto in più di venti lingue. Tra le sue opere più note Ultimo giro, La luce del giorno e Un giorno di festa (Neri Pozza 2016). 

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