Recensione: Melodia della terra, di Tschingis Aitmatov

Titolo: Melodia della terra. Giamilja
Autore:
Tschingis Aitmatov
Editore: Ma
rcos y Marcos
Pagine: 113
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 10,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi


Melodia della terra racconta le vicende della società contadina dei kirghisi durante i difficili anni della seconda guerra mondiale, ponendo l’accento sulle affascinanti ambientazioni delle steppe locali. Protagonista indiscussa della storia è Giamilja, una giovane donna brillante, intelligente, appassionata e di straordinaria bellezza che, dopo essersi sposata in fretta e furia con Sadyk prima
che questi partisse per il fronte, trascorre la sua vita assieme ai suoceri e ai parenti in attesa del ritorno del marito e degli altri giovanotti...

Sono anni difficili quelli della guerra, ma la ragazza non si abbatte e cerca di trarre piccole gioie dal canto, dalla bellezza locale e dai colori della sua terra. Il marito, dal canto suo, è un uomo che le dedica poche attenzioni e ciò traspare anche dalle poche righe fredde e spigolose gettate frettolosamente su un pezzo di carta, giusto per farle sapere di essere vivo. La vita di Giamilja però cambia quando nel suo villaggio compare Danijar, un giovane reduce dal fronte e zoppicante, malinconico e nostalgico. Col passare del tempo, tra i due sboccia un amore timido, delicato, fatto di piccoli gesti e di una purezza pari solo a quella primordiale della natura che li circonda. Ma Danijar non è il solo ad ammirare la bellezza di quella donna così semplice e allo stesso tempo rara. Seit, il cognato di Giamilja, non è estraneo all’attrazione potente verso la protagonista e man mano che i suoi sentimenti affiorano, e conscio della passione che lo lega alla cognata, nasce in lui il desiderio di trasporre sulla tela e di immortalare la bellezza di un emozione così forte. Ma Giamilja cosa nasconde nel suo cuore? Agogna un amore trasognante o una passione che brucia come una fiamma eterna?

Tschingis Aitmatov con uno stile ricercato e quasi onirico ed un linguaggio arzigogolato ci racconta le diverse sfumature dell’amore in un tempo fatto di guerra, povertà e semplicità d’essere. Come a voler rimarcare l’assenza della poeticità e del romanticismo nell’era odierna, lo scrittore pone l’accento sulla bellezza delle lettere tanto attese, sugli sguardi colmi di significati velati e sui piccoli gesti, simboli di un amore forte, perpetuo e sentito. L’amore tra i personaggi nasce proprio come una melodia della terra: l’autore contrappone l’amore di Danijar e i suoi rituali lenti di corteggiamento all’impetuosità e alla forza di Seit, rassomigliando in qualche modo i loro sentimenti allo scorrere placido del fiume Kurkureu e alla stupefacente bellezza delle steppe aride e implacabili.

Tra le righe, non mancano tematiche fondamentali come la guerra, il nazismo, la tristezza delle famiglie, la nostalgia di casa, l’assenza della tranquillità, l’etica di culture antiche, la veridicità dei sentimenti. Personalmente, ho apprezzato questo libro per i magnificenti scenari descritti minuziosamente da Aitmatov e per la forza e il desiderio impellente di narrare dell’amore, un sentimento che mai riusciremmo ad associare agli anni della guerra.

Lo consiglio a tutti gli appassionati di quei romanzi che hanno un sapore nostalgico e trascendentale, ma anche a chi ha voglia di qualcosa di romantico e per niente scontato.

L'AUTORE
Ministro di Gorbaciov durante la Perestroika, ambasciatore della Kirgisia in Lussemburgo e in Belgio, Aitmatov, classe 1928, è una delle figure di massimo spicco mai espresse dal popolo kirghiso. In lui combattono anime diverse, perfettamente complementari l’una all’altra. Come diplomatico ha sostenuto in sedi prestigiose, come ONU, CEE e UNESCO, cause e battaglie delle minoranze etniche. Come politico è stato fra i pionieri, negli anni Cinquanta, dell’ambientalismo e del pacifismo. Ne danno testimonianza numerosi colloqui, pubblicati su riviste o in pamphlet, con i guru delle culture alternative americane, europee e giapponesi. Nei suoi romanzi, pieni di nostalgia, lirismo e passionalità, il destino degli uomini si misura con i contrasti fra tradizione e progresso, pregiudizio e libertà, bellezza e degrado. E sono fra i più letti nel mondo. Marcos y Marcos ha pubblicato Melodia della terra e Il battello bianco.

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