Recensione: Racconti fantastici, di Su Tong

Titolo: Racconti fantastici 
Autore: Su Tong
Editore: Elliot
Pagine: 121
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 14,50 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Il folklore dei paesi dell’Estremo Oriente è da sempre avvolto da un alone di mistero ed esoterismo, e trova ispirazione nella quotidianità della popolazione fatta di abitudinarietà, povertà e superstizione. E proprio a proposito della cultura cinese, Su Tong, autore locale affermatosi negli anni’80, ha pubblicato una serie di racconti folkloristici e meravigliosi, raccolti più tardi in una sola antologia intitolata Racconti fantastici. I sette racconti presenti nel volume sono legati da un fil rouge invisibile che si esprime nella presenza di elementi mitici e soprannaturali come fantasmi, angeli, e mostri, il cui compito è quello di depistare i protagonisti delle storie, fargli smarrire la cosiddetta "retta via" e condurli verso finali

disastrosi o drammatici. 

Nel primo racconto, Il compimento del rito, il protagonista è uno studioso di folklore che giunge in un villaggio sperduto di campagna per compiere ricerche sui riti locali. Qui, a causa di una serie di sfortunati eventi, finirà per prendere parte alla messinscena di un rito e perdere l’uso della ragione. In Carte ritagliate, il fantasma di una giovine ragazza, morta durante l’occupazione giapponese, appare al protagonista intimandogli di bruciare alcune carte ritagliate usate per il rito dei defunti, affinché possa guarire dalla misteriosa malattia che lo affligge. In Farfalle e weiqi, un entomologo si reca in un villaggio della Cina meridionale per studiare la varietà di farfalle locali. Qui, alloggiando in una taverna, di notte incontra un giocatore di weiqi ed una ragazza con una mantella rossa. Il mattino seguente si scoprirà che lui e il giocatore hanno invertito le loro esistenze: l’entomologo diventerà un giocatore di weiqi, mentre il giocatore, un entomologo impazzito che ha sposato una ragazza con la mantella rossa, che altri non è che uno spirito farfalla. 

In Yingtao, Cilliegia, il protagonista è Yinshu, un giovane postino disilluso dalla vita e in uno stato di apatia perenne. Un giorno, durante il suo giro abituale, nei pressi di un ospedale incontra una giovine donna smunta e pallida di nome Bai Yingtao, la quale gli chiede se per caso ci fosse una lettera da parte di sua madre. Giorno dopo giorno, la ragazza aspetta il postino e la sua agognata lettera, fino a quando Yinshu non scoprirà il terribile fato di Bai Yingtao. Il cibo dell’angelo, invece, ci narra le vicende di un angelo che trasporta un carro di riso in un villaggio colpito da carestia, dove le anime degli abitanti sono ormai inaridite. Dite che sono andato via con la gru bianca è una storia triste di un bambino che aiuta il nonno a morire scavandogli una buca vicno ad un albero di noce, accanto al quale l’anziano aspettava di vedere una gru bianca. Ne Il bambino gigante vengono narrate le crudeltà e le ferocia subite da un neonato, nato gigante in un villaggio di montagna, da una donna mostruosa. Infine, l’ultimo racconto, intitolato Lo spirito del fiume, ha per protagonista una ragazza strana che passa le ore delle giornate a fissare l’acqua del fiume, in attesa che compaia lo spirito. Un giorno scompare, per poi riapparire giorni dopo con in mano un fiore di loto rosso.

Lo stile di Sun Tong è certamente elegante e caratterizza un linguaggio diretto e articolato da termini in lingua cinese. Per quanto riguarda le ambientazioni, il lettore si ritrova a percorrere insieme ai protagonisti sentieri sterrati, montagne ripide, luoghi assolati e verdeggianti, risaie, cime montuose innevate, zone gelide e ogni sorta di paesaggio naturale presente nella campagna cinese. I personaggi, come si è potuto notare, sono perlopiù esseri umani che versano in condizioni disagiate o povere, e che si ritrovano ad affrontare eventi soprannaturali e relative catastrofi a causa della loro ignoranza e fede malriposta. Personalmente, la cosa che più mi ha affascinata di questo libro è il fatto che Su Tong mescoli la realtà alla finzione per dimostrare quanto nella cultura cinese, la vita quotidiana di un individuo sia fortemente influenzata e governata dalla fede, dalla superstizione e dal mito.

In conclusione consiglio questa antologia a tutti gli appassionati della cultura orientale e a chi, come me, ha una forte passione per le storie tradizionalistiche popolari.

L'AUTORE
Scrittore cinese che visse tra il 1640 e il 1715. I racconti straordinari dello studio Liao sono una delle raccolte più popolari della letteratura cinese tradizionale. L’autore terminò la composizione della raccolta, basata sui suoi studi delle narrazioni orali, nel 1679, ma questa venne pubblicata postuma solo nel 1766. In Cina, l’espressione liaozhai è divenuta sinonimo di racconto fantastico.

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