Recensione: Dottor Neanderthal. Il colore morto della mezzanotte, di Francesco Costa

Titolo: Dottor Neanderthal. Il colore morto della mezzanotte
Autore: Francesco Costa
Editore: Cento Autori
Pagine: 237
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 15,00 €


Recensione a cura di Dario Brunetti

Leonardo Corona, uno scrittore abbastanza affermato, vive una relazione assai complicata con la moglie Irene che è sul punto di lasciarlo. Viene invitato a Lecce per presentare nelle scuole il suo ultimo romanzo: Dottor Neanderthal. Giunto alla stazione sono pronti ad accoglierlo la libraia Bettina e il suo fidanzato Adriano, che decidono di invitarlo al ristorante. Mentre stanno cenando però, irrompe improvvisamente un gorilla che aggredisce un cameriere. Sarà solo l’inizio di una serie di interminabili eventi, che faranno scoprire a Leonardo una realtà sorprendente e inaspettata: il suo ultimo libro sull’uomo di
Neanderthal diventa una bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all’altro e a scatenare intorno a lui crimini assai efferati. Così Leonardo, dopo aver presentato il libro nelle scuole, temendo per la sua incolumità fugge a Roma e poi a Milano, dove assiste ad un altro terrificante omicidio. Il cerchio si stringe sempre di più intorno allo scrittore, sarà lui la prossima vittima? Ma quale mistero si nasconde intorno all’uomo di Neanderthal? Troppi enigmi a cui bisogna dare una soluzione prima che sia troppo tardi, mentre il numero di morti tenda ad aumentare sempre di più...

Francesco Costa firma un horror dai contorni piuttosto surreali e inverosimili, e lo fa attraverso una storia che scava nel passato, avvicinandoci alla preistoria e ai misteri legati all’uomo di Neanderthal, di cui si sono perse definitivamente le tracce. La tematica di fondo quindi costituisce un enigma tutt’oggi, aspetto che permette all'autore di provare a lasciare un segno, regalando al lettore una storia dal valore assai discutibile. Così ambienta un romanzo, a mio avviso soporifero, in una città come Lecce, nota per gli edifici in stile barocco, che sarà teatro di uno degli orrendi delitti; per il resto latitano le descrizioni dei luoghi che hanno più delle volte affascinato i turisti, a favore di dialoghi a volte insipidi e ripetitivi. E’ un vero peccato ma più che altro è un’occasione persa.

Lecce
Lo stile di scrittura è una delle poche cose che mi permetto di salvare perché il racconto è fluido e molto equilibrato. Il protagonista è lo scrittore Leonardo Corona ed intorno a lui ruotano una serie di personaggi che come le luci si accendono e si spengono ad intermittenza; alcuni danno forma e sostanza alla storia, come la moglie Irene e la madre dello scrittore Ada; altri finiscono col risultare delle comparse che il lettore dimentica con una certa facilità - un esempio lampante è quello del vanesio ispettore Renato Speranza. Incomprensibile la scelta di Costa di riempire la storia con un nutrito numero di personaggi che finiscono con affossare il romanzo. 

Tante scelte che mi hanno spiazzato e deluso. Si tratta chiaramente di un giudizio soggettivo e va preso come tale.

L'AUTORE
Francesco Costa è scrittore e sceneggiatore cinematografico. Ha al suo attivo 11 libri, tra romanzi e antologie. Tra questi, ricordiamo La volpe a tre zampe (Baldini & Castoldi, 1996), L’imbroglio nel lenzuolo (Baldini & Castoldi, 1997), Non vedrò mai Calcutta (Mondadori, 2001 ), Se piango picchiami (Marsilio,2004), Il dovere dell’ospitalità (Rizzoli, 2006), Presto ti sveglierai (Salani, 2008). Per la narrativa per ragazzi ha vinto il premio Bancarellino con il romanzo La scuola dei veleni, che fa parte della saga fantasy Leo pubblicata da Touring Junior. Con il romanzo noir Orrore Vesuviano, edito nel 2015 da Bompiani, è stato semifinalista al Premio Scerbanenco. I suoi libri sono tradotti in Germania, Spagna, Grecia, Giappone. Per Cento Autori ha già pubblicato con Maria Rosaria Selo Doppio Nero (2017).

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...