Recensione: L'uomo di gesso, di C.J. Tudor

Titolo: L'uomo di gesso
Autore: C.J. Tudor
Editore: Rizzoli
Pagine: 347
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 20,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Rizzoli, ha inaugurato l’anno con un thriller mozzafiato: sto parlando de L’uomo di gesso, un romanzo adrenalinico, profondo e a tratti spietato. Tutto ha inizio nel 1986, quando Eddie Adams, dodicenne, si ritrova a soccorrere Elisa, una ragazzina ferita nei pressi di una giostra al luna park, chiamata il Valzer. E proprio in quell’occasione, stringe amicizia con il professore Halloran, un uomo misterioso e dal volto pallido che gli suggerisce l’utilizzo di gessetti colorati come mezzo di comunicazione con la sua banda di amici. Ogni componente del gruppo decide di adottare
un colore come simbolo di riconoscimento. I giorni trascorrono e il gruppetto continua a scorrazzare in bici e ad utilizzare degli omini disegnati con gessetti come linguaggio segreto, fino a quando tra i loro scarabocchi, non ne compare uno bianco: nessuno dei ragazzi ha quel colore e la cosa li intriga. 


Così, ammaliati da quella nuova comparsa, un pomeriggio decidono di seguire la scia di omini bianchi che conduce al bosco e proprio li faranno una scoperta orripilante: la ragazza del Valzer, Elisa, è stata assassinata e come se non bastasse il suo corpo è stato smembrato e disperso in tutta la zona. L’evento agghiacciante segna per sempre il gruppo di amici che decideranno di allontanarsi e cercare di dimenticare l’accaduto. Ma un omicidio del genere non si dimentica facilmente e dopo trent’anni, nel 2016, Eddie vive una vita solitaria e a tratti austera nella stessa cittadina della sua infanzia, Anderbury. Tra la monotonia delle sue giornate e il suo lavoro come professore, il passato ritorna ad insinuarsi, portando alla sua porta una strana lettera contenente un disegno di un omino fatto con il gessetto. La stessa lettera che ricevono anche i suoi vecchi amici di infanzia e che può significare soltanto una cosa: il killer, l’uomo di gesso non è mai scomparso ed è ritornato a tormentarli...

Lo stile del libro è avvincente e lineare e caratterizza un linguaggio semplice e diretto. La particolarità dello scritto risiede nel fatto che ogni capitolo si alterna tra il 1986 e il 2016, permettendo al lettore di avere una visione progressiva e più ampia sia degli eventi scatenanti dell’omicidio; sia delle conseguenze, dello stato d’animo del protagonista (nonché voce narrante) e dei relativi tormenti psicologici. Per quanto riguarda Eddie, dapprima ci troviamo difronte ad un animo allegro e spensierato e a tratti premuroso, altruista e coraggioso; poi, viene presentato al lettore un uomo introverso, chiuso, sempre immerso nei suoi pensieri e legato a quel passato oscuro e terrificante. 

Personalmente, la cosa che più ho apprezzato è l’infinità di enigmi disseminati in tutto il libro, che depistano il lettore dalle congetture e dalle ipotetiche sicurezze e certezze che crede di acquisire durante la lettura. L’autrice, senza mezze misure, trasforma un gioco infantile nel peggior incubo che un essere umano possa ritrovarsi a vivere, riuscendo a catturare l’attenzione senza orripilare.

In conclusione è un thriller psicologico con i fiocchi che vi contorcerà la mente e i pensieri e vi tormenterà per scoprire la verità.

L'AUTRICE
C.J. Tudor è nata a Salisbury e cresciuta a Nottingham, dove vive con la famiglia. Dopo aver lasciato la scuola a sedici anni, ha cambiato diversi lavori, è stata reporter, doppiatrice, cameriera, autrice per la radio, presentatrice di un programma televisivo in cui intervistava le più grandi celebrità di Hollywood. Ha iniziato a scrivere questo romanzo ispirata da una scatola di gessetti colorati che un amico aveva regalato a sua figlia per il compleanno. Di sera quei disegni sul vialetto di casa avevano assunto un’aria sinistra. L’uomo di gesso, in uscita in contemporanea negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, è il thriller più atteso del 2018.

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