Recensione: La ragazza scomparsa, di Angela Marsons

Titolo: La ragazza scomparsa
Autore: Angela Marsons
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 9,90 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Angela Marsons è un’affermata autrice di thriller che ha pubblicato recentemente un nuovo romanzo: La ragazza scomparsa. Come ogni suo libro, anche quest’ultimo è impregnato di mistero, enigmi, suspense e adrenalina pura. Tutto ha inizio dal rapimento di due bambine di nove anni, Amy Henson e Charlotte “Charlie” Timmins, rapite dal centro sportivo, da qualcuno che aveva provveduto anticipatamente a

sabotare l’auto della mamma incaricata di andarle a prendere. 

Iniziano così ore infernali alla ricerca spasmodica e invana delle piccole, fino a quando le famiglie di entrambe si rivolgono all’ispettrice Kim Stone, una donna forte, determinata e risoluta, e con un grande istinto. E mentre le indagini infervono e la polizia batte le strade della Black Country, arriva il primo messaggio dei sequestratori sui cellulari delle due mamme. Messaggio in cui minacciano di uccidere una delle bambine e che spinge le due famiglie a confrontarsi, sfidarsi e a lanciarsi in una sorta di competizione. Si aprono così scontri tra ispettori per le procedure da utilizzare per salvare le ragazzine; tra polizia e famiglie disposte a tutto pur di riaverle sane e salve; tra gli stessi genitori in preda al panico e alla paura. Riuscirà la detective più famosa della zona a risolvere il caso?

Lo stile è come sempre accattivante e frenetico, mentre il linguaggio è semplice e diretto. La particolarità di quest’autrice da un lato è quella di creare degli escamotage e dei finti colpevoli per depistare il lettore; dall’altro quella di dare vita a dei “villain” spietati, grotteschi e psicologicamente complessi. E proprio a proposito dei personaggi, protagonista indiscussa è Kim Stone, una donna dal passato difficile, sempre in lotta con i demoni interiori e le brutture familiari. Una figura tutta d’un pezzo difficile da scalfire e piegare. A mio avviso però, a differenza degli altri scritti, stavolta non viene messa in risalto la sua corazza d’acciaio e il suo temperamento da badass, al contrario, il caso delle bambine sembra averla ammorbidita e fatto emergere il suo lato umano. Abbiamo poi le rispettive famiglie, gli Henson e i Timmins, due gruppi appartenenti alla sfera elitaria locale, iscritti regolarmente ad un tipico Club per ricchi, uniti dall’amicizia tra le bambine, ma pronti a tradirsi e a pugnalarsi per salvare la rispettiva prole. Per quanto riguarda l’ambientazione, siamo sempre nella Black Country, una contea oscura e annebbiata in cui accadono i casi più strani. Di forte impatto invece, sono le tematiche: dall’amore materno, allo spirito di sacrificio familiare, alla disperazione, alla paura e alla follia di un genitore difronte alla scomparsa di un figlio, ai limiti morali ed etici facilmente valicabili in casi estremi.

In conclusione anche se questo romanzo ha toni più smorzati ed è meno accattivante rispetto agli altri libri della Marsons, è un thriller ben fatto e da non perdere.

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