Recensione: Le volpi del deserto, di Pierdomenico Baccalario

Titolo: Le volpi del deserto
Autore: 
Pierdomenico Baccalario
Editore: Mondadori
Pagine: 316
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 17,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Pierdomenico Baccalario ritorna sulla scena editoriale con un nuovo romanzo accattivante e misterico. Tutto si svolge in Corsica, nell’estate del 1986 quando la famiglia Renard si trasferisce in un piccolo paesino di questa terra apparentemente incontaminata, per gestire il decadente Hotel Napoléon. Insieme alla famiglia, alle speranze e ai sogni di una vita, arriva anche Morice, un undicenne sveglio e curioso con la passione per i suoni e i rumori. La vita nel piccolo paesino sembra essere tranquilla e a tratti oziosa, i Renard cercano di far quadrare le cose e riavviare l’attività

turistica, mentre il piccolo protagonista sogna di registrare suoni con la sua attrezzatura speciale e magari un giorno diventare rumorista. 

Rommel
Ben presto però, Morice scopre che la cittadina non è così tranquilla come sembra, e l’albergo dei suoi genitori nasconde misteri agghiaccianti: il precedente proprietario dell’hotel, uno skipper tedesco con una sola mano si è suicidato ed alcuni libri della sua biblioteca riportano note e ambigue informazioni. Come se non bastasse, Audrey la figlia del sindaco e nuova amica di Morice, gli racconta di un marinaio tedesco, nonché abitante del villaggio, scomparso da giorni. Raccogliendo i vari indizi e cominciando diverse ricerche, i due ragazzini si ritroveranno faccia a faccia con una vicenda della Seconda Guerra Mondiale che aleggia come una cappa pesante sull’intera cittadina: Rommel, il famoso generale nazista detto “la volpe del deserto”, tantissimi anni prima aveva volato su quelle terre placide e aveva stretto un’alleanza con Antoine de Saint Exupéry , l’autore de “Il piccolo principe”, per stravolgere le sorti del conflitto. Inoltre, durante la loro permanenza in quella località, avevano conosciuto un ragazzino, oramai anziano e cieco, a cui avevano affidato una mappa, scatenando così una delle più feroci cacce al tesoro del secolo. A Morice ed Audrey non resta che ripercorrere il cammino di quelle due figure importanti per far luce su una verità nascosta da decadi.

Bonifacio (Corsica)
La particolarità di questo libro scritto con uno stile semplice ed un linguaggio diretto e facilmente comprensibile, risiede a mio avviso in due scelte operate dall’autore: la prima, quella di creare una storia intorno alla famosa leggenda del tesoro di Rommel nascosto in Corsica; la seconda, dare vita ad una alleanza tra Rommel e Antoine de Saint Exupéry, due personaggi apparentemente agli antipodi. E proprio a tal proposito la cosa che incuriosisce davvero è la maestria dello scrittore nell’aver fatto interagire due figure distanti e appartenenti a due mondi completamente differenti, sia in termini di ideali che di valori. Per quanto riguarda i due protagonisti principali abbiamo: Morice, un ragazzino curioso, sognatore e appassionato; e Audrey, una ragazzina sveglia, determinata e intraprendente. Non mancano poi le tematiche che accompagnano lo scritto dalla prima all’ultima pagina: dal lottare per i sogni; alla viva curiosità verso il mondo circostante; all’amicizia; alla fiducia; alla voglia di scoprire e conoscere nuove cose.

In conclusione è un romanzo originale e di particolare interesse che consiglio sia agli adulti che ai ragazzi.

L'AUTORE
Pierdomenico Baccalario è nato nel 1974 ad Acqui Terme. A soli 24 anni ha vinto il "Premio Il Battello a Vapore - Città di Verbania" con "La strada del guerriero". Da allora ha pubblicato moltissimi altri libri, tradotti oggi in circa venti lingue, che hanno venduto più di due milioni di copie nel mondo. Per Il Battello a Vapore ha ideato molte serie e romanzi, tra cui Ulysses Moore e "La vera storia di Capitan Uncino".

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