Titolo: I figli del re
Autore: Sonya Hartnett
Editore: Rizzoli
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 17,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Sonya Hartnett, autrice affermata di libri per ragazzi, ha pubblicato per Rizzoli un nuovo e affascinante romanzo ambientato nell’Inghilterra della seconda guerra mondiale. Siamo precisamente a Londra, nel 1940, e come tutte le famiglie, anche quella dei Lockwood è preoccupata per l’imminente bombardamento che attende la cittadina per opera dei nemici, e il capo famiglia non può che struggersi per trovare una soluzione per allontanare i suoi due adorati figli da quel disastro. Così, anche se a malincuore e nonostante lui debba restare a svolgere i compiti istituzionali, decide di inviare sua moglie, Cecily e Jeremy nella ricca tenuta di famiglia in
campagna dove abita lo zio Peregrine.
Autore: Sonya Hartnett
Editore: Rizzoli
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 17,00 €
Sonya Hartnett, autrice affermata di libri per ragazzi, ha pubblicato per Rizzoli un nuovo e affascinante romanzo ambientato nell’Inghilterra della seconda guerra mondiale. Siamo precisamente a Londra, nel 1940, e come tutte le famiglie, anche quella dei Lockwood è preoccupata per l’imminente bombardamento che attende la cittadina per opera dei nemici, e il capo famiglia non può che struggersi per trovare una soluzione per allontanare i suoi due adorati figli da quel disastro. Così, anche se a malincuore e nonostante lui debba restare a svolgere i compiti istituzionali, decide di inviare sua moglie, Cecily e Jeremy nella ricca tenuta di famiglia in
campagna dove abita lo zio Peregrine.
Una volta in stazione, i tre si ritrovano difronte ad una situazione particolare: accanto ai binari ci sono sfollati, ovvero i meno fortunati in cerca di rifugio, di protezione, di qualcuno che abbia cura dei loro figli e li porti lontano dagli orrori della guerra. E Cecily, dodicenne un po’ viziata, curiosa della scena che si svolge davanti ai suoi occhi implora la madre di adottare temporaneamente May, una bambina di dieci anni, silenziosa e timida. Una volta arrivati a Heron Hall, tutto diventa apparentemente più tranquillo e semplice e i bambini possono giocare felici ed esplorare la tenuta. E proprio durante queste scorribande, May trova le rovine di un castello abbandonato intorno al quale aleggia un alone di mistero e di orrore. Ben presto, grazie alle storie dello zio Peregrine, i ragazzi faranno la conoscenza di una vicenda terribile dalle ambientazioni shakesperiane che vede come protagonista un Duca sanguinario assetato di potere e la scomparsa di due principi, bambini, coinvolti in una lotta politica e in una serie di crimini per la successione al trono.
Lo stile è semplice e il linguaggio diretto e facilmente comprensibile sia da adulti che da piccini. Personalmente, la cosa che ho apprezzato di più è quel richiamo alla letteratura classica e alla fantasia di C.S. Lewis, celebre autore delle Cronache di Narnia. La storia dei ragazzi, del ritrovamento delle rovine, della relativa storia, e della partenza a causa di un orrore inimmaginabile, sono tutti elementi che -nella conoscenza letteraria- rimandano al libro Il leone, la strega e l’armadio. Per quanto riguarda i personaggi invece, seppur ragazzini, si evolvono attraverso l’intero sviluppo della vicenda: da Cecily, una ragazzina viziata, a tratti egocentrica e a tratti fastidiosa che si trasforma in una figura più altruista, più accorata; a May, una bambina silenziosa, diffidente e malinconica che alla fine ritroveremo cambiata in un personaggio forte, coraggioso e affezionato ai suoi nuovi familiari; a Jeremy, un ragazzino inizialmente concentrato su se stesso e sul forte desiderio di continuare a vivere la sua vita con il padre, che successivamente muterà in un protagonista meno fanciullesco e più attento alle necessità familiari. I figli del re è un romanzo che ha da insegnare tante cose: la situazione tragica delle persone durante la seconda guerra mondiale; le preoccupazioni genitoriali; l’afflizione dei ragazzi allontanati dalle famiglie di origine e dalle loro vite; la speranza vista come ultima roccaforte anche nei momenti di dolore più profondo; la coesione; e tanto altro.
In conclusione, I figli del re è un bella storia di formazione che mi sento di consigliare a tutti gli appassionati del mondo fantastico.
In conclusione, I figli del re è un bella storia di formazione che mi sento di consigliare a tutti gli appassionati del mondo fantastico.
L'AUTRICE
Sonya Hartnett vive e lavora a Melbourne. Ha iniziato a scrivere a quindici anni, e da allora ha pubblicato diciotto titoli per ragazzi, vincitori di numerosi premi e tradotti in sedici lingue. Nel 2008 ha vinto l’Astrid Lindgren Memorial, creato dal governo svedese e considerato “il Nobel dei ragazzi'”, e nel 2009 l’Australian International Success Award. Di Sonya Hartnett sono stati pubblicati in Italia Casa Willow (Mondadori 1996), L’asinello d’argento (Rizzoli 2009) e Ragazzi d'oro (Rizzoli 2016).