Recensione: Fiabe faroesi, un nuovo volume nella serie delle Fiabe Nordiche di Iperborea dedicato alla tradizione popolare delle isole Faroe

Titolo: Fiabe faroesi
Autore: AA.VV.
Editore: Iperborea
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 16,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Anche in questo 2018, la casa editrice Iperborea ci ha deliziato con la pubblicazione di una nuova raccolta di fiabe provenienti dai paesi nordici: sto parlando delle Fiabe Faroesi che prendono il nome dalle Isole Faroe. Qui, a partire dal 1800 circa, le storie, le leggende e i racconti folkloristici si tramandavano oralmente attraverso le kvøldestur, ossia delle sedute serali organizzate dalle famiglie locali per ascoltare racconti fantastici dai più anziani del posto. Protagonisti di queste storie sono nientepopodimeno che troll, giganti, popolani dalle strane avventure, principi valorosi e i cosiddetti supernatural helpers, ovvero degli animali parlanti.


Personalmente, di questa fantastica raccolta, ho adorato: Il troll e Senza- Papà che racconta la storia di un ragazzo orfano adottato da due fratelli che lo trattavano male. Un giorno alla porta di questi si presenta un troll che prima sotto le sembianze di un ragazzino affamato e poi sotto quelle di un vecchio barbuto, cerca di ingannare i tre ragazzi. Senza- papà riesce a scoprire l’inganno e a trovare la tana del troll dove otterrà oro, moglie e fama. Il gigante e Lokki, in cui ci vengono raccontati degli inganni perpetrati da un giovane di nome Lokki che fingendosi aiutante di un gigante, lo uccide e gli ruba tutti gli averi. E ancora La strega che mise il ragazzo all’ingrasso ovvero La casa di frittelle in cui due ragazzi dispersi nel bosco e affamati, giungono a casa di una vecchia strega cieca proprietaria di una casa fatta di frittelle. I due vengono scoperti e la strega usa la ragazza come sguattera e il ragazzo da mettere all’ingrasso per cucinarlo. I due fratelli però, astuti, attirano la strega vicino al fuoco e la uccidono. Steinbuk, la storia di un giovane ragazzo che con la mamma viveva vicino a tre orchesse che volevano divorarlo. Fu rapito tre volte, ma riuscì sempre ad ingannarle e a ritornare a casa, finché un giorno con astuzia non le uccise e rubò tutti i loro averi. 

Ceneraccio, la fiaba di un giovane ragazzo che rimestava le ceneri nel camino e veniva deriso di continuo dai suoi fratelli. Un giorno il re del posto costruì un castello di vetro in cima ad una montagna per scoprire quale fosse il pretendente migliore per la principessa. Soltanto Ceneraccio riuscì a salirvi grazie ai desideri concessi da un uccello parlante ed infine sposò la figlia del re, governando felice. Ceneraccio e il Rosso, in cui ci viene narrata la storia di un giovane rimestatore di ceneri che un giorno parte alla ricerca di una principessa perduta insieme a Rosso, capo delle guardie reali. La principessa viene trovata da Ceneraccio nella tana di alcuni orchi, ma il ragazzo viene tradito dalla guardia che si prende i meriti. Il protagonista, salvato poi da un cavallo parlante riesce a tornare dalla principessa che lo aiuta a smascherare gli inganni e a liberare il povero animale del sortilegio che, da principe lo aveva trasformato in cavallo. La figlia di Cornacchia, la storia di una madre talmente brutta e aggressiva che voleva trovare un marito alla figlia zitella. Solo un uomo si presentò alla loro porta, ma dopo aver visto una scena macabra che riguardava la figlia della donna mentre divorava una coscia di cavallo insanguinata, decise di fuggire. E ancora L’allievo supera il maestro, in cui ci vengono narrate le vicende di un giovane che dopo essere stato cacciato dal padre diventa apprendista di un diavolo che gli comunica che potrà andarsene solo quando avrà consumato le sue scarpe. Il ragazzo trova un escamotage alla richieste del diavolo e fugge via da una principessa che lo aiuterà a liberarsi del suo mentore e a sposarla. La regina bella e intelligente, in cui un giorno un sovrano alla ricerca di una fanciulla da sposare con tante qualità, si imbatté in una ragazza bella e intelligente che dopo una serie di prove d’astuzia divenne regina. Ed infine Il contadino, il bue, l’asino e il gallo, la storia di un uomo che lavorava la terra e che poteva capire il linguaggio degli animali. Ogni sera ascoltava le loro conversazioni e la moglie si insospettiva facendo domande. Alla fine su consiglio del gallo l’uomo fece frustare la donna che non domandò più niente.

Lo stile è elegante e il linguaggio semplice e diretto. A mio avviso, la particolarità di queste fiabe risiede nel fatto che molte richiamano quelle a cui siamo stati abituati fin da bambini, ma hanno un worldbuilding più semplice e meno fantasioso. Inoltre, gli umani delle storie folkloristiche faroesi, prevalgono sempre e comunque sulle figure dell’immaginario fittizio rubandogli le ricchezze e portando avanti una sorta di lotta del Bene contro il Male. Per quanto riguarda le ambientazioni invece, troviamo sempre luoghi in netta contrapposizione: da villaggi poveri, case di stenti, capanne, a castelli, palazzi e sfarzose dimore.

In conclusione è una raccolta che consiglio a tutti gli appassionati del genere e a chi ha voglia di conoscere uno spaccato di mondo sconosciuto ai più.

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