Titolo: Pane per Natale
Autore: Giovanni Orelli
Editore: Interlinea
Pagine: 56
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 10,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Interlinea non delude mai, e tra la nuova raccolta di libelli pubblicati per questo dicembre 2018, figura anche Pane per Natale di Giovanni Orelli, famoso per i suoi racconti ticinesi in cui ci descrive la vita e le tradizioni delle feste di fine anno tra Svizzera e Italia. Nel piccolo volume sono presenti due storie e una poesia, e quella che ho apprezzato maggiormente è stata proprio Pane per Natale che, tra le altre cose, dà il titolo al libello. Tutto ha inizio il giorno della Vigilia di Natale quando una madre, vedova e con cinque figli si accorge di non
avere il pane in casa. Il figlio più grande, Vincenzo decide di scendere in paese nonostante la neve e le strade occupate. Sua madre, dal canto suo si oppone, ma non fa in tempo a fermarlo e diventa apprensiva in modo ossessivo, contando i minuti e i secondi che separano il figlio dal ritorno a casa. Essendo poi una maestra, comincia a collegare ogni serie di numeri ad eventi storici pur di calmarsi e trovare distrazione al suo nervosismo. Alla fine il figlio Vincenzo fa ritorno trionfante dalla missione pane e la famiglia può festeggiare tranquilla.
Autore: Giovanni Orelli
Editore: Interlinea
Pagine: 56
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 10,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Interlinea non delude mai, e tra la nuova raccolta di libelli pubblicati per questo dicembre 2018, figura anche Pane per Natale di Giovanni Orelli, famoso per i suoi racconti ticinesi in cui ci descrive la vita e le tradizioni delle feste di fine anno tra Svizzera e Italia. Nel piccolo volume sono presenti due storie e una poesia, e quella che ho apprezzato maggiormente è stata proprio Pane per Natale che, tra le altre cose, dà il titolo al libello. Tutto ha inizio il giorno della Vigilia di Natale quando una madre, vedova e con cinque figli si accorge di non
avere il pane in casa. Il figlio più grande, Vincenzo decide di scendere in paese nonostante la neve e le strade occupate. Sua madre, dal canto suo si oppone, ma non fa in tempo a fermarlo e diventa apprensiva in modo ossessivo, contando i minuti e i secondi che separano il figlio dal ritorno a casa. Essendo poi una maestra, comincia a collegare ogni serie di numeri ad eventi storici pur di calmarsi e trovare distrazione al suo nervosismo. Alla fine il figlio Vincenzo fa ritorno trionfante dalla missione pane e la famiglia può festeggiare tranquilla.
Lo stile dell’opera è semplice e il linguaggio diretto. Personalmente, credo che la particolarità del libello risieda nel fatto che l’autore attraverso le sue storie lasci trapelare il lavoro da maestro che ha svolto per anni e quella passione di tramandare e insegnare ai più piccoli come numeri, lettere e parole possano trasformarsi in fatti, eventi e storie. I protagonisti dei racconti sono popolani che festeggiano il Natale nonostante le difficoltà economiche e le brutture della vita e non si lasciano abbattere in un giorno di festa. La neve poi fa da sfondo in ogni scena ed è da un lato temuta, dall’altro vista come una meraviglia della natura.
In conclusione è un libriccino interessante che consiglio agli appassionati delle storie classiche.
In conclusione è un libriccino interessante che consiglio agli appassionati delle storie classiche.
L'AUTORE
Giovanni Orelli è nato a Bedretto nel 1928. Ha insegnato in vari ordini di scuola e ha vissuto a Lugano. Ha pubblicato tre romanzi da Mondadori (il primo è L’anno della valanga, 1965), uno da Einaudi (Il sogno di Walacek, 1991) e due da Donzelli (Il treno delle italiane, 1995, e Gli occhiali di Gionata Lerolieff, 2000). Nel dialetto di Bedretto ha pubblicato tra l’altro le poesie di Sant’Antoni dai padü (All’insegna del Pesce d’Oro, Milano 1986); in italiano diverse raccolte di sonetti, tra cui Quartine per Francesco (Interlinea, Novara 2004), Accanto a te sul pavimento (ivi, 2015) e Concertino per rane (Casagrande, Bellinzona 1990). Presso Garzanti ha pubblicato, nel 2006, Un eterno imperfetto. Ha curato un’antologia (storia e testi) delle lettere nella Svizzera Italiana e, con Diana Rüesch, il Carteggio Bertoni-Chiesa (Casagrande, Bellinzona 1994). Ha collaborato al settimanale “Azione” con una pagina quindicinale di segnalazioni librarie. Ha pubblicato diversi racconti “ticinesi”, tra cui I mirtilli del Moléson, presso Aragno. Si è spento nel dicembre 2016 e Interlinea ha in programma l’edizione di tutte le sue poesie.