Recensione: Leonardo da Vinci - Il rinascimento dei morti, di Giorgio Albertini, Giovanni Gualdoni e Giuseppe Staffa

Titolo: Leonardo da Vinci - Il rinascimento dei morti
Autore: G. Albertini, G. Gualdoni, G. Staffa
Editore: Newton Compton
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 12,90 €


Recensione a cura di Mario Turco

In Italia la narrativa di genere sta subendo un particolare processo. Dopo essere stata ostracizzata per almeno vent'anni dalla letteratura più propriamente "impegnata" che reclamava per sé quasi tutte le quote di mercato oggi i romanzi di consumo rivivono un'espansione quasi senza limiti. Per fidelizzare lettori che con gli altri mass-media vedono appagate le loro più sfrenate fantasie (vedi Netflix che serializza tanti film cult o porta su schermo prodotti che tanto successo hanno già raccolto su altre piattaforme) la nostra narrativa si sta confrontando sullo stesso terreno. La contaminazione pop tra generi che mai si sarebbero sognati di interagire tra di loro su canovacci che restano comunque di forte matrice emozionale è il nuovo mantra degli editori
e “Leonardo da Vinci - Il rinascimento dei morti” è il paradigma di questa nuova tendenza editoriale.

Pubblicato dalla Newton Compton che da sin dalla sua nascita ha inondato il mercato di opere capaci di attirarsi le simpatie dei lettori meno raffinati, questo romanzo evidenzia già dal titolo la sua natura commerciale, parto evidente del reparto marketing più che di un'intuizione autoriale. Anche la copertina non è da meno e mostra con compiaciuto sconcerto l'immagine della Monna Lisa zombificata. Se l'horror ha da sempre giocato sul sovvertimento iconografico di simboli letterari/artistici/mitici, conscio della sua (presunta) subalternità, d'altra parte il rischio di un'operazione virata esclusivamente sul fattore economico era comunque dietro l'angolo. 

La Newton Compton per evitare ciò in "Leonardo da Vinci - Il rinascimento dei morti" propone un trio di autori che sulla carta ben si dovrebbero amalgamare, consolidati professionisti con tanta esperienza ma recettivi alle novità del momento. Dal settore storico della propria diversificata pubblicazione pesca Giorgio Albertini e Giuseppe Staffa, rispettivamente consulente di Focus Storia il primo e consulente architettonico di Cose dell'altro Geo di Rai 3 il secondo e li fa collaborare con Giovanni Gualdoni, redattore presso la Sergio Bonelli Editore e già alle prese con alcune sceneggiature delle preclari serie di Martin Mistère e Dylan Dog che da sempre s'intrecciano con temi soprannaturali e fantastici. I tre autori si azzardano allora ad immaginare che il più eclettico e il più famoso degli artisti italiani nel mondo sia incaricato da Ludovico Sforza di indagare sulla misteriosa epidemia che sta infestando i diversi Regni in cui è suddivisa la Penisola del tempo. Il maggior divertimento del lettore sta nel vedere come la proliferazione del virus che fa tornare in vita i morti rendendoli bestie cannibali sia affrontata con gli occhi rinascimentali e l'enorme intelletto di Leonardo da Vinci. Il limite di questo canovaccio è che basa la sua fortuna quasi esclusivamente su quest'idea, peraltro nemmeno così originale. Il tentativo di allargare le maglie della narrazione con il carteggio derivante dalle corti europee che mostrano l'inarrestabile avanzata del morbo palesa quasi subito il suo fiato corto. 

Non aiuta la scelta di presentarle con uno strano miscuglio di terminologia dell'epoca e malizia contemporanea di temi, situazioni e consapevolezza: il senso di ricostruzione forzosa è continuo e nemmeno la più radicale sospensione dell'incredulità può far credere di trovarsi di fronte a un dispaccio autentico. “Leonardo da Vinci - Il rinascimento dei morti” ha insomma i difetti di tante ricostruzioni d'epoca: è appesantito da un didascalismo descrittivo e verbale che fa sì che quando non sono gli autori a farlo siano gli stessi personaggi a commentare le loro attività come in una puntata di Quark. Il romanzo soffre questa sua natura ibrida e anche per quanto riguarda la componente sanguinolenta si abbandona a trucidi banchetti antropofagi che sebbene facciano parte del DNA zombiesco sembrano scritti più per deliziare i fan che per vero interesse artistico. Dividere il racconto in tre direttrici principali che spiegano ognuno a suo modo inizio, compimento e fine del ritorno dei morti viventi in piena epoca rinascimentale può forse risultare gradevole a chi non ha mai visto una serie tv, letto un fumetto, guardato un film, giocato a un videogioco. A tutti gli altri (e cioè tutti!), “Leonardo da Vinci - Il rinascimento dei morti” risulterà sperimentale come una fiction italiana in onda nel prime time di Rai Uno. E l'inevitabile scelta del finale aperto che lascia le porte spalancate alla speranza di una lucrosa saga da il colpo di grazia al piacere della lettura. A non voler morire per sempre non sono i morti del Rinascimento ma le ambizioni di facile successo del 2019.

GLI AUTORI
Giorgio Albertini è nato a Milano nel 1968. Collabora con riviste come «National Geographic», «Focus Storia» e «Focus Storia-Wars», occupandosi soprattutto di architettura medievale e antica e storia militare. Con la Newton Compton ha pubblicato L’ultima battaglia dei Templari e I giorni che hanno cambiato la storia d'Italia. Giovanni Gualdoni è nato a Busto Arsizio nel 1974. Attualmente è redattore di Sergio Bonelli Editore, dove ha esordito come sceneggiatore di «Dylan Dog». Giuseppe Staffa è nato a Roma nel 1973. Già consulente storico e archeologico per la trasmissione televisiva di RAI 3 Cose dell’altro Geo, dal 2014 collabora con le riviste «Focus Storia-Wars». e «Focus Storia». Con la Newton Compton ha pubblicato, tra l’altro, I grandi condottieri del Medioevo, I grandi imperatori, Le guerre dei papi, L’incredibile storia del Medioevo e I secoli bui del Medioevo.

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