Recensione: Il vichingo nero, di Bergsveinn Birgisson

Titolo: Il vichingo nero
Autore: Bergsveinn Birgisson
Editore: Iperborea
Pagine: 311
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 20,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Iperborea è indiscussa nel presentare ai lettori libri di qualità che donano inconfutabili nozioni storiche, archeologiche ed antropologiche. Nemmeno questa volta si smentisce e porta nelle librerie italiane Il vichingo nero di Bergsveinn Birgisson, una ricostruzione dettagliata della vita, delle gesta e dell’esistenza stessa di Geirmund Pelle Scura, noto appunto come il vichingo nero grazie ai suoi tratti estetici. Tutti gli appassionati di storia norrena conoscono questa figura che fece della sua vita un continuo viaggio alla scoperta di luoghi e culture diverse. Tutto ha inizio nella Norvegia del IX secolo, e più precisamente nel regno del Rogaland dove re Hjör e una donna sami della Siberia danno alla luce un bambino dai tratti mongoli che altri non è che il nostro protagonista, destinato a diventare uno dei più famosi pionieri dell’Europa del Nord. Una volta adulto, viene inviato nel Bjarmaland, per essere allontanato dalla corte dove veniva discriminato a causa del colore della sua pelle. Qui, apprende tutte le tecniche possibili dai bjarmi riguardo la caccia al tricheco che lo porterà a stabilire un vero e proprio impero costituito dai prodotti derivati della caccia e lavorati da interi stuoli di schiavi catturati durante le sue scorrerie in Scozia e in Irlanda. Dopo il soggiorno nelle terre dell’estremo nord, decide di lanciarsi in una nuova impresa che lo porterà nei fiordi islandesi, divenendo così uno dei primi e più grandi colonizzatori del posto capace di sfruttare al meglio le risorse di un territorio apparentemente ostile.


L’autore in questo libro ci tiene a precisare che di questa figura non si conosce molto, e le poche fonti storiche scritte che sono giunte sino a noi sono davvero contrastanti: alcuni lo dipingevano come un uomo giusto ed equanime; altri come un vichingo brutto e brutale; altri ancora come un padrone gentile verso i suoi schiavi. Tutte le versioni differiscono riguardo la personalità di Geirmund, ma sono concordi ed unanime nell’affermare che fosse un personaggio di grandi talenti e ambizioni capace di conquistare territori, popolazioni, nozioni e culture differenti per creare un nuovo regno sotto la sua guida. E proprio a proposito di territori differenti, una menzione speciale va fatta alle descrizioni particolari che l’autore ci fornisce riguardo a luoghi remoti, freddi e selvaggi come le terre del Bjarmaland, identificate oggi con le terre a sud del mar Bianco e con il bacino della Dvina Settentrionale; e l’Islanda primitiva, fatta di territori rocciosi e vulcanici. L’autore quindi, con uno stile elegante e un linguaggio arricchito dall’etimologia norrena, presenta al lettore una ricostruzione degli spostamenti di questo grande uomo utilizzando le poche fonti a disposizione, e colmandole laddove necessario con ipotesi personali, immaginazione e storie della sua infanzia relative a Geirmund ascoltate da un uomo che lo venerava.

Ancora una volta, la Iperborea si riconferma maestra nello scegliere autori e libri da pubblicare che possano emozionare il lettore, e incatenare l’attenzione a storie di vite passate i cui echi sono giunti sino a noi. Consigliatissimo!

L'AUTORE
Bergsveinn Birgisson (Reykjavík, 1971) è uno scrittore islandese. Dopo aver conseguito un dottorato in filologia norrena all’Università di Oslo si è dedicato all’insegnamento e alla scrittura. Attualmente risiede a Bergen, in Norvegia, dove continua a scrivere romanzi, poesie e racconti, che hanno vinto prestigiosi premi in patria e all’estero. Tra le sue opere, tradotte in numerose lingue, Risposta a una lettera di Helga (Bompiani, 2017), Il vichingo nero (Iperborea, 2019).

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