A pochi giorni dall'uscita, la recensione di "La guerra segreta tra Elfi e Goblin", di M. T. Anderson e Eugene Yelchin

Titolo: La guerra segreta tra Elfi e Goblin
Autore: M. T. Anderson e Eugene Yelchin
Editore: Rizzoli
Pagine: 544 ill.
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 25,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Rizzoli si conferma ancora una volta maestra nel portare in Italia libri illustrati e assolutamente imperdibili. Questa volta ha deliziato i lettori italiani con La guerra segreta tra Elfi e Goblin, scritto da M. T. Anderson e illustrato da Eugene Yelchin, un libro meraviglioso, pregno di sarcasmo e strettamente connesso alla realtà. Elfi e Goblin sono da sempre due popoli ai ferri corti, nonché nemici di vecchia data, e anche se al momento tra loro regna la pace, basterebbe una piccola scintilla per accendere la miccia della guerra. Così, consci di questa apparente tregua, gli Elfi decidono di inviare Brangwain Spurge, uno storico, attraverso le Montagne Ossacrudeli per far visita al re dei Goblin Ghohg l’Ultraterreno, e spiare il suo popolo per redigere una cronaca locale. Questi ultimi, ad accoglierlo nel regno, manderanno Werfel, una spia con il compito di monitorare l’elfo durante il suo soggiorno e riportare ogni sua mossa alle autorità dei goblin. Brangwain, dal canto suo, mal interpreterà ogni storia, azione e vicenda dei goblin finendo per travisare tutto e dipingerli come un popolo inferiore, rozzo e guerrafondaio.

Lo stile dell’autore è elegante e va a sottolineare un linguaggio perlopiù aulico, ma comprensibile. A mio avviso, la particolarità di questo libro risiede nel fatto che le illustrazioni siano completamente l’opposto del testo scritto: infatti laddove i goblin risultano comici, tranquilli e misteriosi, le illustrazioni li dipingono seguendo le descrizioni dello storico elfo finendo per rappresentarli come esseri strani, brutti e odiosi. Per quanto riguarda i due personaggi principali, si tratta di due figure completamente opposte: dall’elfo Brangwain, composto, sprezzante e acculturato; al goblin Werfel, curioso e a tratti goffo. E proprio questa loro contrapposizione caratteriale, darà una nota comico-sarcastica all’intero scritto. Personalmente, credo che il fulcro del romanzo si concentri intorno ad una tematica cardine facilmente riconoscibile nella nostra società: il pregiudizio verso il diverso. Non a caso, l’autore e l’illustratore, grazie a questo loro desiderio di creare un’antitesi tra testo e immagini, rappresentano i pregiudizi infondati che entrambi i popoli hanno verso gli altri, scaturiti da voci di corridoio e leggende che circolano da secoli. Attraverso i personaggi, le due categorie di creature, e le loro guerre, possiamo intravedere benissimo i continui scontri avvenuti nella nostra epoca, dettati da malintesi, preconcetti e credenze errate. Per quanto riguarda le illustrazioni invece, Eugene Yelchin grazie ai tratti decisi, stilizzati e all’assenza di colori rappresenta alla lettera delle creature mostruose, particolari e temibili dando al libro un aspetto simile ai volumi antichi e illustrati di due secoli fa.

In conclusione è un libro davvero ben fatto che in qualche modo scardina la visione spaventosa dei goblin introdotta da J. R. R. Tokien ne Il Signore degli anelli. Lo consiglio? Assolutamente sì, in particolar modo agli appassionati del fantasy più puro.

L'AUTORE
M.T. Anderson è una delle voci più intelligenti della letteratura per Giovani Adulti. I suoi romanzi gli sono valsi i più importanti premi, compresi il National Book Award e il Los Angeles Times Book Prize. Vive vicino a Boston, in Massachusetts. Rizzoli ha di recente pubblicato il suo Paesaggio con mano invisibile.

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