Recensione: Il mistero Van Gogh, di Costantino D'Orazio

Titolo: Il mistero Van Gogh
Autore: Costantino D'Orazio
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 18,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Durante il corso della nostra esistenza, da appassionati d’arte o meno, abbiamo sicuramente sentito parlare del famoso pittore folle Vincent van Gogh, il quale trasmutò la sua ira in opere d’arte meravigliose. E sicuramente ci sarà capitato di vedere in giro, sul web o in riproduzione, diversi suoi dipinti. Però, come accade molto spesso, non molti vanno oltre le dicerie e le leggende urbane, finendo così per etichettare un grande uomo con qualcosa di veritiero ma non interamente appropriato. Ciò che in realtà ignoriamo, sono i retroscena, la quotidianità e l’esistenza stessa di un’artista che ad eccezione degli ultimi due anni della sua vita, fu una persona socievole, affamata di compagnia, di conoscenze e incuriosita dal mondo che lo circondava. Così, a tal proposito Costantino D’Orazio riprende un diario scritto da Vincent Willem van Gogh, nipote del famoso artista che, a metà del ‘900 decise di compiere un viaggio verso i luoghi che avevano conosciuto il defunto zio, raccontando in modo meticoloso la carriera, i tormenti e le passioni di un uomo che dipingeva finestre sul mondo. 


Van Gogh junior, durante questi suoi viaggi tocca terre come Borinage, dove ha inizio la carriera di pittore dello zio; L’Aia, dove si raduna un circolo di pittori importante e dove l’artista conosce un amore condannato; Nuenen, dove allestisce una prima galleria nella lavanderia di casa e dipingerà il famoso quadro dei contadini intitolato I mangiatori di patate; Parigi, la città per eccellenza dove l’artista entra in contatto con gli impressionisti del posto e dove esporrà altre sue opere, anche se il tutto risulterà fallimentare; ed infine le tappe finali come Saint- Rémy-de-Provence e Auvers-sur-Oise dove verrà ricoverato in strutture per malati mentali e dove riposerà definitivamente. D’Orazio, si pone come obiettivo principale lo scopo di far luce su una figura controversa, oggi chiacchierata e discussa, i cui quadri furono ignorati dal pubblico mentre era ancora in vita. Questo, stando al diario del nipote e alla corrispondenza del pittore, fu uno dei motivi che lo spinse in un baratro oscuro che lo portò a diverse crisi negli ultimi anni della sua esistenza. Per diversi anni, nessuno ha mai saputo spiegare come un’artista amatissimo nella nostra epoca, sia stato ignorato per più di cento anni, adducendo perlopiù la sua arte alla follia. In realtà, la verità estrapolabile dai documenti presenti nel libro, è che l’arte di Van Gogh voleva essere una rappresentazione del vuoto lasciato dalle emozioni e dai sentimenti delle persone che gli gravitavano intorno.


Personalmente, una cosa su cui mi sento di porre l’accento è il fatto che D’Orazio presenta ai lettori una nuova visione del pittore dai capelli rossi. Non più arrabbiato, infuriato col mondo, pazzo, asociale e un dunque un genio distaccato dal mondo; bensì qualcuno di molto più umano, alla mano e alla costante ricerca della felicità, del bello, e di tutte quelle emozioni forti che possono lasciare un individuo senza fiato. Insomma cerca di mettere a nudo l’anima di un essere umano con particolarissime doti artistiche che quotidianamente si struggeva alla ricerca di qualcosa che avrebbe dato valore alla sua esistenza. In conclusione è un viaggio introspettivo e meraviglioso nella vita di Van Gogh che mi sento di consigliare a tutti senza distinzione di genere.

L'AUTORE
Costantino D'Orazio è storico dell'arte e funzionario della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Collabora con l'Università LUISS e la Link University. Conduce la rubrica AR Frammenti d'Arte su Rainews24, il programma Bella davvero su Radio2 ed è l'esperto d'arte di Unomattina su Rai1. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato Caravaggio segreto, La Roma segreta del film La Grande Bellezza, Raffaello segreto, Michelangelo. Io sono fuoco, Leonardo svelato e il romanzo Ma liberaci dal male. I suoi libri sono stati tradotti in numerosi Paesi.

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