Titolo: Fantastici racconti di Natale
Autore: AA.VV.
Editore: Cento Autori
Pagine: 122
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 8,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Come ogni Natale che si rispetti, la casa editrice Cento Autori ha portato nelle librerie italiane una raccolta di novelle a sfondo natalizio scritte da autori vissuti nel 1800, quando lo spirito delle festività cominciò a diffondersi largamente in Europa. In questa nuova antologia, troviamo sei racconti, tutti pregni di costumanza e stralci di vita vissuta. Personalmente, quelli che ho apprezzato di più sono: Il Natale di Carlo Dossi, in cui l’autore ci racconta del fermento natalizio che invadeva il suo paese, dei venditori che durante le festività si affaccendavano a vendere merci o ad impacchettare regali, alla neve che imperterrita ricopriva di bianco ogni cosa, ai pranzi e alle cene caotiche con i parenti; I drammi di Natale di Antonio Ghislanzoni, in cui ci vengono narrate le vicende di due polli, Sperongiallo e Nasella, che vengono allevati sin da piccoli da una signora. I due si innamorano fino a quando la donna un giorno li vende separatamente al mercato. Così, cominciano a scriversi delle lettere per accertarsi del reciproco amore e elogiare i nuovi padroni che li hanno messi all’ingrasso. Ingrasso che si rivelerà poi fatale per entrambi, poiché saranno sacrificati per i banchetti natalizi.
Ed infine, La fava bianca e la fava nera di Iginio Ugo Tarchetti, una storia che riporta delle vicende tra due amici, il signor Bartolami e il signor Paoli. Il primo, invia una torta di alta pasticceria per le festività natalizie al secondo, con l’intento di ingraziarselo e provvedere al suo ritiro in pensione. Il signor Paoli dal canto suo, insieme alla moglie e alla figlia rimangono sbalorditi per la raffinatezza del dolce e cominciano a domandarsi se all’interno ci fossero nascoste una fava bianca e una fava nera. Secondo la tradizione chi trova quella bianca potrebbe divenire regina della serata, mentre quella nera nominerebbe re il suo trovatore. Completano la raccolta Capo D'Anno (coro di voci sparse) di Edmondo De Amicis, La stria di Antonio Fogazzaro e Un Natale a Ceylon di Guido Gozzano. Lo stile di tutti gli autori è elegante e caratterizza un linguaggio aulico e tipico dell’800. Personalmente, ho apprezzato questa raccolta poiché esiste un filo conduttore tra tutte le storie: ovvero la semplicità e la cordialità che animano le festività. Non a caso, tutti gli autori riportano frammenti scritti della loro quotidianità, di quei momenti che caratterizzavano le diverse giornate di festa fatte di spontaneità e poco consumismo. In conclusione, è una raccolta davvero interessante da leggere intorno al camino durante il Natale.
Autore: AA.VV.
Editore: Cento Autori
Pagine: 122
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 8,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Come ogni Natale che si rispetti, la casa editrice Cento Autori ha portato nelle librerie italiane una raccolta di novelle a sfondo natalizio scritte da autori vissuti nel 1800, quando lo spirito delle festività cominciò a diffondersi largamente in Europa. In questa nuova antologia, troviamo sei racconti, tutti pregni di costumanza e stralci di vita vissuta. Personalmente, quelli che ho apprezzato di più sono: Il Natale di Carlo Dossi, in cui l’autore ci racconta del fermento natalizio che invadeva il suo paese, dei venditori che durante le festività si affaccendavano a vendere merci o ad impacchettare regali, alla neve che imperterrita ricopriva di bianco ogni cosa, ai pranzi e alle cene caotiche con i parenti; I drammi di Natale di Antonio Ghislanzoni, in cui ci vengono narrate le vicende di due polli, Sperongiallo e Nasella, che vengono allevati sin da piccoli da una signora. I due si innamorano fino a quando la donna un giorno li vende separatamente al mercato. Così, cominciano a scriversi delle lettere per accertarsi del reciproco amore e elogiare i nuovi padroni che li hanno messi all’ingrasso. Ingrasso che si rivelerà poi fatale per entrambi, poiché saranno sacrificati per i banchetti natalizi.
Ed infine, La fava bianca e la fava nera di Iginio Ugo Tarchetti, una storia che riporta delle vicende tra due amici, il signor Bartolami e il signor Paoli. Il primo, invia una torta di alta pasticceria per le festività natalizie al secondo, con l’intento di ingraziarselo e provvedere al suo ritiro in pensione. Il signor Paoli dal canto suo, insieme alla moglie e alla figlia rimangono sbalorditi per la raffinatezza del dolce e cominciano a domandarsi se all’interno ci fossero nascoste una fava bianca e una fava nera. Secondo la tradizione chi trova quella bianca potrebbe divenire regina della serata, mentre quella nera nominerebbe re il suo trovatore. Completano la raccolta Capo D'Anno (coro di voci sparse) di Edmondo De Amicis, La stria di Antonio Fogazzaro e Un Natale a Ceylon di Guido Gozzano. Lo stile di tutti gli autori è elegante e caratterizza un linguaggio aulico e tipico dell’800. Personalmente, ho apprezzato questa raccolta poiché esiste un filo conduttore tra tutte le storie: ovvero la semplicità e la cordialità che animano le festività. Non a caso, tutti gli autori riportano frammenti scritti della loro quotidianità, di quei momenti che caratterizzavano le diverse giornate di festa fatte di spontaneità e poco consumismo. In conclusione, è una raccolta davvero interessante da leggere intorno al camino durante il Natale.