La fortuna di "Bella ciao" dalla Liberazione alle Sardine e Netflix: un libro sulla canzone diventata inno anche dell’emergenza Covid-19
Cantata sui balconi dell’emergenza sanitaria e dai protagonisti della serie tv La casa di carta, nelle piazze delle “sardine” e sempre più all’estero, Bella ciao è diventata una delle canzoni più celebri nel mondo e in occasione del 25 aprile 2020 Interlinea manda in libreria Bella ciao. Storia e fortuna di una canzone: dalla resistenza italiana all’universalità delle resistenze (pp. 96, euro 10, con inediti e inserto fotografico) scritto dal maggiore storico della tradizione orale, Cesare Bermani.
Ormai Bella ciao è tornata a essere una canzone dei giovani e circola anche all’estero grazie alla serie Netflix tra tute rosse e maschere di Dalí. Ma le sue origini sono a lungo rimaste sconosciute, con vere e proprie fake news, sostenute di recente anche da noti giornalisti, che negano il suo legame con la lotta partigiana.
Bermani, nato a Novara nel 1937 e tra i fondatori dell’Istituto Ernesto de Martino, ricostruisce l’avventura di questo canto popolare «così amato da chi vuole la libertà» e per Interlinea ha curato il romanzo della Marchesa Colombi In risaia con Silvia Benatti e il romanzo inedito di Ernesto Ragazzoni L’ultima dea.
Scrive l’autore: «Bella ciao è stata fatta conoscere al mondo da grandi cantanti quali Yves Montand e Pete Seeger, Manu Chao, i Chumbawamba. E anche nell’America di Trump Bella ciao è stata ripresa in chiave resistenziale. E così Tom Waits, uno dei più importanti artisti rock e non solo, la sceglie e la reinterpreta,con il suo inconfondibile stile, nel disco Songs of Resistance del chitarrista Marc Ribot. Ho sempre pensato che la capacità di un canto di suscitare adesione,emozione e coinvolgimento sia la prova provata dell’universalità della condizione umana al di là di confini, nazioni, sistemi di governo e persino delle differenze culturali e delle lingue che pure rappresentano l’espressione della bellezza e del genio molteplice di una comune appartenenza antropologica e di un solo destino: il destino condiviso per la passione della libertà. Per questo motivo Bella ciao è universale anche nel fastidio che provoca in quei sedicenti moderati che non vogliono essere messi di fronte a certe scelte fondamentali».
Il libro è in anteprima in formato e-book sul sito della casa editrice www.interlinea.com e arriverà in libreria dal 4 maggio.
Bermani, nato a Novara nel 1937 e tra i fondatori dell’Istituto Ernesto de Martino, ricostruisce l’avventura di questo canto popolare «così amato da chi vuole la libertà» e per Interlinea ha curato il romanzo della Marchesa Colombi In risaia con Silvia Benatti e il romanzo inedito di Ernesto Ragazzoni L’ultima dea.
Scrive l’autore: «Bella ciao è stata fatta conoscere al mondo da grandi cantanti quali Yves Montand e Pete Seeger, Manu Chao, i Chumbawamba. E anche nell’America di Trump Bella ciao è stata ripresa in chiave resistenziale. E così Tom Waits, uno dei più importanti artisti rock e non solo, la sceglie e la reinterpreta,con il suo inconfondibile stile, nel disco Songs of Resistance del chitarrista Marc Ribot. Ho sempre pensato che la capacità di un canto di suscitare adesione,emozione e coinvolgimento sia la prova provata dell’universalità della condizione umana al di là di confini, nazioni, sistemi di governo e persino delle differenze culturali e delle lingue che pure rappresentano l’espressione della bellezza e del genio molteplice di una comune appartenenza antropologica e di un solo destino: il destino condiviso per la passione della libertà. Per questo motivo Bella ciao è universale anche nel fastidio che provoca in quei sedicenti moderati che non vogliono essere messi di fronte a certe scelte fondamentali».
Il libro è in anteprima in formato e-book sul sito della casa editrice www.interlinea.com e arriverà in libreria dal 4 maggio.