Recensione: Figli di virtù e vendetta, di Tomy Adeyemi

Titolo: Figli di virtù e vendetta
Autore: Tomy Adeyemi
Editore: Rizzoli
Pagine: 432
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 18,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

La meravigliosa Tomi Adeyemi, già conosciuta per Figli di sangue ed ossa, ritorna nelle librerie italiane con il secondo volume intitolato Figli di virtù e vendetta, un romanzo dal mood più oscuro e dal sapore più amaro a causa di rimpianti, momenti strazianti e tradimenti. La storia, riprende laddove si era concluso il primo volume: i maji hanno riavuto la magia, ma a caro prezzo; mentre Zélie, distrutta dalla morte di Baba, non riesce a dimostrare la forza di sempre. Come se non bastasse, la magia che ormai fluisce ad Orïsha, è ritornata anche da tutti i nobili che prima la utilizzavano per usurpare, uccidere e perseguitare la tribù dai capelli bianchi, creando, di conseguenza, una spaccatura nelle alte sfere tra persone che desiderano trovare un accordo con i maji, e individui che continuano imperterriti a volerli uccidere. La nostra protagonista si trova catapultata in una nuova guerra che non potrà combattere accanto agli alleati di sempre poiché Amari, cederà sotto il potere della corona corrotta del padre defunto, e Inan sarà sempre più attratto dall’oscurità. L’unico personaggio a rimanere fedele a Zélie, sarà suo fratello Tzain che, nonostante provi dell’affetto sincero verso la nuova futura regina, non abbandonerà mai sua sorella, supportandola e incoraggiandola. Riuscirà dunque la nostra maji a riportare la pace nel suo paese?

Lo stile dell’autrice è incalzante e diretto e come sempre caratterizza un linguaggio semplice, ma pregno di termini appartenenti all’etimologia africana. Personalmente, sono rimasta di nuovo colpita dalla miriade di emozioni che traspaiono dalle parole dell’autrice: dal dolore di un popolo sottomesso che si affaccia con paura ad una nuova libertà conquistata ed in pericolo; alla stanchezza e alla devastazione per le perdite subite; al tradimento dalle persone più care; allo smarrimento emotivo di fronte alle continue lotte; alla delusione portata dai cambiamenti psicologici dei diversi personaggi. E proprio a proposito di questi ultimi, nessuno sarà più come prima e tutti si evolveranno in qualcuno di diverso, probabilmente piegato dalla situazione difficile: da Zélie donna indomita, che in questo nuovo romanzo ci mostrerà il suo lato fragile e disperato, e momenti di sconforto assoluto in cui vorrà abbandonare tutto; a Tzain, un ragazzo che mette l’amore romantico in secondo piano pur di salvare e aiutare la persona a lui più cara; ad Amari, una ragazza che dopo aver lottato strenuamente per sconfiggere il padre, decide di farsi carico del suo regno e ne verrà conseguentemente influenzata in modo negativo; ad Inan, un personaggio sempre più complesso e caotico che senza una guida cederà alle ombre della sua esistenza. A mio avviso, questo è un secondo volume di cambiamenti, di prove psicologiche e fisiche, di legami sfaldati, di sentimenti contrastanti e di accettazione di cocenti delusioni.

In conclusione, ancora una volta l’autrice ci propone un romanzo all’altezza del precedente, e con estrema sensibilità dona voce a tutte quelle vessazioni, ingiustizie e sconforti a cui i “diversi” sono sottoposti. Consigliatissimo!

L'AUTRICE
Tomy Adeyemi è una scrittrice nigeriana, vincitrice del premio Hugo and Nebula, e insegna scrittura creativa. Vive in California, a San Diego. Si è laureata in letteratura ad Harward e ha studiato la mitologia, la religione e la cultura dell’Africa occidentale a Salvador in Brasile. Quando non lavora ai suoi libri o guarda video dei BTS, scrive sul suo blog tomiadeyemi.com. Figli di sangue e ossa, primo episodio dell’Eredità di Orïsha, è stato un successo internazionale, pubblicato in 27 Paesi e a lungo dominatore indiscusso della classifica del New York Times. ChildrenofBloodandBone.com

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