Recensione: L'amore in caso di emergenza, di Daniela Krien

Titolo: L'amore in caso di emergenza
Autore: Daniela Krien
Editore: Corbaccio
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 16,90 €


Recensione a cura di Eleonora Cocola

Paula tenta di sopravvivere al dolore più grande che si possa immaginare, la perdita di un figlio – aggravato da un matrimonio difficile con un uomo che tendeva a controllarla e che le addossa la colpa della morte della loro bambina. Con grande forza d’animo sceglie ogni giorno di continuare a vivere, di non lasciarsi inghiottire dal lutto, anche grazie all’aiuto di sua figlia Leni e della sua migliore amica Judith. Quest’ultima è il ritratto del successo: un medico affermato, una donna colta con la passione per l’equitazione e la musica classica, che si barcamena tra il lavoro, lo sport, le amiche, e la ricerca di un compagno tramite i siti di appuntamenti online. Ma nessun uomo sembra fare al caso suo, e lei oscilla tra il desiderio di trovare una stabilità in amore e l’istinto di tenersi ben stretta la sua indipendenza.


Judith ha un’amica che fa la scrittrice: si chiama Brida. Tanto è talentuosa e creativa nel suo mestiere, tanto fatica a gestire la sua vita privata: ha trascorso diversi anni tentando invano di conciliare il suo lavoro e il suo ruolo di moglie e madre, col risultati disastrosi. Suo marito Gotz l’ha lasciata per un’altra donna, ma continua ad avere una relazione segreta con lei, e l’ispirazione alla scrittura sembra essere sparita. La donna con cui Gotz stava quando ha incontrato Brida si chiama Malika: fa l’insegnante di violino, e non riesce a superare il difficile rapporto coi genitori, che le hanno sempre preferito sua sorella. Da quando Gotz l’ha lasciata, la vita di Malika si è arenata nell’insoddisfazione e nel rimpianto di non riuscire a crearsi una famiglia tutta sua. Fino a che non riceve una proposta inaspettata da sua sorella Jorinde. Proprio Jorinde, la figlia prediletta che è riuscita a costruirsi una carriera di successo come attrice e ad avere dei figli. In realtà Jorinde ha un matrimonio difficile che sta per finire, aspetta un bambino e la sua carriera non è brillante come vuole far credere ai suoi genitori. Per venirne fuori le serve l’aiuto di Malika, la sorella della quale ha sempre ricercato invano l’affetto e le attenzioni, la sorella piena di talento per la musica a cui Jorinde avrebbe voluto assomigliare e che forse adesso è pronta ad aiutarla.


Daniela Krien racconta le storie di cinque donne ambientate nella Lipsia moderna, le cui vite talvolta si intrecciano e talvolta si sfiorano soltanto. Cinque voci molto diverse tra loro, che esprimono la forza e la fragilità femminile, raccontano le difficoltà più comuni – come conciliare carriera e famiglia, o trovare l’uomo giusto – e quelle più insormontabili – come perdere un figlio, o accettare il fatto di non averne uno proprio. Con uno stile asciutto, privo di fronzoli, l’autrice ci fa entrare direttamente nelle vite delle protagoniste: ognuna di loro ha una storia da raccontare, un vissuto particolare in cui è possibile riconoscersi, dei sentimenti contrastanti, e ognuna di loro cerca come può di fare i conti col passato e fa di tutto per affrontare al meglio il futuro. Con un tema che fa un po’ da fil rouge per tutte: le relazioni amorose, con tutte le loro complessità e sfaccettature. A volte sono situazioni da cui le protagoniste rifuggono per ritrovare se stesse, altre volte sono l’ancora di salvataggio a cui si aggrappano, altre ancora la terra pro,essa a cui agognano, convinte di trovarvi la felicità. Gli uomini in ogni caso restano sullo sfondo, nessuno di loro spicca; a volte sono troppo deboli, altre sono troppo manipolatori e autoritari. Per quanto ci si possa riconoscere più in una delle protagoniste che nelle altre, anche in base al proprio vissuto, è impossibile rimanere indifferenti alle tematiche toccate.


La scrittura è fluida e il racconto piuttosto movimentato: i frequenti flashback sono indispensabili per capire appieno le protagoniste, quali esperienze le hanno portate alla situazione presente. Molto interessante anche l’approfondimento dei diversi punti di vista sulla stessa vicenda o situazione: cambiare “voce” ad ogni capitolo dà al lettore svariate chiavi di lettura sui vari personaggi, anche in base a come li vedono gli altri. Questo è vero soprattutto per Paula e Judith, legate da una profonda amicizia, ma anche per Judith e Brida, e in maniera molto palese per le due sorelle, Malika e Jorinde. Tutto questo rende L’amore in caso di emergenza una lettura che si consuma in fretta, spinti anche dalla voglia di scoprire i destini di Paula, Judith, Brida, Malika e Jorinde.

L'AUTRICE
Daniela Krien è nata a Neu-Kaliß nel 1975 e ha studiato scienze sociali e della comunicazione a Lipsia, dove vive con le due figlie. Nel 2011 ha esordito con il romanzo Irgendwann werden wir uns alles erzählen. Il suo secondo romanzo, L’amore in caso di emergenza, è in corso di traduzione in venti lingue, in Germania ha venduto più di 120.000 copie ed è rimasto per mesi ai primi posti della classifica dello Spiegel.

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