Recensione: Storia di due anime, di Alex Landragin

Titolo:
Storia di due anime
Autore: Alex Landragin
Editore: Nord
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 18,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Storia di due anime è il romanzo di esordio di Alex Landragin, un volume particolare e innovativo in cui si intrecciano diversi generi che vanno dal mistery, al romantico, al fantasy. La prima cosa che colpisce è la doppia chiave di lettura dell’intera vicenda che, può essere letta attraverso due percorsi diversi: da quello creato dalla Baronessa, in cui questo personaggio fittizio indica al lettore le pagine da leggere alla fine di ogni capitolo; oppure quello creato dal rilegatore, ovvero cominciare dall’inizio e attraversare tre storie apparentemente non legate tra loro. Tutto ha inizio quando una ricca collezionista, per l’appunto la Baronessa, incarica un rilegatore di mettere insieme tre manoscritti antichi con l’unica richiesta di non leggerli. Dopo pochi giorni, la donna viene ritrovata morta, probabilmente assassinata, e il rilegatore preso dalla curiosità comincia a leggere il libro. 

La prima storia si intitola “L’educazione di un mostro” e racconta le vicende di Charles Baudelaire che dopo essere stato investito da una carrozza, viene trasportato in una villa di una donna misteriosa che sembra conoscere tutto del suo passato; la seconda storia invece, intitolata “La città fantasma”, ci porta nella Parigi della seconda guerra mondiale dove, due estranei si incontrano davanti alla tomba di Baudelaire. Lui è un rifugiato tedesco, mentre lei una letterata appassionata di poesia e trascorreranno due giorni di passione durante i quali, Madeleine racconterà al suo amante una storia di due anime che si perderanno e ritroveranno nel tempo. Ed infine l’ultimo manoscritto, “I racconti dell’albatro”, una storia strana che parla di Alula, colei che ricorda, e di Koahu, colui che dimentica, due anime che in un’isola sperduta dell’Oceano Pacifico si ameranno senza limiti e daranno origine a vicende che hanno inizio alla fine del XVIII secolo in una villa di Bruxelles, e finiranno nel 1940 davanti alla tomba del poeta maledetto.

Lo stile del intero libro è elegante e dal retrogusto vintage, ed è caratterizzato da un linguaggio diretto, dialoghi, monologhi interiori, e dalla tecnica narrativa dello show don’t tell che permette al lettore di immedesimarsi in una scena e vederla prendere forma davanti ai propri occhi, per poi darne un’interpretazione personale senza la guida dell’autore. Per quanto riguarda i personaggi invece, i principali sono due: Alula e Koahu, due anime delicate che tesseranno i fili dell’intera vicenda. La prima si presenta come la memoria, come colei che è destinata a ricordare tutto ciò che accade nella sua esistenza e a fare da narratore ai sentimenti che lei e la sua controparte maschile condivideranno; il secondo, Koahu, rappresenta l’oblio, colui che è destinato a dimenticare tutte le cose belle, e a ricostruire i ricordi tramite i racconti. Inoltre, entrambi i protagonisti, guidano il lettore attraverso diversi scenari ed epoche: da verdeggianti isole del Pacifico dove regna sovrana la quiete; a grandi città europee ottocentesche fatte di neoclassicismo e virtù; ad una Parigi del 1940 casa di guerra, di amore e omicidi. A mio avviso Storia di due anime è un vero e proprio viaggio nello spazio e nel tempo; un viaggio introspettivo che mira ad esaltare i diversi aspetti dell’amore, della solitudine, e dell’esistenza umana. Va detto inoltre che ho apprezzato questo libro per il doppio percorso narrativo, per l’unicità della storia e per una protagonista femminile che si fa carico di tutto il peso dei ricordi, diventando una custode del tempo. 
In conclusione è un romanzo meraviglioso che non ha generi e che consiglio a tutti quelli che desiderano approcciarsi a qualcosa di straordinariamente fuori dall’ordinario.

L'AUTORE
Alex Landragin è nato in Francia da una famiglia di produttori di champagne, ma si è trasferito in Australia quand'era bambino. Dopo aver conseguito un master in Scrittura Creativa, è diventato autore di guide turistiche per Lonely Planet, prima di iniziare a lavorare a tempo pieno come copywriter. Ha vissuto a Washington, Parigi, New Orleans, Los Angeles, Alice Springs e Marsiglia, per poi stabilirsi definitivamente a Melbourne.

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