Recensione: Sirley, di Elisa Amoruso. Da questo romanzo il film "Maledetta Primavera"

Titolo:
Sirley
Autore: Elisa Amoruso
Editore: Fandango
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 15,00 €

Recensione a cura di Daniela

Nina è una ragazzina di undici anni, si è appena trasferita dalla bellissima casa nel centro di Roma, in periferia, dove l'unica cosa che riesce a vedere dalle finestre è il grigio del cemento di una serie di palazzoni del tutto anonimi; nella nuova casa non c'è il parquet e nemmeno la moquette nella sua cameretta; non ci sono i suoi amici di sempre, ma una nuova scuola con nuovi compagni e la difficoltà di socializzare. La sua famiglia però non è cambiata affatto: le crisi di Lorenzo, il fratello di sei anni e la sua capacità di ferirsi e cacciarsi nei guai in un battito di ciglia, non sono cambiati. Non sono cambiati il nervosismo e la frenesia della mamma e le continue litigate con il papà, il quale è sempre fuori casa con amici o in cerca di affari che, il più delle volte, si rivelano solo un buco nell'acqua o evolvono in situazioni bizzarre, come l'avere un tavolo da biliardo al centro della sala, apparecchiato per la cena.


Nina è triste, ha nostalgia della sua vecchia casa, dell'amica Ilaria e fa fatica ad integrarsi, ma un giorno arriva una nuova compagna di classe, si chiama Sirley, ha tredici anni e viene dalla Guyana francese, la sua pelle ha un colore diverso dal suo, ma Nina lo trova bellissimo. Entrambe nuove, entrambe con poca voglia di integrarsi, provengono da due mondi completamente diversi, ma corrono sulla stessa lunghezza d'onda. Basta uno sguardo, qualche parola e i loro destini si fondono l'uno nell'altro. Nina e Sirley diventano inseparabili, ma la loro amicizia è esposta alle angherie della discriminazione e subisce inevitabilmente il peso delle incomprensioni, nonostante i loro corpi vibrano al suono della stessa melodia, la loro amicizia si scopre in balia degli eventi e rischia di naufragare. Come del resto rischia di naufragare il matrimonio dei suoi genitori, la frivolezza sconsiderata del padre accresce il sentimento di ostilità della madre e sebbene ciò che li lega è ormai un filo estremamente sottile, gli eventi che ne conseguono scuotono i fili del destino.


L'autrice ha dato voce al suo romanzo, attraverso i ricordi e le emozioni della protagonista, ne consegue un racconto forte, emozionante che parla con la genuinità di una ragazzina timida, impacciata ed estremamente emotiva, in lotta con il mondo e con se stessa, perennemente in bilico tra la paura di esprimersi e la voglia di crescere. Nina sta sbocciando in un mondo sconosciuto, tra la ricerca disperata di attenzioni, riservate ormai solo al fratellino minore e la responsabilità di badare a quest'ultimo, dove la vita da bambina scivola lentamente via per condurla nel mondo dei grandi, quello in cui scopri l'intensità delle passioni, ma conoscere alcune verità può risultare scomodo e cercare conferme può far soffrire. Elisa Amoruso è stata in grado di affrontare un tema impegnativo, come la ricerca di un'identità sessuale, con una leggerezza disarmante, merito di uno stile spontaneo ed emozionale dove i ricordi e le descrizioni dei luoghi in cui è ambientata la storia, non possono che coinvolgere emotivamente il lettore, al punto che le parole diventano reali percezioni, permettendoci di sentire il profumo del mare, la sensazione del caldo opprimente e il vento che accarezza la pelle. Sirley celebra l'amore, quello forte, spontaneo, un sentimento talmente profondo che anche dove non esiste un "per sempre" ha irrimediabilmente cambiato il modo di affrontare la vita, facendo emergere la consapevolezza di apparire esattamente come abbiamo sempre desiderato.

 

L'AUTRICE
Elisa Amoruso, sceneggiatrice e regista, si diploma in Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sceneggiatrice della serie Fedeltà, tratta dal romanzo di Marco Missiroli, per Netflix. Esordisce al cinema come sceneggiatrice nel 2009 con il film Good Morning Aman, regia di Claudio Noce, Settimana della critica al Festival di Venezia. Fuoristrada è l’esordio alla regia, film documentario, vincitore della menzione speciale nella sezione Prospettive al Festival di Roma, 2013, candidato ai Nastri d’argento. Strane Straniere è il suo secondo lungometraggio documentario, in selezione alla Festa del Cinema di Roma 2016, vincitore del Premio Afrodite, distribuito in sala da Istituto Luce Cinecittà. Nel 2019 dirige per Fandango e TimVision il film documentario Bellissime. Autrice e regista per Memo Film di Chiara Ferragni: Unposted, documentario sulla vita della fashion blogger numero uno al mondo, Chiara Ferragni. Sceneggiatrice di Cloro, di Lamberto Sanfelice, in concorso al Sundance Film Festival 2014, La foresta di ghiaccio, di Claudio Noce, Una passione sinistra di Marco Ponti. Negli ultimi anni scrive per cinema e letteratura, pubblicando due romanzi con Newton Compton.

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