Recensione: Bambi, di Felix Salten. Illustrato da Benjamin Lacombe

Titolo:
Bambi. Ediz. a colori
Autore: Felix Salten
Editore: Rizzoli
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 25,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Rizzoli si conferma ancora una volta una maestra nel pubblicare libri illustrati per adulti, e questa volta lo fa con una storia davvero particolare: sto parlando di Bambi, il racconto originale scritto da Felix Salten e illustrato meravigliosamente da Benjamin Lacombe. Il libro si apre con un’introduzione di Maxime Rovere che ci spiega come la storia vera, non abbia nulla a che vedere con il film prodotto dalla Disney. Felix Salten, nei primi anni del ‘900 scrisse un racconto per mettere in risalto il suo amore per la natura e le vite che la popolavano, e per elogiare quelle bellezze dimenticate in un periodo di forti violenze e guerre. 


Lo stesso libro- che aveva come protagonista un capriolo che affrontava tutte le fasi della vita dalla debolezza della gioventù, alla forza della crescita- negli anni in cui l’antisemitismo prendeva sempre più spazio, venne censurato dai nazisti che, videro nel protagonista una metafora per gli ebrei perseguitati e deboli. Nella realtà dei fatti, la narrazione di Salten è sempre stata soltanto un modo per descrivere ciò che restava ancora di bello al mondo. Protagonista di questo racconto è Bambi, un cucciolo di capriolo che attraversa le diverse stagioni come se fossero fasi della vita. Il lettore si ritrova ad assistere alla sua nascita, accudito e allevato da una madre premurosa che gli mostra le meraviglie della foresta; alla sua crescita in cui cominciano a comparire le prime difficoltà legate alla presenza costante dell’uomo, un cacciatore malvagio che spezza vite senza pietà; alla scoperta di Bambi dell’ambiente selvaggio e impervio durante le stagioni fredde e aride; e al ritorno del cacciatore che gli porterà via per sempre la sua amata mamma. Durante tutte queste fasi, farà la sua comparsa anche il Vecchio Principe, un cervo antico che cercherà di guidarlo ed insegnargli tutti i misteri della foresta da tramandare ad ogni futuro successore e capo.

Lo stile del racconto è elegante ed è accompagnato da un linguaggio forbito e classico, tipico dei primi anni del 1900. Personalmente, posso assicurarvi che pochissime sono le similitudini con la trasposizione cinematografica della Disney e non ha tutta quella dolcezza e animosità tipica del film d’animazione. Il racconto originale è crudo, non smussa gli angoli del pericolo e della tristezza e non censura le scene cruenti dell’uomo che si accanisce sulla natura. Bambi poi, si trasforma da emblema della solitudine e della malinconia a simbolo di coraggio e di forza interiore, capace di superare e accettare la morte, e condurre la generazione futura a una vita più rosea. Per quanto riguarda invece l’edizione illustrata da Lacombe, posso soltanto dirvi che il testo è accompagnato da arte vera e propria: l’illustratore alterna disegni a carboncini, a immagini a colori e figure intagliate nella carta per dare risalto a determinate scene o eventi. Le particolarità che distinguono subito i libri illustrati da Lacombe sono gli occhi grandi che hanno le sue figure, i colori accesi e spesso la tragicità dei momenti. In conclusione è un libro illustrato da collezione, ben fatto e destinato ad un pubblico adulto appassionato di antiche fiabe e illustrazioni favolose.

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