Titolo: La beffa di Verona
Autore: Ermanno Mariani
Editore: Pontegobbo
Pagine: 126
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 10,00 €
Recensione a cura di Daniela
Ermanno Mariani, con tanto di documenti alla mano, ci racconta la storia di Giovanni Lazzetti detto il Ballonaio, comandante degli Audaci, una banda che faceva parte dell'organico dei partigiani di Giustizia e Libertà di Val Trebbia e Val Tidone. La storia si svolge durante uno dei periodi più neri per la nostra penisola, quando, durante la seconda guerra mondiale, era in corso l'occupazione di gran parte dell'Italia da parte dell'esercito del Reich, il quale poteva contare sulla collaborazione dei membri appartenenti al nuovo Stato repubblicano fascista. La banda del Ballonaio, costituiva la Resistenza Piacentina, il cui punto di forza era sicuramente la sua collocazione, in quanto era situato in un punto strategico come la Via Emilia e il Po, che erano le principali vie di comunicazione e fungevano da tramite per il rifornimento delle armi dei tedeschi. È proprio su questi territori infatti che, i partigiani operanti sul territorio piacentino, intercettavano gli invasori, riuscendo prontamente a sottrarre ai tedeschi i carichi di rifornimenti, adoperandosi in repentine incursioni. Le armi sottratte venivano impiegate per armare la Resistenza italiana ed andavano ad aggiungersi agli aiuti che provenivano dai rifornimenti aerei degli alleati anglo-americani.
Il racconto si svolge nel novembre del 1944, in un periodo di tempo che dura pochi giorni, quando Don Giuseppe Bollati, tenente cappellano della divisione di Littorio, chiede di incontrare il Ballonaio, facendosi portavoce dei fascisti, i quali propongono ai partigiani una tregua, atta a valutare una proposta che viene appoggiata e fortemente incentivata dagli alti comandi nazifascisti che vogliono negoziare la resa di tutti i partigiani della Val Tidone e Val Trebbia. Il racconto, narrato in terza persona, ma vivacizzato da esilaranti dialoghi diretti, è una sorta di diario di viaggio che descrive in maniera dettagliata gli spostamenti e gli incontri che si sono svolti durante i giorni di tregua che i partigiani hanno acconsentito a concedere ai fascisti. Così, un'anomala compagnia Italo-tedesca, s'accompagna attraverso Castel San Giovanni, Piacenza, Parma e Verona, dove partigiani, fascisti e membri delle SS, condividono cibo, risate e sigarette, al fine di stipulare l'accordo che verrà poi ricordato come la beffa di Verona, una truffa colossale ai danni del generale delle SS Wollf e dei suoi collaboratori. Una testimonianza importante quella che viene racchiusa in poche pagine, ma sufficientemente esplicative, mostrandoci la guerra sotto un punto di vista interno, con dinamiche esilaranti ed estremamente eroiche, che spesso cadono quasi nel grottesco, come fossimo spettatori di un film che narra le vicende di astuti combattenti, i quali, nonostante le molteplici azioni sconsiderate, riescono a difendere i propri ideali a suon di anolini, sigarette e grosse risate, mostrandoci il lato umano che c'è dietro una guerra, dove notoriamente, di umano non c'è assolutamente nulla. Un documento storico atto ad evidenziare l'importanza che la Resistenza ha avuto nell'ambito della guerra di liberazione italiana, in cui vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana.
Autore: Ermanno Mariani
Editore: Pontegobbo
Pagine: 126
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 10,00 €
Ermanno Mariani, con tanto di documenti alla mano, ci racconta la storia di Giovanni Lazzetti detto il Ballonaio, comandante degli Audaci, una banda che faceva parte dell'organico dei partigiani di Giustizia e Libertà di Val Trebbia e Val Tidone. La storia si svolge durante uno dei periodi più neri per la nostra penisola, quando, durante la seconda guerra mondiale, era in corso l'occupazione di gran parte dell'Italia da parte dell'esercito del Reich, il quale poteva contare sulla collaborazione dei membri appartenenti al nuovo Stato repubblicano fascista. La banda del Ballonaio, costituiva la Resistenza Piacentina, il cui punto di forza era sicuramente la sua collocazione, in quanto era situato in un punto strategico come la Via Emilia e il Po, che erano le principali vie di comunicazione e fungevano da tramite per il rifornimento delle armi dei tedeschi. È proprio su questi territori infatti che, i partigiani operanti sul territorio piacentino, intercettavano gli invasori, riuscendo prontamente a sottrarre ai tedeschi i carichi di rifornimenti, adoperandosi in repentine incursioni. Le armi sottratte venivano impiegate per armare la Resistenza italiana ed andavano ad aggiungersi agli aiuti che provenivano dai rifornimenti aerei degli alleati anglo-americani.
L'AUTORE
Ermanno Mariani insegnante precario di letteratura italiana presso scuole superiori ha poi finito per fare il cronista di nera, lavoro che precariamente esercita da 30 anni. Ha lavorato per molti giornali, fra cui il Giorno e la Provincia di Cremona, l’Unità, l’agenzia Ansa, per emittenti tv, radiofoniche e siti d’informazione online. Ancora oggi scrive di cronaca nera e giudiziaria per il quotidiano di Piacenza Libertà. Per Le Edizioni Pontegobbo ha pubblicato: “Cronisti di provincia” (1997), “Il grande rastrellamento” (1999), “Il Ballonaio” (2001), “Prigionieri senza nome” (2002), “L’ombra del ras” (2003), “L’eccidio di Strà” (2004), “Piacenza liberata” (2006), “La banda del Sordo” (2015), “Stuka su Piazza Cavalli” (2016), "Il mistero del doppio ritratto di Klimt" (2018) e la successiva nuova edizione (2020). Per Hobby&Work, ha pubblicato “Il secondo delitto”. Un suo racconto è comparso nella “Antologia delle belle pianure” edita da Feltrinelli. Diversi suoi racconti sono stati tradotti in inglese e spagnolo. Per le Edizioni Pontegobbo ha pubblicato anche il suo ultimo libro "La beffa di Verona" (2020).