Recensione: Leggende groenlandesi

Titolo:
Leggende groenlandesi
Autore: AA.VV.
Editore: Iperborea
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 16,50 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Iperborea come sempre non delude mai in fatto di storie lontane, di folklore e di tutte quelle fiabe che rappresentano il cuore pulsante di ogni cultura nordica. Questa volta ho avuto il piacere di leggere Leggende groenlandesi, un insieme di racconti raccolti un secolo fa dall’esploratore Knud Rasmussen che, traducendole in danese permetteva al mondo di entrare in contatto con una società completamente diversa e lontana da quella europea. Non a caso nell’immaginario fantastico della cultura delle lontane lande ghiacciate della Groenlandia, non esistono principi, principesse da salvare, reami e tutto ciò che conosciamo in occidente; le figure eroiche da venerare sono cacciatori, sciamani, giganti, nani e moglie di volpi. 

Tra tutte le storie riportate nella raccolta, quelle che ho apprezzato maggiormente sono: I primi uomini, un racconto in cui ci viene narrata una leggenda legata alla creazione degli umani nel mondo, discendenti da un uomo del cielo che li aveva generati con la Terra; Il paese dei morti nel mondo di sotto, una storia che ci racconta le vicende di uno sciamano che decide di visitare i luoghi sotto il mare facendosi aiutare dagli spiriti che evoca da solo; e ancora Visita alla luna, in cui uno sciamano decide di far visita all’uomo che abita sulla Luna. Qui, insieme agli spiriti che lo accompagnano visita la dimora che ha diverse cose strane come: un grande lago nero da cui cade la pioggia sulla Terra, altri posti destinati alla punizioni per gli umani, e numerose foche e trichechi. Tagta, che annegò e tornò a vivere che riporta la storia del cacciatore che si scontra con un tupilak che lo manda nel fondo del mare. Qui incontra suo nonno morto che lo aiuta a compiere un viaggio per ritornare in vita; e ancora Ikaleq e Qátaitsiaq, ovvero i nani che giocano sotto il mucchio di rifiuti che ci riporta la storia di una bambina che voleva soltanto giocare con le bambole senza aiutare mai la mamma. Una sera un nano che vive sotto un cumulo di rifiuti la invita a giocare nel suo cunicolo dove tutti i nani giocano con le bambole. Da quella sera, la bambina scompare fino alla primavera successiva quando fa ritorno a casa. Ed infine Kumagdlak con le frecce vive, che riporta la storia di uno sciamano capace di far animare delle frecce speciali con cui uccide tutti i nemici che vogliono abbattere lui e sua moglie.

Lo stile della raccolta è elegante ed è caratterizzato da un linguaggio aulico e forbito grazie a Bruno Berni, ormai famoso per aver curato l’intera collezione dedicata a leggende, miti e fiabe. All’interno deli libro poi, non mancano illustrazioni in bianco e nero e dalle linee stilizzate di Federica Bordoni che riesce a rappresentare i tratti salienti di diverse storie. Personalmente, penso che questo libro sia qualcosa di diverso: la componente magia è completamente assente, mentre è presente quella spirituale, legata al mondo dell’aldilà diviso in cielo e sotto mare. Attraverso le differenti storie poi, è possibile percepire diverse informazioni legate alla vita quotidiana fatta di caccia e pesca; alla forte fede in sciamani e spiriti; alla quasi venerazione di foche e balene. In conclusione è un libro ben fatto che consiglio a tutti gli appassionati di folklore o semplicemente a chi ha voglia di conoscere qualcosa legato ad una terra lontana e sconosciuta come la Groenlandia.

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