Recensione: Il ritorno della luce. Horemheb: scriba, generale, faraone, di Christian Jacq

Titolo:
 Il ritorno della luce. Horemheb: scriba, generale, faraone
Autore: Christian Jacq
Editore: Tre60
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 16,90 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Lo scorso autunno, la casa editrice Tre60 ha pubblicato un nuovo romanzo scritto da Christian Jacq e ambientato come sempre nell’antico Egitto. Più precisamente ci troviamo nel 1335 a. C. durante il Nuovo Regno, quando Akhenaton -morendo- lascia il trono a Tutankhamon, che è ancora un bambino. Quest’ultimo al potere viene affiancato dal Padre divino Ay e dallo scriba Horemheb, un uomo forbito e acuto che si ritroverà dapprima a risolvere i problemi diplomatici all’interno del regno, scatenati dai sostenitori del culto di Aton professato sotto il sovrano precedente e ora proibito; poi a cercare di riunire l’esercito egiziano per creare un contingente che potesse affrontare diverse minacce. Minacce che si concretizzano con l’arrivo degli Ittiti ai confini dell’Egitto, pronti a scatenare una guerra e un’invasione. Come se non bastasse il giovane faraone Tutankhamon durante una spedizione in Palestina perde la vita a causa di un attentato, mentre in patria i sostenitori di Aton cercano di allearsi con i nemici per rovesciare il Paese. A questo punto Horemheb rimane il solo a poter sedare le diverse rivolte e a guidare un popolo ormai allo sbando, divenendo anche se per poco un nuovo sovrano egiziano determinato a far rinascere l’Egitto e a prepararlo all’arrivo di Ramses II.

Christian Jacq con il suo stile diretto e accattivante e un linguaggio comprensibile ci narra le sorti di un popolo diviso da scontri interni e vessato dalle continue pressioni ai confini, mentre il protagonista cerca in tutti i modi di salvare la sua patria. Horemheb ci viene descritto come un uomo tutto d’un pezzo, incorruttibile e capace di usare sia la mente, che la forza fisica dimostrando di poter essere un sovrano giusto ed equo nelle scelte difficili. Personalmente, penso che questo romanzo differisca dai precedenti per due motivi: da un lato le vicende storico-reali dell’Egitto sono più marcate; dall’altro l’elemento esoterico-magico è meno presente poiché le forze da combattere non sono ultraterrene, bensì fatte di carne, ossa e spietatezza. Per quanto riguarda la figura di Tutankhamon invece, questa volta non ci viene presentata come il giovane faraone piegato dai doveri da un Egitto spezzato; al contrario, l’autore tende a mettere in risalto la fragilità e l’oppressione che il giovane si ritrova a subire a causa della politica. In conclusione è un romanzo interessante che si legge senza problemi, anche se ho preferito i precedenti volumi poiché a mio avviso, l’occulto presente nelle storie già pubblicate, rendeva più dinamiche le vicende. Ad ogni modo, Il ritorno della luce è un libro adatto a tutti gli appassionati di storia egiziana e a chi è un lettore accanito di Jacq.

L'AUTORE
Christian Jacq ha raggiunto il successo mondiale con Il romanzo di Ramses, una saga pubblicata in 29 Paesi che ha battuto ogni record di vendita. Un caso editoriale straordinario, nato dalla sua passione per l’Antico Egitto, dai suoi studi di archeologia e dalla sua strepitosa vena narrativa. Tutti elementi che caratterizzano anche questa nuova saga, che ha come protagonista Setna, uno dei figli di Ramses, e che ha di nuovo scalato le classifiche internazionali.

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