Recensione: Le parole di Erica Bloom, di Karol Ruth Silverstein

Titolo:
 Le parole di Erica Bloom
Autore: Karol Ruth Silverstein 
Editore: EDT-Giralangolo
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 17,00 €

Recensione a cura di Daniela

Erica Bloom ha quattordici anni quando le viene diagnosticata una malattia chiamata artrite idiopatica giovanile poliarticolare, che le causa forti dolori e rigidità articolare in tutto il corpo. Mentre l'unica preoccupazione delle sue coetanee è la scelta dell'outfit perfetto da sfoggiare durante le lezioni, Erica o meglio Ricky, è costretta a scegliere in quale maniera alzarsi dalla sedia per sentire meno dolore possibile. Nonostante le difficoltà, Ricky vuole disperatamente condurre una vita più normale possibile, rifiutando a priori qualsiasi tipo di aiuto, scegliendo pertanto di convivere con la miriade di barriere invisibili che le impediscono di essere al passo con i suoi coetanei. Eppure lei non ha mai scelto di convivere con il dolore fisico, così come non ha scelto di vivere con Dr. Dad, suo padre, dopo il divorzio dei suoi genitori.


Amareggiata e sconfortata dalle difficoltà causate dalla sua malattia, decide di nascosto di mollare la scuola, fino al giorno in cui viene inevitabilmente scoperta e costretta a recuperare il più possibile per non ripetere l'anno scolastico. Tra lezioni extra e una nuova amicizia, Ricky si rende conto che la sua vita, vista con una prospettiva diversa, non può essere totalmente differente da quella dei suoi compagni e aprendosi alle persone, scopre di non essere poi così invisibile come cerca di apparire, soprattutto quando a notarla è il ragazzo più carino della scuola. Nel frattempo capisce che Oliver, il suo nuovo amico, è una delle poche persone che sembra in grado di capirla veramente, ma purtroppo come lei è uno dei facili bersagli dei bulli della scuola, sempre pronti ad umiliare chiunque non rientri nei canoni di popolarità da loro stabiliti. Proprio nel momento in cui Oliver ha più bisogno del suo aiuto, Ricky si lascia sovrastare dalla paura e dall'egoismo, e così facendo rischia di distruggere un'amicizia che poteva evolvere in qualcosa di più profondo.


La narrazione avviene in prima persona, per mezzo di un lessico brillante e straordinariamente carico di ironia che trasporta il lettore direttamente al fianco di Ricky, vivendo pertanto le stesse emozioni della protagonista, assaporandone gioie e dolori, ma anche speranza, la stessa provata dalla ragazza nel momento in cui scopre che potrebbero esserci delle cure alternative per la sua condizione, o quando realizza che chiedere aiuto non è poi così male, specialmente se questo può essere utile ad abbattere quelle barriere invisibili di cui nessuno sembrava accorgersi, ma che una volta condivise, diventano le barriere di tutti ed insieme diventa decisamente più semplice superarle.

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