Recensione: La guerra di Celeste, di Marco Magnone

Titolo:
La guerra di Celeste
Autore: Marco Magnone
Editore: Mondadori
Pagine: 250
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 17,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Una soleggiata mattina di novembre, Celeste e la sorellina Flora escono per fare una passeggiata tra i boschi delle Langhe. Il gioco che Celeste ha inventato si chiama l'Addestramento, un gioco di sopravvivenza pensato per sfuggire ai banditi saliti in collina, considerati dei traditori dalla mamma. Con il papà impegnato a combattere nella compagna di Grecia, è lei a prendersi cura dei due bambini e dell'osteria. Quella mattina però, di ritorno dalla passeggiata, Celeste scopre che la mamma è stata assassinata e il locale bruciato. Non trovando accoglienza dallo zio, che non vuole immischiarsi nella vicenda, Celeste decide prima di seppellire la mamma e dopo di recuperare dal pozzo una pistola e un diario segreto. Dalla lettura di quest'ultimo, il ragazzo apprende che la mamma era una spia della Repubblica e che in caso di necessità si sarebbe dovuto rivolgere al sergente Rizzo. Celeste tuttavia ha altri piani: vuole vendicarsi di persona dei partigiani che hanno fatto quello alla mamma. Insieme alla sorellina, diario alla mano, inizia così un pericoloso viaggio alla ricerca dei responsabili, ma quello che scoprirà finirà per mettere in discussione ogni cosa...


La guerra di Celesta è un racconto di formazione ambientato durante la seconda guerra mondiale, all'indomani dell'armistizio di Cassibile e della successiva nascita della Repubblica di Salò. Un momento di grande confusione per gli italiani, divisi tra coloro che continuarono ad essere fedeli a Mussolini e gli altri che, dopo essersi spogliati della divisa, combatterono tra i partigiani per aiutare gli Alleati a liberare il Paese. Una situazione che generò una vera e propria guerra civile, combattuta a colpi di guerriglia, attentati e retate, i cui strascichi si protrassero ben oltre la fine del secondo conflitto mondiale. In questa situazione si inseriscono le vicende di Celeste, un ragazzino di dodici anni costretto a diventare uomo da un momento all'altro dopo la morte della mamma per occuparsi della sorellina Flora, di neanche cinque anni. Un percorso impervio nel quale scoprirà la complessità della vita, che va ben oltre la dicotomia buoni/cattivi, la brutalità della guerra, la cattiveria umana ma anche l'onore, il coraggio e la solidarietà. 


Marco Magnone, autore già apprezzato per la fortunata serie Berlin scritta a quattro mani con Fabio Geda, come da nota finale trae ispirazione dai romanzi di Fenoglio nel raccontare "le Langhe e la guerra partigiana combattuta di collina in collina, tra boschi di vigne, cascine isolate e paesi fantasma sepolti nella nebbia", ma il suo personaggio ricorda più il Pin de "Il sentiero dei nidi di ragno", capolavoro di Italo Calvino, o per coraggio e determinazione l'Harry di "La grande avventura" di Robert Westall o Srulik di "Corri ragazzo, corri". La storia di Celeste appassiona il lettore fin dalle prime pagine e suscita svariate emozioni. Il libro si legge tutto d'un fiato come un romanzo d'avventura che regala diversi colpi di scena, pur conservando la credibilità e la drammaticità del contesto storico di riferimento.

Marco Magnone
è nato ad Asti nel 1981. Da anni si dedica alla letteratura per ragazzi. È autore di saggi e romanzi tra cui, pubblicati da Mondadori, La mia estate indaco, Fino alla fine del fiato e, insieme a Fabio Geda, Il lato oscuro della Luna e due fortunate saghe: "Berlin" e "I segreti di Acquamorta". Insegna alla Scuola Holden di Torino, è socio del festival Mare di Libri e collabora a diversi progetti di educazione alla lettura.

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