Recensione: Quando scende la notte, di Jennifer Robson

Titolo:
Quando scende la notte
Autore: Jennifer Robson
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 17,50 €

Recensione a cura di Daniela


Durante la seconda guerra mondiale, le leggi razziali antisemite dilagano nella maggior parte dell'Europa occupata dai nazisti. Antonia Mazin è la figlia di un noto medico veneziano, appartenente ad una famiglia di origini ebraiche, e per questo motivo, Gabriele Mazin è costretto a lasciare il proprio lavoro continuando ad occuparsi dei suoi pazienti in gran segreto. Nel 1943, quando la situazione in Italia diviene drammatica a causa dei rastrellamenti, il padre di Antonia prende la dolorosa decisione di affidare la figlia ad una persona fidata, per tenerla lontana dal pericolo delle deportazioni. Così Antonia diventa Nina Marzoli, novella sposa di Niccolò Gerardi, l'uomo che si è offerto di portarla in salvo per farla vivere nella sua casa di famiglia in una campagna a Mezzo Ciel, non rivelando a nessuno la vera identità della finta moglie.

Il viaggio e i primi tempi della nuova vita, sono estremamente pesanti per Nina, perennemente angosciata per le sorti dei genitori e poco avvezza alla dura vita di campagna. L'unico appiglio che riesce a trovare per andare avanti, è la vicinanza dell'uomo che l'ha portata in salvo; ogni giorno, i suoi modi gentili e la bontà d'animo che trasuda da ogni poro, fanno sbocciare in Nina un sentimento d'amore, che scoprirà fortemente ricambiato. Quando la notizia del frutto del loro amore, travolge la loro vita di gioia, ecco che la situazione cambia repentinamente; Nico, viene catturato perché sospettato di collaborare con i partigiani, mentre Nina cerca di sopravvivere al peggio per far nascere Lucia e subito dopo si consegna ai nazisti per salvare la famiglia di Nico dagli arresti. Rinchiusa e poi deportata nei campi di lavoro, affronta mesi terribili, all'insegna della fame e la stanchezza fisica, senza mai perdere l'altruismo che la contraddistingue e la speranza di riabbracciare la figlia neonata, affidata a malincuore alle cure amorevoli della cognata. Con la consapevolezza del crudele destino toccato ai suoi genitori, Nina cerca di sopravvivere alla disumanizzazione, caratterizzata dalla fatica, la fame costante e le malattie, fino al giorno della liberazione, da parte degli alleati, che avvenne nel mese di aprile del 1945. Il viaggio di ritorno a Mezzo Ciel, in compagnia di Stella, una ragazza conosciuta durante la deportazione, ha in serbo per Nina una sorpresa del tutto inaspettata, così la vita si colora di una nuova consapevolezza, quella di essere sopravvissuta agli orrori del nazismo per testimoniare al mondo l'esistenza del popolo ebraico, affinché nessuno possa mai dimenticare.


Il libro affronta un tema estremamente spinoso, in chiave decisamente romantica. La crudeltà degli eventi è intervallata da momenti di bontà ed affetto di una purezza disarmante, un contrasto bizzarro, ma decisamente funzionale alla storia. Il lessico utilizzato è fruibile, nonostante sia caratterizzato da dialoghi e descrizioni minuziose, che rendono le ambientazioni molto suggestive e, al contempo, in grado di evocare nel lettore la chiara percezione degli odori e le sensazioni descritte nel racconto. Quando scende la notte, è l'ennesima testimonianza, basata su una storia realmente accaduta, di quanto brutali ed ingiuste furono le leggi razziali emanate dal regime nazista. Il ritmo serrato con cui vengono descritti gli eventi antecedenti la deportazione, lascia il lettore senza fiato. Quest'ultimo si immerge totalmente nella vita della protagonista, al punto da scoprirsi amareggiato e speranzoso di un lieto fine che tarda ad arrivare, capitolando definitivamente con la deportazione di Nina nei campi di lavoro. I mesi passati nei lager, seguono una narrazione più calma, forse proprio per accostarli alla lenta agonia vissuta dai prigionieri, che stremati dal freddo, la sete e la paura incessante, vivono alla giornata, affrontando il destino con la sola forza dei ricordi, unico filo che li tiene ancora legati alla vita.

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