Titolo: Il circolo Freud
Autore: J.C. Maetis
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 9,90 €
Recensione a cura di Daniela
Subito dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nazista, Mathias Kraemere e Johannes Namal, due scrittori di origine ebraica iniziano a sentire sulla propria pelle gli effetti devastanti, ma soprattutto su quella delle proprie famiglie costrette a rinunciare, con sempre con più preoccupazione, alla libertà di movimento per via delle discriminazioni sempre più pressanti. Fino a quel momento, i cugini Mathias e Johannes erano convinti di poter vivere relativamente al sicuro, ma quando la situazione diventa insostenibile decidono di ricorrere ai vari escamotage che, gli appartenenti al circolo Freud, avevano più volte cercato di diffondere a tutti i membri per mettere al sicuro più persone possibili; lo stesso Sigmund Freud, dovette cedere ai ricatti dei nazisti per mettersi in salvo a Londra, rinunciando a tutti i suoi beni.
J.C. Maetis è il nome con cui l’acclamato scrittore britannico John Matthews ha scelto di firmare Il circolo Freud, utilizzando il cognome originario della sua famiglia ebraica, emigrata a Londra per sfuggire alle persecuzioni naziste. Le sue opere sono state tradotte in 14 lingue.
Autore: J.C. Maetis
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 9,90 €
Subito dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nazista, Mathias Kraemere e Johannes Namal, due scrittori di origine ebraica iniziano a sentire sulla propria pelle gli effetti devastanti, ma soprattutto su quella delle proprie famiglie costrette a rinunciare, con sempre con più preoccupazione, alla libertà di movimento per via delle discriminazioni sempre più pressanti. Fino a quel momento, i cugini Mathias e Johannes erano convinti di poter vivere relativamente al sicuro, ma quando la situazione diventa insostenibile decidono di ricorrere ai vari escamotage che, gli appartenenti al circolo Freud, avevano più volte cercato di diffondere a tutti i membri per mettere al sicuro più persone possibili; lo stesso Sigmund Freud, dovette cedere ai ricatti dei nazisti per mettersi in salvo a Londra, rinunciando a tutti i suoi beni.
Con l'aiuto del proprio editore e di un caro amico poliziotto, i due cugini con le rispettive famiglie riescono a trovare una parvenza di serenità, seppur la loro sicurezza dipende da troppe variabili per risultare inespugnabile. Proprio una falla nella rete infatti, tradisce Johannes condannandolo alla deportazione in un campo di sterminio. La sua sopravvivenza all'interno del campo di Sobibór, dipende soltanto da una lettera di raccomandazione, scritta dal suo editore, indirizzata a l'Oberscharführer Dieter Meisel, vicecomandante del campo, che ha bisogno del suo aiuto per concludere un lavoro editoriale. Nel frattempo, Mathias viene scoperto ed incastrato dallo spietato ufficiale delle SS Heinrich Schnabel, il cui unico scopo è scovare gli ebrei che si nascondono alla luce del giorno tra i cittadini di razza ariana, ma la sua crudeltà dovrà fare i conti con il brivido dell'incognita che, fortunatamente, avrà la meglio, sfruttando successivamente a suo favore il piano concepito dall'ufficiale nazista.
La storia mostra una visione completa ed angosciante della situazione vissuta dagli ebrei austriaci a partire dal 1938, subito dopo l'Anschluss, che introduceva, man mano, una serie di restrizioni a tutte le persone di origine ebrea, gitana o Mischlinge. L'autore espone le preoccupazioni e le difficoltà che si respiravano nelle strade di Vienna, alternando la narrazione in terza persona a quella in prima persona, servendosi dei vari punti di vista dei personaggi coinvolti per spaziare nel tempo e in luoghi diversi, senza mai perdere di vista l'unico filo conduttore del romanzo. Ogni pagina trasuda tutta l'angoscia e l'orrore che i protagonisti vivono, urlando tutta la loro disperazione, lasciando trasparire una flebile speranza che corre costantemente sul filo del rasoio. Un romanzo appassionante, in grado di catturare l'attenzione del lettore grazie al suo ritmo serrato e lì dove si scorge un attenuarsi dello stesso, è per consegnare al lettore tutta l'inquietudine e il tormento vissuti dagli ebrei colpiti dalla Shoah.