Recensione: Negli occhi di Luna, i falò, di Luigi Dal Cin

Titolo:
Negli occhi di Luna, i falò. Un romanzo sulle tracce di Cesare Pavese
Autore: Luigi Dal Cin
Editore: Rizzoli
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 16,00 €

Recensione a cura di Daniela

Sulle orme del romanzo di Cesare Pavese, nasce un racconto dalle note magiche, dove amore e coraggio si rincorrono in una spirale di emozioni. La bellezza della natura incontaminata delle Langhe, è la suggestiva ambientazione che fortifica il potere delle parole citate dall'autore, creando un'atmosfera contemplativa che ruota attorno alla storia di Anguilla, tornato sulle colline della sua infanzia per studiare, compiacendo la volontà del padre, un uomo d'affari che ha già stabilito quale sarà il florido futuro del figlio, a capo di una delle sue filiali americane. Oltre alle noiose sedute di studio, Anguilla ritrova la compagnia dell'amica Luna e ogni volta il tempo sembra fermarsi, così come la distanza e gli anni passati senza vedersi, sembrano dissolversi in un battito di ciglia.


Insieme esplorano le vigne, le colline e le rive del fiume Belbo, tutti luoghi rimasti impressi nella memoria dell'ormai adolescente Anguilla, che trova, tra quei panorami conosciuti, la sua strada, la stessa in cui sua nonna, ormai cieca, ha visto chiaramente il suo futuro. Il forte legame con la nonna e la nascita di un nuovo sentimento per Luna, sono la spinta che lo porta a trovare il coraggio di ribellarsi al padre, troppo preso dal suo lavoro e dal suo ego, per ascoltare i desideri del figlio. Tra una corsa a perdifiato tra i vigneti e un tuffo nelle acque del fiume, il lettore assiste alla rinascita del protagonista, che trova il modo trasformare il suo talento per la scrittura, in un atto di grande altruismo, ricevendo, un riconoscimento ufficiale dal sindaco del paese, sotto gli occhi impacciati del padre.


La magia delle parole, è solo seconda al fascino delle situazioni descritte nelle pagine di questa storia, dove l'incanto dei luoghi e la profondità dell'animo dei personaggi, rapiscono l'attenzione del lettore, attratto dall'influsso di misticismo che aleggia nel linguaggio usato. L'amore, l'altruismo e il coraggio sono il riscatto dovuto, dopo una vita passata ad assecondare le richieste di un padre che rifiuta di vedere oltre il suo naso. Ciò che conquista il lettore, a mio avviso, è l'immedesimazione del protagonista con la natura, una metamorfosi che avviene attraverso la fusione delle emozioni provate, con i gesti dettati dalle stesse, cingendo un patto silenzioso tra la coscienza e la sua volontà di essere l'unico artefice del destino, seguendo l'innata sensazione di appartenenza a quei luoghi e la passione per la scrittura, unificando i gesti alle parole e, così, la vita alla scrittura.

Luigi Dal Cin, nato a Ferrara dove vive, ha pubblicato oltre 100 libri di narrativa per ragazzi, tradotti in 14 lingue. Autore, regista e attore per il teatro, è docente di Tecniche di scrittura all’Accademia di Belle Arti di Macerata, alla Scuola Holden di Torino e al Master di Illustrazione per l’Editoria Ars in Fabula. Ha ricevuto il Premio Andersen 2013 come autore del miglior libro 6/9 anni e il Premio Troisi per la sua attività di incontri-spettacolo con gli alunni. Fa parte della giuria del Premio di Letteratura per Ragazzi di Cento. Con spettacoli, laboratori e presentazioni incontra ogni anno decine di migliaia di alunni nei teatri e nelle scuole di tutta Italia.

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...