Recensione: La voragine, di Marco K. Galli

Titolo:
La voragine
Autore: Marco K. Galli
Editore: Oligo
Pagine: 200
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 18,00 €

Recensione a cura di Mario Turco

Esordire a 51 anni nella letteratura ed avere la freschezza di stile e di contenuto che tanti blasonati giovani esordienti insigniti del premio Campiello non sono mai riusciti a raggiungere è una medaglia da aggiungere non solo alla quarta di copertina del libro ma anche al petto dell’autore che è stato in grado di sfornare una simile impresa cartacea. E riuscire a farlo scrivendo di una coppia di ragazzi che si rinchiudono in una villa decadente abbandonandosi all’Amore in attesa della Morte è qualcosa che ha francamente del miracoloso. 


Più specificatamente, stiamo parlando de “La voragine”, di Marco K. Galli pubblicato da Oligo editore nella collana Oro diretta da Davide Bregola, che rappresenta appunto il primo romanzo scritto da uno dei più importanti fumettisti italiani. Juliette e Nico sono due ventenni che stanno insieme da poco ma vivono il loro rapporto con la radicalità tipica di quell’età. Lei è l’elemento iconoclasta della coppia: selvaggia, libera e capace di grandi ribellioni (unite a grandi rinunce ed al classico rapporto conflittuale con la madre), elabora l’idea di rinchiudersi insieme al suo fidanzato in una villa dimessa per vivere gli ultimi giorni della loro esistenza tra alcool, droghe e sesso sfrenati fino a morirne. Lui invece è la parte razionale del duo: colto, guardingo ed immancabilemente devoto verso una giovane donna capace di sbilanciarlo passionalmente fino a fargli accettare questa sorta di suicidio edonistico. Ma questo esperimento filosofico nella magione improvvidamente “prestata” da un amico svelerà ai due protagonisti lati di sé inaspettati lasciando che a spegnersi siano piuttosto le loro maschere che gli involucri di carne. In “La voragine” Marco K. Galli riesce a parlare dei due ventenni protagonisti, pur non essendolo da oltre trent’anni, evitando il rischio di paternalismo che era quasi lecito aspettarsi considerato il cattivo esempio fornito da stampa e letteratura italiani negli ultimi decenni. L’approccio dell’autore è stato semplice quanto efficace, come dichiarato da lui stesso in un’intervista: “Io credo che i ventenni siano pressappoco uguali in qualsiasi secolo, basta leggere Rimbaud, per capirlo”. 


E difatti Juliette – nom de plume sadiano che dietro la sua iconoclasta scelta cela un più comune Marta – e Nico hanno gli stessi slanci vitalistici, l’identica confusione di pensiero e la similare ignoranza affettiva che chiunque ha provato alla loro età. “Odiavo solo me stessa per la mia stupidità, per aver creduto di potere fottere la vita e di poterlo fare con lui”, esternerà difatti la ragazza in una delle sue sincere e spietate auto-confessioni. Il romanzo lascia a lei ed al suo compagno tutto lo spazio scenico della pagina scritta immedesimandosi talmente in loro da concedere ad entrambi di esprimersi in prima persona alternandosi alla guida dei numerosi e brevi capitoli in cui è suddiviso il libro. Galli però riesce ad evitare le secche del diarismo giovanile con una narrazione efficace che fa leva su pochi ma importanti fatti: l’esplorazione della grande e pericolante casa, i folli ritmi erotici (“sono svegli, pieni di energia e a vent’anni l’energia è sessuale”, nota con giustezza l’autore in uno dei pochi incisi in terza persona), le altrettanto insostenibili sbronze e scorpacciate chimiche, l’intervento dei due personaggi secondari Baba e Porfirio, anch’essi saputi cogliere con acume psicologico. “La voragine” riesce a trasmettere con molta partecipazione stilistica e nessun trucco (non ci sono giovanilismi lessicali né forzati tecnologicismi) la tenue ebbrezza di quegli anni, la china pericolosa ed allo stesso tempo formativa che possono prendere le relazioni tra individui in divenire che provano a rifiutare per un’ultima volta i codici societari prima di essere costretti dalle circostanze ad abbracciarli. In fondo la voragine è la vita stessa e caderci dentro è il più triste e dolce destino che possa capitare agli esseri umani. Forse l’esplicazione concettuale del finale ambientato otto anni dopo è l’unica leggera dissonanza di un libro bellissimo e sorprendente, come la giovinezza.

Marco Galli (Montichiari, BS, 1971) è tra i più importanti fumettisti italiani. Per Coconino Press ha pubblicato Oceania boulevard (2013), Nella camera del cuore si nasconde un Elefante (2015), Le chat noir (2017), La notte del corvo (2019), Il nido (2022). Nel 2013 è “Caracter Designer” di Gatta cenerentola, film d’animazione in concorso al festival di Venezia 2017 e nella rosa dei candidati all’Oscar 2018 come miglior film d’animazione italiano. Nel 2016 farà parte del Dylan Dog/ColorFest 16 per Bonelli Editore. Nel 2021 vince il premio “Yellow Kid” come “miglior autore dell’anno” a Lucca Comics & games, con il libro Dentro una scatola di latta (Eris Edizioni).

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