Recensione: Guaio di notte, di Patrizia Rinaldi

Titolo:
Guaio di notte
Autore: Patrizia Rinaldi
Editore: Rizzoli
Pagine: 317
Anno di pubblicazione: 2023
Prezzo copertina: 17,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Dopo la morte del marito, la Signora, sessantotto anni, decide di uscire dalla sua prigione dorata per scappare dai guai che le ha lasciato il consorte e, contemporaneamente, provare a guarire dell' "accidente", una brutta forma di agorafobia. Durante la fuga, la Signora si imbatte in Andrea, che salva da un pestaggio. Andrea è vestito da ragazzo, ma dietro quei panni si nasconde una giovane e bellissima ragazza dal corpo androgino con un passato difficile alle spalle e un presente fatto di autolesionismo e paura di fidarsi dell'altro. Insieme al finto nipote, la Signora decide di fermarsi sotto falso nome in un lussuoso hotel nelle campagna toscane, poco prima di scoprire di essere rimasta al verde a causa dei guai giudiziari del marito. A complicare ancora di più la situazione, uno degli ospiti viene ritrovato morto in una delle pozze termali vicino l'hotel. Le indagini vengono affidate al commissario capo Pier Francesco Corvi, detto l'Inutile, coadiuvato dal più temibile assistente Marzio Mansi. Quando sono pronte a scappare, non potendosi permettere di pagare il soggiorno e con la paura di essere scoperte, un'opportunità si presente sulla loro strada: il figlio dell'uomo assassinato vuole scoprire la verità sulla morte del padre e, non fidandosi del commissario, decide di ingaggiare la Signora, che il nipote ha fatto passare come una grande investigatrice in incognito. Così, pur non sapendo dove mettere le mani, le due donne iniziano a raccogliere indizi, ma dipanare la matassa si rivelerà tutt'altro che facile in un ginepraio dove tutti nascondono dei segreti...


Guaio di notte, espressione napoletana che serve ad indicare che di notte qualsiasi imprevisto si complica, è una dark comedy al femminile che trova il suo punto di forza in due protagoniste brillanti e originali; due antieroine piene di problemi e difetti che devono fare i conti prima di tutto con se stesse e il loro passato, potendo contare solo l'una sull'altra. La trama crime è costruita abbastanza bene dall'autrice: una scia di sangue che intreccia passato e presente, anche se tutta l'indagine si sviluppa in modo bizzarro, a tratti quasi surreale. I personaggi, come detto, nascondono diversi scheletri nell'armadio e questo rende interessante la loro scoperta e fa sì che tutti possano essere considerati dei papabili colpevoli. La narrazione è caratterizzata da un umorismo nero che da una parte rende la lettura divertente, dall'altra lascia l'amaro in bocca. Il finale infine, lascia presagire che questa sia solo la prima avventura per la coppia di detective più strampalata dell'anno.

Patrizia Rinaldi vive a Napoli. Tra le migliori penne della narrativa crime, per edizioni e/o ha pubblicato i romanzi di Blanca, da cui è stata tratta la serie tv andata in onda su Rai 1 e disponibile su Netflix. Ha inoltre vinto il Premio Andersen, il maggior riconoscimento italiano di letteratura per ragazzi.

 

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