Titolo: Domani c'è scuola
Autore: Antonella Di Bartolo
Editore: Mondadori
Pagine: 130
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 17,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Ambientato nel quartiere Sperone di Palermo, noto per le sue difficoltà economiche e sociali, il libro racconta la storia di come una scuola in rovina sia stata trasformata in un centro di speranza e rinascita per l'intera comunità. Quando la professoressa d'inglese Antonella Di Bartolo vince il concorso e assume la carica di dirigente scolastico nel 2013, decide di scegliere una scuola che nessuno vuole: l'Istituto Sperone-Pertini. Una scelta coraggiosa e consapevole per una palermitana segnata in gioventù dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, e dal martirio di padre Puglisi a Brancaccio. Eppure, una volta giunta a scuola, la nuova dirigente si trova di fronte a un quadro desolante: edifici scolastici fatiscenti, attrezzature vandalizzate e un ambiente permeato dalla disillusione. La scuola infatti, era più un simbolo del degrado che un'istituzione educativa funzionale. Di Bartolo tuttavia, non si lascia scoraggiare dalle difficoltà iniziali, ma decide di trasformare quella situazione critica in un'opportunità di cambiamento. Un percorso di trasformazione è tutt'altro che semplice. Di Bartolo inizia con il coinvolgere attivamente la comunità locale, andando porta a porta per convincere i genitori a iscrivere i propri figli a scuola, partendo dal nido. Questo lavoro di persuasione non solo aumenta il numero di iscritti, ma instaura anche un senso di fiducia e collaborazione tra la scuola e il quartiere. Con l'aiuto di una squadra di pochi fedelissimi, inizia a ricostruire non solo le strutture fisiche, ma anche la fiducia nelle istituzioni scolastiche.
Il libro esplora anche il lato umano ed emotivo della presidenza, descrivendo le sue paure iniziali, le difficoltà con il marito, le beghe giudiziarie e il senso di inadeguatezza che ha dovuto superare. Le sfide burocratiche, le promesse non mantenute e le difficoltà logistiche non hanno fermato la sua determinazione. Di Bartolo sottolinea come la scuola debba essere un luogo di luce, capace di contrastare l'oscurità rappresentata dalla criminalità e dalla mancanza di opportunità. La scuola diventa così un simbolo di speranza, un rifugio sicuro dove i bambini possono immaginare e costruire un futuro migliore. Un successo misurabile anche in termini numerici con una drastica riduzione della dispersione scolastica, trovata al 27% al momento del suo arrivo, e un aumento considerevole della classi: trentadue, tra cui quattro sezioni di asilo, dieci classi elementari e diciotto medie. Un risultato frutto di un lavoro incessante e della capacità di mobilitare risorse umane, da sottolineare la collaborazione con il celebre cantante Cesare Cremonini, e materiali a favore dell'educazione.
In "Domani c'è scuola", Di Bartolo non solo racconta la sua esperienza, ma offre anche una riflessione più ampia sull'importanza dell'educazione come strumento di emancipazione e sviluppo sociale. Il libro è un potente promemoria del ruolo fondamentale che le scuole possono e devono avere nelle comunità più svantaggiate, offrendo non solo istruzione, ma anche speranza e un senso di appartenenza. In conclusione, "Domani c'è scuola" è una lettura che ispira e invita alla riflessione, mostrando come la determinazione e l'impegno possono davvero fare la differenza. Antonella Di Bartolo ci ricorda che, anche nelle situazioni più difficili, la passione e la dedizione trasformare possono una realtà degradata in un luogo di crescita e speranza per le nuove generazioni.
Antonella Di Bartolo (Palermo, 1969) è un’insegnante di inglese e preside dell’Istituto Sperone-Pertini di Palermo. È stata insignita nel 2019 del premio Tullio De Mauro come dirigente scolastico innovatore.
Autore: Antonella Di Bartolo
Editore: Mondadori
Pagine: 130
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 17,00 €
Ambientato nel quartiere Sperone di Palermo, noto per le sue difficoltà economiche e sociali, il libro racconta la storia di come una scuola in rovina sia stata trasformata in un centro di speranza e rinascita per l'intera comunità. Quando la professoressa d'inglese Antonella Di Bartolo vince il concorso e assume la carica di dirigente scolastico nel 2013, decide di scegliere una scuola che nessuno vuole: l'Istituto Sperone-Pertini. Una scelta coraggiosa e consapevole per una palermitana segnata in gioventù dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, e dal martirio di padre Puglisi a Brancaccio. Eppure, una volta giunta a scuola, la nuova dirigente si trova di fronte a un quadro desolante: edifici scolastici fatiscenti, attrezzature vandalizzate e un ambiente permeato dalla disillusione. La scuola infatti, era più un simbolo del degrado che un'istituzione educativa funzionale. Di Bartolo tuttavia, non si lascia scoraggiare dalle difficoltà iniziali, ma decide di trasformare quella situazione critica in un'opportunità di cambiamento. Un percorso di trasformazione è tutt'altro che semplice. Di Bartolo inizia con il coinvolgere attivamente la comunità locale, andando porta a porta per convincere i genitori a iscrivere i propri figli a scuola, partendo dal nido. Questo lavoro di persuasione non solo aumenta il numero di iscritti, ma instaura anche un senso di fiducia e collaborazione tra la scuola e il quartiere. Con l'aiuto di una squadra di pochi fedelissimi, inizia a ricostruire non solo le strutture fisiche, ma anche la fiducia nelle istituzioni scolastiche.
"La ragazza del futuro", immagine dal sito: https://assets.gds.it/2022/02/Sperone_bambina.jpg |
Immagine dal sito: https://citynews-palermotoday.stgy.ovh/~media/original-hi/64008634483481/cesare-cremonini-allo-sperone-1.jpg |