Recensione: Il mietitore di angeli, di Roberto Genovesi

Titolo:
Il mietitore di angeli
Autore: Roberto Genovesi
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 12,90 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

"Il mietitore di angeli" di Roberto Genovesi è un thriller avvincente ambientato nella Roma fascista del 1938, in un periodo di preparativi per la visita di Adolf Hitler. La trama prende il via con la sparizione della figlia undicenne del gerarca Cucchi, evento che getta un'ombra sinistra sulla città già tesa per l'imminente visita del Führer. Il commissario Marcello Toscanini, incaricato di indagare sul caso, riconosce immediatamente la firma del rapitore: un fazzoletto di seta bianca, lo stesso marchio di un vecchio caso irrisolto. Questo dettaglio riporta alla mente il terribile spettro di Girolimoni, un rapitore di bambini che aveva sconvolto la Roma dieci anni prima. Con la pressione crescente di Mussolini e l'ombra dell'OVRA (il temutissimo servizio segreto fascista) che cerca di sfruttare il caso per eliminare gli oppositori politici, Toscanini si trova isolato ed è l'unico veramente interessato a salvare le giovani vittime. 

Immagine dal sito: https://vocetempo.it/ottantanni-fa-hitler-arriva-a-roma-e-pio-xi-si-ritira-a-castelgandolfo/

La Roma fascista viene descritta in modo vivido, con le sue scintillanti automobili, funzionari con la brillantina e signore ingioiellate. Genovesi riesce a ricreare l'atmosfera cupa e opprimente dell'epoca, facendo emergere un mondo di spie, doppi giochi e intrighi politici. Toscanini, con il suo sigaro sempre presente, rappresenta l'elemento di moralità e dedizione in un ambiente corrotto e pericoloso. Lo stile di Genovesi è caratterizzato da una scrittura fluida e coinvolgente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine. L'uso dei dettagli storici è preciso e ben integrato nella narrazione, rendendo il romanzo non solo un thriller avvincente ma anche un'affascinante ricostruzione storica. Le tematiche trattate sono varie e complesse: la tensione tra il dovere e la moralità, la corruzione del potere e il terrore del regime fascista sono quelle centrali. Il romanzo esplora anche il tema dell'innocenza violata, con la sparizione e il rapimento dei bambini che rappresentano un crimine intollerabile per Toscanini, disposto a sfidare tutto e tutti per risolvere il caso. In conclusione, "Il mietitore di angeli" è un romanzo che mescola abilmente suspense, storia e caratterizzazione profonda dei personaggi, offrendo un'esperienza di lettura ricca e coinvolgente​.

Roberto Genovesi è giornalista, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo. Direttore di Rai Libri, ha collaborato con i più importanti periodici e quotidiani italiani. Insegna Teoria e Tecnica dei linguaggi interattivi e crossmediali in diverse università. Con la Newton Compton, oltre ai primi cinque volumi della saga della Legione occulta (La legione occulta dell’impero romano; Il comandante della Legione occulta; Il ritorno della Legione occulta. Il re dei Giudei, I due imperatori e I guardiani di Roma), ha pubblicato La mano sinistra di Satana, Il Templare nero, Il leone di Svevia, la trilogia La legione maledetta (Il generale dei dannati, La fortezza dei dannati e L’invasione dei dannati), Il ragazzo che liberò Auschwitz (finalista al premio Acqui Storia) e Il mietitore di angeli. I suoi romanzi sono pubblicati anche in Spagna, Portogallo e Inghilterra. Vigiles in Tenebris è la pagina Facebook ufficiale dedicata ai suoi romanzi. Per saperne di più: www.robertogenovesi.com

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