Recensione: Incorporea, di Benedetta Bonfiglioli

Titolo:
Incorporea
Autore: Benedetta Bonfiglioli
Editore: Giralangolo
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 14,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Jude ha sempre avuto difficoltà a relazionarsi con gli altri e a quattordici anni, ossessionata dal bisogno di piacere, finisce per litigare con quasi tutti i suoi amici restando ogni giorno sempre più sola. Così, inizia a maturare l'idea di diventare trasparente per passare inosservata: "Dalla mia vita sparirono certi luoghi. Le pizzerie, la piscina, l'oratorio. Il centro commerciale, la gelateria, il bar sotto scuola. Sparì la fermata dell'autobus dove scendeva metà della mia classe, sparì il corridoio davanti alla mia aula, sparì persino l'aula in cui il mio banco galleggiava come un piccolo conteninente. Sparirono messaggi e chat, inviti, cene, compleanni, sabati sera. Sparirono vestiti e scarpe che non fossero vecchi, sparì la biblioteca, il cinema, il corso di teatro.". Proprio l'estate in cui Jude decide di "sparire", suo padre la precede togliendosi la vita l'ultimo giorno di luglio, finendo per spezzare anche l'esistenza della madre. Ma quella è anche l'estate in cui Jude incontra Jenny, una ragazza intelligente e sfrontata che la trascina prima in un vortice di avventure e risate, facendole dimenticare in parte il dolore per la morte del padre; l'estate successiva in un rigido percorso fatto di attività fisica, rinunce alimentari e calcolo ossessivo delle calorie. Un'abitudine che la ragazzina finisce per portarsi anche a casa di ritorno delle vacanze, e che in breve tempo la conduce sulla strada dell'anoressia, mentre la sua migliore amica Jenny muore per lo stesso motivo. Così, quando Jude sembra ormai destinata a fare la stessa fine, sarà l'incontro con il dottor P. a offrirle un'ultima occasione: il trasferimento a Casa Domani, una struttura specializzata dove dovrà seguire un programma di recupero. E' qui che Jude incontra Meri, Michelle, Nausicaa e altre ragazze che soffrono della stessa malattia, oltre a Nico, un ragazzo spezzato che è lì per motivi diversi. Ma anche un misterioso musicista che lei non ha mai visto e che dalla casa di fianco le dedica ogni giorno le note di Hey Jude...

Immagine dal sito: https://www.fondazioneveronesi.it/uploads/thumbs/2019/07/22/anoressia-genetica_thumb_720_480.jpg

"Incorporea" di Benedetta Bonfiglioli è un romanzo che esplora in profondità il mondo interiore di Jude, un'adolescente intrappolata nelle sue ossessioni e nei suoi disturbi alimentari. La trama si concentra su come queste ossessioni influenzino la vita di Jude, portandola a cercare l'invisibilità sia fisica che mentale. Attraverso una scrittura densa e poetica, l'autrice trascina il lettore in un viaggio brutale verso l'autodistruzione segnato dal dolore, dalle menzogne e dalla solitudine. Bonfiglioli riesce a dare corpo ai pensieri, alle paure e ai desideri della protagonista, creando un quadro complesso e realistico della sua esperienza​​. La sua lotta contro i disturbi alimentari è descritta con una sincerità che può risultare disturbante, ma è anche profondamente toccante. Questo rende il lettore capace di sentire il peso dell'angoscia di Jude, ma anche di comprendere la speranza che, nonostante tutto, persiste. La madre di Jude, rappresenta una figura di supporto e speranza, contrastando l'oscurità che Jude prova, così come il misterioso musicisa di cui Jude scoprirà l'idendità solo alla fine del libro. Questo dualismo tra la disperazione e la speranza è uno degli elementi più potenti del romanzo. "Incorporea" è dunque un romanzo di formazione, ma anche una storia familiare e d'amore, che riesce a trattare temi complessi come l'anoressia, la ricerca della felicità, l'elaborazione del lutto, le difficoltà relazionali, la scoperta della propria identità con una delicatezza e una profondità rara. È una lettura consigliata non solo agli adolescenti, ma anche agli adulti che vogliono comprendere meglio le difficoltà che possono affliggere i giovani di oggi​.

Benedetta Bonfiglioli nasce in provincia di Reggio Emilia, a Correggio, dove tuttora vive con il marito, i due figli e il suo gatto. Alla fine delle medie, riceve in regalo dai genitori una valigia piena di libri. Al liceo incontra gli amici che frequenta tuttora, il ragazzo che poi sposa, gli autori che le insegnano a scrivere. Diventata grande, si laurea in lingue, viaggia e trova la sua strada. Oggi insegna letteratura inglese alla scuola superiore e scrive Youth Fiction, perché l’adolescenza è una dimensione in cui dimora volentieri. Ama leggere, i vestiti neri e i gatti di qualunque colore. Per i suoi libri ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il Premio Andersen 2021 (sezione +15) con il romanzo Senza una buona ragione (Pelledoca). Pink Lady, il suo romanzo d’esordio pubblicato nel 2012, ha vinto il Premio Selezione Bancarellino e il Premio Fenice Europa.

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