Recensione: La bambola, di Taghreed Najjar

Titolo:
La bambola
Autore: Taghreed Najjar 
Editore: Feltrinelli
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 15,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi


"La bambola" di Taghreed Najjar è un romanzo che intreccia la storia personale con la grande Storia, affrontando temi di identità e memoria. Protagonista è Arwa, una diciottenne palestinese cresciuta negli Stati Uniti, che cerca di conciliare le sue radici culturali con la vita nel nuovo continente. 

Dal sito: https://www.palestineremembered.com/Jaffa/Jaffa/Picture115728.html

La storia prende il via quando Arwa, su richiesta della nonna Leila, cerca una bambola su eBay che somigli a quella che Leila possedeva da bambina a Giaffa, in Palestina, prima di essere costretta a fuggire nel 1948. La ricerca della bambola diventa un viaggio di riscoperta per Arwa, che attraverso i ricordi della nonna e le vicissitudini del passato, ricostruisce la storia della sua famiglia e del suo popolo. Questo viaggio le permette di comprendere meglio se stessa e le sue origini, legando la sua identità a quella della sua famiglia e della sua terra d'origine.

Dal sito: https://www.palestineremembered.com/Jaffa/Jaffa/Picture120593.webp

Il romanzo esplora profondamente il tema dell'identità, soprattutto per una giovane cresciuta lontano dalla sua terra d'origine. Arwa si sente divisa tra due mondi e il suo viaggio alla ricerca della bambola diventa una metafora per la ricerca di se stessa e delle sue radici culturali e familiari. Attraverso i racconti della nonna Leila, Arwa scopre non solo la storia della sua famiglia ma anche la storia della Palestina. Questo legame tra memoria personale e storica è centrale nel romanzo, mostrando come il passato influenzi il presente e l'identità di una persona. Arwa, attraverso il recupero di questi ricordi, impara a confrontarsi anche con il dolore del passato: la fuga di Leila da Giaffa e la perdita della sua bambola rappresentano una ferita profonda, ma anche la resilienza e la capacità di sopravvivere e andare avanti. La scrittura di Najjar è delicata e coinvolgente, riuscendo a trasmettere l'intensità dei sentimenti dei personaggi. Il romanzo è adatto a lettori giovani, dai 12 anni in su, ma offre spunti di riflessione anche per gli adulti. L'autrice, conosciuta per il suo impegno nella letteratura per ragazzi, riesce a trattare temi complessi con una sensibilità che rende il libro accessibile e commovente. In definitiva, "La bambola" è un'opera di strettissima attualità che invita a riflettere sull'importanza della memoria storica e dell'identità culturale, attraverso una storia toccante e ben narrata.

Taghreed Najjar è nata nel 1951 in Giordania. Scrive da quando era adolescente e ha pubblicato numerosi libri per bambini e ragazzi. È la fondatrice della casa editrice Al Salwa. Molti dei suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in inglese, svedese, cinese, turco e francese. In Italiaè uscito Contro corrente. Storia di una ragazza “che vale 100 figli maschi” (Giunti, 2018). La bambola (Feltrinelli, 2024) ha vinto l’Etisalat Award of Arabic Children’s Literature 2019.

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