Recensione: Emily di New Moon, di Lucy Maud Montgomery

Titolo:
Emily di New Moon
Autore: Lucy Maud Montgomery
Editore: Gallucci
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 13,90 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

"Emily di New Moon" di Lucy Maud Montgomery è il primo libro di una trilogia che segue la vita di Emily Byrd Starr, una giovane orfana che, dopo la morte del padre, viene mandata a vivere con i suoi rigidi parenti nella fattoria di New Moon, situata nell'isola del Principe Edoardo. La trama esplora il viaggio di Emily dalla fanciullezza all'adolescenza, concentrandosi sui suoi sogni, le sue ambizioni e le sfide che affronta in un ambiente spesso ostile e limitante.

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Emily è una bambina dall'immaginazione fervida e un amore innato per la scrittura, che utilizza come mezzo per elaborare le sue esperienze e per esprimere le sue emozioni più profonde. La scrittura però non è solo un passatempo, ma una vocazione. Questo aspetto della trama è particolarmente significativo poiché riflette la passione dell'autrice stessa, Lucy Maud Montgomery, per la scrittura. A New Moon, Emily deve adattarsi alla severa disciplina della zia Elizabeth, che rappresenta l’autorità e le rigide convenzioni sociali dell’epoca. Tuttavia, Emily trova anche alleati in altre figure della famiglia, come la più gentile zia Laura e il cugino Jimmy, che la sostengono nel suo percorso. Inoltre, stringe profonde amicizie con Ilse, Teddy e Perry, ciascuno con i propri sogni e aspirazioni, creando un gruppo di personaggi ricchi e sfaccettati che danno vita alla storia. La trama non si limita a raccontare la vita quotidiana di Emily, ma esplora temi più ampi come la ricerca dell'identità, la tensione tra desiderio e dovere e il potere dell'immaginazione e della creatività come strumenti di resistenza e sopravvivenza emotiva.

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Le dinamiche tra Emily e i suoi amici riflettono le lotte e le gioie dell'infanzia e dell'adolescenza, mentre la relazione complessa con la zia Elizabeth rappresenta il conflitto tra conformità e individualità. Lo stile di scrittura di Montgomery è lirico e profondamente evocativo, caratterizzato da una forte attenzione ai dettagli della natura e delle emozioni di Emily. La narrazione intreccia elementi di realismo con una sensibilità poetica, creando un'opera che non solo racconta una storia, ma esplora anche il processo creativo e il potere della scrittura come forma di guarigione e auto-espressione. "Emily di New Moon" quindi, è un romanzo di formazione che, pur rimanendo nello stile tipico di Montgomery, si distingue per un tono più riflessivo e meno spensierato rispetto ad altre opere dell'autrice, come "Anna dai capelli rossi".

Lucy Maud Montgomery nacque a New London, in Canada, nel 1874 e morì a Toronto nel 1942. Nella sua vita pubblicò numerosi libri per ragazzi, raggiungendo l’apice della popolarità nel 1908 con Anna dai capelli rossi, primo di una serie di otto romanzi, tutti pubblicati da Gallucci con una nuova traduzione di grande successo. Stampate in decine di lingue, le storie di Anna hanno continuato ad avere seguito fino a oggi, grazie anche alla celebre serie animata giapponese che la tv italiana ha trasmesso a partire dal 1980 e alla recente fiction distribuita da Netflix in tutto il mondo. La produzione letteraria della Montgomery, che va ben oltre Anna dai capelli rossi, è oggetto negli ultimi anni di una meritata riscoperta. Tra le sue opere più note ci sono la trilogia di Emily di New Moon, interamente pubblicata da Gallucci, e i due romanzi di Pat di Silver Bush, intenso omaggio al sentimento profondo che legò per tutta la vita Lucy Maud Montgomery all’Isola del Principe Edoardo, dove la scrittrice trascorse la sua infanzia.

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