Titolo: Questa pazza fede. Una stagione con l'Hellas Verona
Autore: Tim Parks
Editore: Neri Pozza
Pagine: 528
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,00 €
Tutto inizia con una decisione che sembra semplice ma che presto si rivela totalizzante: Tim Parks, scrittore inglese da anni residente in Italia, sceglie di seguire ogni partita dell’Hellas Verona, in casa e in trasferta, durante la stagione 2000-2001 di Serie A. Non è solo curiosità o passione sportiva: è il tentativo di capire fino in fondo cosa significhi essere italiani attraverso il calcio. In questa sorta di diario di viaggio sportivo-esistenziale, ogni tappa – da Udine a Lecce, da Firenze a Milano – diventa l’occasione per incontrare personaggi reali e vivissimi: ultras rumorosi e accesi, tifosi riflessivi, venditori ambulanti, steward, giornalisti sportivi, ma anche autisti di pullman e poliziotti in assetto antisommossa. Parks ci porta nei settori ospiti degli stadi italiani, nei bar prima della partita, sui treni notturni, nelle curve fumose e tra gli spalti vibranti, rendendoci partecipi del ritmo palpitante di una comunità che vive e respira calcio come un’estensione della propria identità. Ma c’è molto di più: mentre l’Hellas Verona lotta per non retrocedere, la narrazione scava nei contrasti tra Nord e Sud, nella politica degli stadi, nella rivalità tra tifoserie, e persino nei modi in cui i cori da stadio diventano strumenti di affermazione ideologica e culturale. Alla fine, la “trama” si trasforma in una parabola sull’ossessione collettiva, sull’amore irrazionale per una causa, anche se perdente. Parks ci mostra un’Italia appassionata, disordinata, difficile da comprendere razionalmente ma irresistibile dal punto di vista emotivo.
Autore: Tim Parks
Editore: Neri Pozza
Pagine: 528
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Parks adotta un approccio quasi antropologico, osservando con occhio critico e partecipe le dinamiche del tifo e le peculiarità del calcio italiano. La sua narrazione è arricchita da riferimenti letterari e filosofici, che conferiscono al libro una profondità inusuale per un'opera sul calcio. La sua prospettiva da "straniero integrato" gli permette di cogliere sfumature che spesso sfuggono agli autoctoni, offrendo al lettore un punto di vista originale e stimolante. Sebbene segua passo passo le vicende del campionato, il cuore della narrazione non è il risultato delle partite, ma ciò che si muove intorno a esse: la vita sociale, le emozioni umane, le tensioni culturali. Parks non ci dice chi ha segnato o come è andata ogni singola azione: ci mostra perché tutto questo conta così tanto per così tante persone. Questa pazza fede quindi, è una storia di appartenenza; di come il calcio, e in particolare l’Hellas Verona, diventi il rifugio, la bandiera, l’identità per chi si sente dimenticato. In un paese diviso in mille frammenti – tra Nord e Sud, ricchi e poveri, progressisti e nostalgici – è sugli spalti che i confini si fanno netti. È lì che si canta, si odia, si ama. È lì che si è noi contro tutti. Ma è anche una storia di alienazione e riconciliazione perché il protagonista, Tim, parte da un punto di distanza. Osserva, prende nota, giudica. Ma lentamente, attraverso il sudore condiviso, le bestemmie, la birra calda e le sconfitte amare, entra a far parte di quel mondo. E capisce che fede, anche se folle, è una parola che ha senso solo quando si è pronti a perdere. E ancora, Questa pazza fede è una storia sulla violenza e sulla poesia del tifo. Dove un coro può essere offensivo ma anche struggente. Dove lo stadio è un’arena primitiva ma anche un teatro. Dove ogni trasferta è un rito collettivo, fatto di paura, adrenalina e ironia. Il confine tra civiltà e barbarie è sottile, e spesso lo si attraversa senza accorgersene. È infine una storia d'Italia. Non quella delle cartoline, ma quella reale, contraddittoria, rumorosa. Che vive di gesti piccoli e passioni grandi. Dove la politica, il lavoro, la religione e la rabbia si mescolano in uno sport che è molto più di un gioco.
Tim Parks (Manchester, 1954) è uno scrittore, traduttore e saggista britannico. Dopo gli studi a Cambridge si è trasferito a Verona negli anni Ottanta. Ha tradotto in inglese numerosi autori italiani, tra cui Alberto Moravia, Italo Calvino, Antonio Tabucchi e Roberto Calasso. Tra le sue opere si segnalano i romanzi Lingue di fuoco, Destino e La doppia vita del giudice Savage, i tre libri di non-fiction Il silenzio di Cleaver, Bontà, La fortuna dei Medici, e la raccolta di saggi intitolata Adulterio e altri diversivi. È stato professore universitario presso l’Università IULM di Milano e scrive per diverse testate internazionali.