Titolo: La piccola fiammiferaia brilla ancora
La piccola fiammiferaia brilla ancora è un piccolo romanzo illustrato che nasce da un gesto di ribellione: quello di riscrivere una fiaba classica per ridare voce a chi, nella versione originale, non ne aveva. Emma Carroll riprende la storia della “piccola fiammiferaia” di Andersen, ma le toglie l’aura tragica e fatalista per farla diventare un racconto di coraggio e dignità.
Autore: Emma Carroll, Lauren Child
Editore: Giralangolo
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,00 €
Editore: Giralangolo
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2025
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Recensione a cura di Luigi Pizzi
La protagonista, Bridie Sweeney, è una ragazzina dai capelli rossi che vive nella Londra vittoriana. Lavora vendendo fiammiferi per aiutare la madre malata e il fratellino, in un mondo dove i poveri sono invisibili e i ricchi passano accanto senza guardare. Fin dalle prime pagine si percepisce la sua fatica quotidiana: il freddo, la fame, la paura di tornare a casa a mani vuote. Ma Bridie non è una vittima passiva — è una bambina vivace, ironica, con una voce autentica e piena di spirito, capace di vedere oltre la miseria che la circonda. Una sera, durante una gelida notte di dicembre, Bridie perde tutte le sue scatole di fiammiferi e resta con solo tre bastoncini di legno. Sa che se tornerà a casa senza soldi, la madre non potrà curarsi e la famiglia rischierà di morire di fame. Disperata, decide di accendere il primo fiammifero — e in quel momento il mondo cambia. Nella fiamma appare una visione: una tavola calda, piena di cibo, risate e calore. È un sogno di felicità semplice, ma anche un segno che qualcosa di diverso è possibile. Quando accende il secondo fiammifero, Bridie vede una scena ancora più potente: le donne della fabbrica di fiammiferi — dove anche lei lavora — che si rifiutano di accettare le condizioni di sfruttamento e organizzano uno sciopero. Infine, nel terzo e ultimo bagliore, vede se stessa, più grande e più sicura, che guida quelle donne verso un futuro diverso. Queste visioni, ispirate da speranza e rabbia, accendono in lei la scintilla della ribellione. Bridie comprende che non può più restare ferma. Il giorno dopo, torna alla fabbrica e si unisce alle altre operaie, incitando le colleghe a farsi rispettare. La protesta diventa realtà: la bambina che vendeva fiammiferi per sopravvivere diventa il simbolo della rivolta di chi non ha voce.
Emma Carroll mescola realtà storica e invenzione con grande sensibilità. La storia si ispira agli scioperi delle operaie delle fabbriche di fiammiferi del 1888, che lottarono contro i datori di lavoro per condizioni più giuste e per la messa al bando del fosforo bianco, una sostanza tossica che causava gravi malattie e deformazioni. Attraverso Bridie, l’autrice mostra che la storia dei diritti dei lavoratori nasce spesso da gesti piccoli, da persone comuni, e che anche una bambina può cambiare il corso delle cose. Le illustrazioni di Lauren Child amplificano la forza della narrazione: la Londra nera e fumosa, i contrasti tra buio e luce, e il rosso delle fiammelle che diventa il colore simbolico della ribellione. Ogni disegno accompagna le parole come una pausa visiva che permette di respirare e riflettere. Il romanzo affronta temi forti — la povertà, la disuguaglianza, la condizione femminile, la solidarietà — ma lo fa con grazia, senza mai appesantire. È una storia di empatia e speranza, che mostra come la fantasia e la lotta collettiva possano trasformare la realtà. Alla fine, quando Bridie accende l’ultima fiammella, non è più la bambina tremante della fiaba: è una figura luminosa, simbolo di coraggio e di cambiamento. Carroll chiude il racconto con una nota di calore, non di tristezza: non una morte, ma una rinascita. La piccola fiammiferaia brilla ancora è, in definitiva, una fiaba moderna, dolce e sovversiva, che insegna ai lettori — piccoli e grandi — che anche la scintilla più fragile può accendere una rivoluzione.
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