Recensione: ARTICO di James Rollins

Titolo: Artico 
Autore: James Rollins
Editore: Nord
Pagine: 466
Anno di pubblicazione: 2005
Prezzo copertina: 18,60 €

Ho appena finito di leggere questo bellissimo romanzo, personalmente il primo di questo scrittore. La trama è abbastanza articolata: un sottomarino americano, il Polar Sentinel, scopre un'isola di ghiaccio nell'Artico al cui interno si trova una struttura artificiale: la base Grendel russa. All'interno vengono rinvenuti tantissimi cadaveri ed un sommergibile russo della seconda guerra mondiale. Inoltre al livello 4 c'è qualcosa di ancora più mostruoso che i responsabili della spedizione decidono di tenere nascosto in attesa di nuovi ordini.

Intanto iniziano le esplorazioni scientifiche nella base, a cui partecipano biologi e geologi, mentre il governo russo, dopo aver saputo del ritrovamento, decide di inviarea un sottomarino, il Drakon, ponendo a capo delle operazioni l'ammiraglio Petkov. L'obiettivo è quello di recuperare le informazioni scientifiche della ricerca e insabbiare il resto, eliminando qualsiasi testimonianza del loro passaggio. In realtà l'ammiraglio ha un obiettivo ancora più grande: vendicare la morte del padre, lo scienziato russo a capo delle operazioni di ricerca della base Grendel, facendone pagare il prezzo a tutta l'umanità; il piano infatti prevede la distruzione dell'intera calotta artica, attravero l'attivazione di un ordigno ad onde armoniche in grado di dare il via ad una nuova Era Glaciale.

Nella storia vengono coinvolti anche Matthew Pike, funzionario dell'Alaska Fish and Game, e Jennifer Aratuk, la sua ex moglie nonché sceriffo per le tribù nunamiut e inuit. Grazie al loro aiuto Craig, giornalista del Seattle Times incaricato di raccogliere informazioni sulla storia, riesce a fuggire dai militari russi che vogliono impedirgli di raggiungere la base. Intanto gli uomini nella base devono fare i conti con i grendel, forse gli antichi ambulocetus natans, una specie di animali preistorici, simili alle balene, in grando di camminare oltreché di nuotare. Quest'ultimi, sopravvissuti al ghiaccio grazie alla peculiarità biologica di congelarsi e continuare a vivere, inizieranno una spietata caccia all'uomo per difendere la propria "tana". Il resto dovete scoprirlo da soli perchè il libro merita.

Superato lo scetticismo iniziale, mi sono immerso nella lettura di questo romanzo. Il libro mi ha trascinato nella storia sin dalle prime pagine e non sono riuscito a smettere fino all'epilogo. Il ritmo è incalzante e i colpi di scena si susseguono senza sosta. La descrizione dei luoghi e dei personaggi è buona, anche se quest'ultimi non hanno grande profondità psicologica (alcuni appaiono un po' troppo stereotipati). Le spiegazioni scientifiche sono sufficienti, non appesantiscono la storia, e contribuiscono ad aumentare il coinvolgimento e l'interesse. Il lettore quindi, viene trascinato nel freddo artico ed assiste agli eventi che si susseguono, condividendo l'ansia e l'angoscia dei protagonisti, in un gioco di specchi; una falsa realtà dove niente è come sembra e dove non c'è distinzione tra buoni e cattivi. Il finale, tuttavia, mi è sembrato troppo scontato.

In definitiva, se si accettano i canoni del genere, in bilico tra realtà e finzione, Artico è senza dubbio un libro da leggere e consigliare a tutti.

L'AUTORE
Nato a Chicago, James Rollins si è trasferito a Sacramento dopo la laurea e ha aperto nel 1989 un laboratorio veterinario, di cui si è occupato per dieci anni. Ha iniziato a scrivere nel 1995 e ha completato il suo primo romanzo, Subterranean, in undici mesi. A quel primo romanzo, pubblicato nel 1999, sono seguiti Excavation nel 2000, Deep Fathom nel 2001 e Amazzonia, pubblicato a marzo dell'anno successivo.
 
PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...