Recensione: IL DISTACCO (2012)

USCITA CINEMA: 22/06/2012
GENERE: Drammatico
REGIA: Tony Kaye
SCENEGGIATURA: Carl Lund
ATTORI: Adrien Brody, Lucy Liu, Bryan Cranston, Christina Hendricks, James Caan, Renée Felice Smith, Blythe Danner, Marcia Gay Harden, Tim Blake Nelson, Sami Gayle, Doug E. Doug, Isiah Whitlock Jr.
MONTAGGIO: Michelle Botticelli, Barry Alexander Brown, Geoffrey Richman
PRODUZIONE: Paper Street Films, Appian Way, Kingsgate Films
DISTRIBUZIONE: Officine UBU
PAESE: USA 2012
DURATA: 100 Min
FORMATO: Colore 

TRAMA
Henry Barthes, supplente di letteratura al liceo, è un uomo solitario che porta dentro di sè un’antica ferita e cerca di tenere gli altri a distanza. Henry entra ed esce dalla vita degli studenti, cercando di lasciare qualche insegnamento come può, nel poco tempo che ha con loro. Quando un nuovo incarico lo porta in una degradata scuola pubblica di periferia, il mondo di Henry viene lentamente alla luce attraverso i suoi incontri con gli studenti - giovani senza speranze per il futuro - e gli altri insegnanti disillusi. Ciò che sconvolge di più la sua vita è, tuttavia, l’incontro con Erica, una prostituta adolescente scappata di casa. Ma anche Meredith - allieva sveglia e molto sensibile, schiacciata dal conflitto con il padre - e gli altri studenti, entrano in modo travolgente nella vita di Herny, rompendo gli argini e azzerando quella distanza tra lui e il mondo.

RECENSIONE

Detachment - Il distacco è uno dei migliori film americani degli ultimi anni.
Un ritratto lucido, poetico, duro, malinconico, della vita di una scuola di periferia, tra degrado fisico e morale. Il ritratto di una generazione di studenti privi di ambizioni, arrabbiati con il mondo e del tutto indifferenti verso il proprio futuro. Il ritratto di una generazione di insegnanti abbandonati dal sistema, isolati dalla società, frustrati dai propri insuccessi educativi e del tutto incapaci di affrontare una "battaglia" già persa in partenza.

Il tutto vissuto attraverso gli occhi e le parole di Henry Barthes, magistralmente interpretato da  Adrien Brody; un supplente che si trova a vivere, contemporanemente, il dramma di Meredith (allieva incompresa da tutti), quello di Erica (una giovanissima prostituta che finisce per stabilirsi a casa sua) e quello personale (con il nonno malato in ospedale e un passato difficile da digerire).
Una situazione che porterà Henry a dover affontare la realtà, mettendo in luce le pecche del sistema e il dramma di una società completamente indifferente e inpreparata ad affrontare i bisogni educativi e sociali delle nuove generazioni.

Un film che pone in risalto anche altre problematiche rilevanti del mondo contemporaneo, come la solitudine e l'incapacità di comunicare con gli altri (un problema che sembra del tutto paradossale di fronte alla notevole espansione dei social media).

Una pellicola resa suggestiva da una splendida fotografia e da una regia attenta a cogliere gli stati d'animo dei protagonisti, dalle stanze vuote alle immagini oniriche.

Un film duro, intenso, commovente e anche disturbante se vogliamo, che si avvale di una splendida recitazione e che merita assolutamente di essere visto. Da non perdere!

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