Recensioni: Se sposti un posto a tavola (2012); Wolverine - L'immortale (2013); La notte del giudizio (2013); La migliore offerta (2013)

Al matrimonio di Marie (Louise Monot), prima della cerimonia, la ragazza ed Eric (Lannick Gautry), l'ex fidanzato ancora innamorato di lei, si concedono un ultimo veloce rapporto su uno dei tavoli della sala di ricevimento. Dopo aver terminato, Eric si assume il compito di risistemare i segnaposti nominativi. Tuttavia nel farlo si renderà conto che ogni singolo spostamento può modificare il corso della vita delle persone sedute al tavolo: Catherine (Elsa Zylberstein) che sospetta della infedeltà del marito Pierre (Franck Dubosc), traditore incallito; Edith (Shirley Bousquet) che vuole assolutamente un figlio dal marito Arnaud (Mathias Mlekuz), sterile; David (Arie' Elmaleh), un fotografo alla ricerca di successo, e la sorella maggiore della sposa (Audrey Lamy), alla ricerca dell'amore.


Cosa accadrebbe se...? E' questa la domanda su cui è costruita questa simpatica commedia francese della regista Christelle Raynal, che affida ad Eric il compito improbabile di spostare le pedine per provare a cambiare il corso degli eventi. "Un'impresa da Dio" che si scontrerà con l'impossibilità di controllare il corso degli eventi, mettendo in risalto tuttavia l'importanza di poter scegliere. Una commedia che mantiene un buon ritmo dall'inizio alla fine, anche se il finale risulta un po' scontato, con degli attori credibili ed alcune scene particolarmente riuscite. Da vedere se si cerca un intrattenimento piacevole per una serata spensierata.

Durante il bombardamento atomico di Nagasaki del 1945, Wolverine (Hugh Jackman) salva la vita al soldato Yashida, che tanti anni dopo, diventato un magnate della tecnologia, vuole ringraziarlo prima di morire. Per questo invia la giovane Yukio (Rila Fukushima) a cercarlo. Logan, intanto, vive come un eremita nel bosco, tormentato dagli incubi per la morte dell'amata Jean. Ma quando Yukio riesce a trovarlo, decide di seguirla a Tokyo. Qui scoprirà che Yashida, in realtà, non vuole solo ringraziarlo, ma renderlo mortale, per porre fine ai suoi tormenti e prendersi la sua immortalità. Logan tuttavia non crede alle parole dell'uomo, che muore quella stessa notte, ma decide comunque di aiutare la figlia, Mariko (Tao Okamoto), che qualcuno vuole rapire. Perchè? E' quello che cercherà di scoprire Wolverine, che finisce per innamorarsi di lei, mentre il suo corpo non guarisce più come prima dopo essere stato attaccato nel sonno dalla dottoressa di Yashida, una mutante.

Wolverine - L'immortale, secondo film dedicato interamente a questo personaggio, dopo X-Men le origini - Wolverine (2009), può essere considerato il seguito ideale di X-Men - Conflitto finale, in cui proprio Jean perde la vita. Anche in questo secondo episodio il tema centrale è l'immortalità, che qui diventa causa del disagio esistenziale di un uomo, o un animale volendo, intrappolato in una sofferenza eterna, dopo la morte dell'amata Jean, e in una vita senza senso. Uno scopo che Logan ritroverà solo dopo l'incontro con Mariko, riscoprendo anche la propria identità. Wolverine - L'immortale si rivela un film piacevole in cui il regista, James Mangold, rinunciando ad un azione frenetica, adrenalinica, sembra più interessato ad indagare l'intimità del personaggio, soprattutto la sfera "umana". E in tal senso il regista newyorkese è aiutato dall'ottimo Hugh Jackman, che a tratti riesce a sorreggere una sceneggiatura non proprio perfetta. Così come risulta buona la prova di tutto il resto del cast, tra i quali spicca Rila Fukushima, che sicuramente vedremo nei prossimi episodi dedicati al mutante. Wolverine, dunque, non sarà il miglior episodio della serie, ma comunque risulta una visione piacevole e apprezzabile per gli amanti del genere.

Il destino dell'America è cambiato da quando i nuovi "padri fondatori" sono riusciti a controllare la violenza e rilanciare l'economia. Ma a che prezzo? Una notte all'anno, per dar modo a tutti di sfogare la rabbia, le pulsioni violente e in generale la propria negatività, ogni crimine viene tollerato, compreso l'omicidio. James Sandin (Ethan Hawke) si è arricchito grazie a questa notte, vendendo sistemi di difesa per le case. L'uomo dunque si prepara a vivere una tranquilla serata insieme alla propria famiglia, chiuso nel proprio bunker, ma gli eventi prenderanno una piega inaspettata quando il figlio, Charlie, decide di far entrare in casa un ragazzo di colore, in fuga da alcuni assassini, e allo stesso tempo il fidanzato della figlia prova ad ucciderlo. James, dopo aver fatto fuori quest'ultimo, sarà costretto a trovare l'altro ragazzo e consegnarlo agli assassini, che minacciano di fare irruzione nella casa e di uccidere tutti.

La notte del giudizio è un thriller con sfumature horror abbastanza originale e interessante. Nella costruzione del film si gioca molto sul rapporto tra società ed individuo e su come queste due dimensione siano intimamente collegate, nonostante la convinzione iniziale del protagonista di poter vivere ignorando quello che succede al di fuori della propria abitazione. E in quest'ottica che l'incursione nel bunker diventa soprattutto l'occasione familiare di confronto con la realtà e ripensamento della propria esistenza e dei propri valori. L'altra grande tematica del film, invece, riguarda lo scopo della violenza, utilizzata per effetto catartico o come purificazione della società dai ceti sociali meno abbienti? A livello tecnico il film è costruito abbastanza bene, con un ritmo sostenuto, senza ricorrere a grandi effetti speciali. La prova del cast è buona e la storia risulta credibile, nonostante qualche piccola ingenuità. Un film dunque che si può tranquillamente vedere. Consigliato agli amanti del genere!

Virgil Oldman (Geoffrey Rush) è un quotato battitore d'asta che ama collezionare ritratti di donna dal valore inestimabile, aiutato da Billy (Donald McNichol Sutherland), un amico di vecchia data. Ma Virgil è anche un uomo burbero che vive solo e non ama toccare gli altri. Tutto questo fino a quando una misteriosa donna, Claire Ibetson (Sylvia Hoeks), chiede a l'uomo di catalogare il proprio patrimonio. A casa della donna Virgil scopre i resti di un automa di Jacques de Vaucanson e chiede aiuto a Robert (Jim Sturgess), un giovane ragazzo in grado di aggiustare tutto, per ricostruirlo. Ma soprattutto l'uomo inizia ad essere ossessionato dalla proprietaria, che vive in casa nascosta perchè affetta da agorafobia. Senza mai vederla, Virgil finisce per innamorarsi di lei e inizia a corteggiarla, aiutato dal giovane Robert.

Solo ora sono riuscito a vedere l'ultimo film di Tornatore e sono contento di averlo fatto. Si tratta di un thriller psicologico in cui il regista si diverte a giocare con l'arte e con lo stretto e paradossale legame tra verità e menzogna, autenticità e falsità, realtà e simulazione, di cui il protagonista, interpretato da uno strepitoso Geoffrey Rush, sembra essere un esperto. Tornatore senza rumorosi effetti speciali o grandi scene d'azione riesce nell'intento di mantenere il ritmo elevato e la giusta intensità, tenendo incollato lo spettatore alla poltrona fino all'imprevedibile epilogo. E se, come detto, Geoffrey Rush è sontuoso, la prova di Jim Sturgess e quella dell'affascinante attrice olandese Sylvia Hoeks sono decisamenre positive. Un film che consiglio a tutti, considerandolo ad oggi il migliore tra quelli italiani usciti nel 2013.

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