Recensione: I DODICI BAMBINI DI PARIGI di Tim Willocks

Titolo: I dodici bambini di Parigi
Autore: Tim Willocks
Editore: Multiplayer.it
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 19,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

I dodici bambini di Parigi è un romanzo di Tim Willocks, in cui storia e drammaticità si intrecciano fino a creare un mix esplosivo di eventi. Tutto inizia la notte di San Bartolomeo, tra il 23 e il 24 Agosto 1572, in cui un numero imprecisato di ugonotti giunti a Parigi per assistere al matrimonio tra Enrico di Navarra e Margherita di Valois, vennero sterminati ferocemente. Una strage, un massacro, compiuto dalla casa reale cattolica ai danni degli ugonotti (i protestanti francesi). Una moltitudine di persone assassinate, i loro corpi gettati in ogni dove.

A nulla valse l'ordine, giunto dal re il 24 agosto, di cessare immediatamente gli omicidi: la strage proseguì, diventando - secondo una definizione diffusa - "il peggiore dei massacri religiosi del secolo" e macchiando il matrimonio reale con il nome di "nozze vermiglie". È proprio in questo contesto di disordini e caos che si inserisce la storia di Mattias Tannhauser, un uomo che si trova nel posto sbagliato e soprattutto nel momento sbagliato. Egli giunge in città alla ricerca di sua moglie Carla, invitata alle nozze del re. La donna viene rapita da Grymonde, orrido re di Cuccagna, mentre Tannhauser si ritrova incarcerato al Louvre. Egli è ricercato, inoltre, dai congiurati della Confraternita dei Pellegrini di San Giacomo, e proprio quando viene liberato dal carcere e inizia la ricerca ossessiva e spietata della moglie incontra i dodici bambini di Parigi, che in qualche modo cambieranno la sua sorte.

Enrico III di Navarra e Margherita di Valois
A rendere accattivante il romanzo sono proprio le azioni, le gesta e le decisioni prese dai personaggi, di cui abbiamo nel libro un'attenta analisi psicologica. Lo scrittore scava a fondo in ognuno di essi fino a raggiungere l’Io più nascosto, parti che mai si sarebbero immaginati di possedere, che l’autore stesso porta alla luce. La spietatezza, la brutalità, l’andare oltre i limiti del concesso (umanamente parlando), sono elementi chiave che vanno a caratterizzare ogni protagonista, portato quasi al limite della disperazione e della follia, in un’eterna lotta contro il tempo. Le ambientazione sono caratterizzate da una magnificenza che solo un determinato stile può suscitare. Troviamo una Parigi antica, misterica, oscura e assassina, in contrasto con una città apparentemente stabile, fiorente, sfarzosa, sede delle nozze più discusse dell’epoca. Abbiamo una narrazione veloce, incalzante, dal ritmo mozzafiato, che culmina in un lirismo puro.

Un libro da leggere per la ricchezza dei contenuti, per la storia cardine e per il registro linguistico utilizzato.

L'AUTORE
TIM WILLOCKS è autore di bestseller di straordinario successo come “Il fine ultimo della creazione”, “Religion” e “Re macchiati di sangue”, tradotti in più di 20 lingue. è stato paragonato a Stephen King, Norman Mailer e James Ellroy. Willocks è anche sceneggiatore di film come “Bad city blues” con Dennis Hopper, “Sin” con Gary Oldman e “Swept from the Sea” con Vincent Perez, Rachel Weisz e Ian McKellan. Ha lavorato con Steven Spielberg e Michael Mann e è stato co-autore del Discorso per il Nuovo Millennio di Bill Clinton. Ha vinto il Premio Corsaro Nero per il Centenario Salgariano e “I Dodici Bambini di Parigi” è stato per settimane nella Top 20 dei libri UK più venduti. Vive da alcuni anni in Irlanda, è un medico psichiatra, pratica lo Shotokan Karate ed è un avido giocatore di poker. 

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