Titolo: L'ultima sirena
Autore: Iida Turpeinen
Editore: Neri Pozza
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
"L'ultima sirena" di Iida Turpeinen è un'opera che affronta il tema dell'estinzione attraverso un affascinante viaggio nel tempo, spaziando dal XVIII secolo fino all'epoca contemporanea. La narrazione esplora il declino della Hydrodamalis gigas (la ritina di Steller), una specie di mammifero marino estinta in meno di tre decenni dalla sua scoperta nel 1741. La trama si sviluppa in un percorso che abbraccia tre secoli, collegando epoche diverse attraverso il filo conduttore della scoperta, distruzione e conservazione della natura. La storia ha inizio con la figura storica di Georg Wilhelm Steller, un naturalista del XVIII secolo che accompagna una spedizione esplorativa verso il Pacifico settentrionale. Steller si imbatte in un essere imponente e maestoso, la Hydrodamalis gigas, una grande sirena che vive nelle acque dell’arcipelago delle Aleutine. Questo animale, che simboleggia l'innocenza e la quiete della natura incontaminata, diventa presto il bersaglio della caccia indiscriminata e dell’interesse scientifico di esploratori e collezionisti. La narrazione passa successivamente alla vita di Hilda Olson, un’artista che lavora nella creazione di motivi botanici e si dedica alla rappresentazione estetica della natura. Il suo personaggio evidenzia come la natura e la sua bellezza si possano osservare non solo in campo scientifico, ma anche attraverso un approccio artistico e culturale. Questo passaggio suggerisce il cambiamento progressivo del rapporto dell'umanità con il mondo naturale, che da oggetto di pura curiosità diventa simbolo di una bellezza da preservare. Nel XX secolo, la storia si sposta sulla figura di John Grönvall, ambientalista e custode delle isole Aspskär, che si batte per proteggerla dalla caccia intensiva e dalla distruzione delle specie di uccelli locali. La sua lotta solitaria, in mezzo a un clima di scetticismo, si traduce nella salvaguardia della biodiversità dell'isola. Grönvall rappresenta l’avanguardia delle iniziative ambientaliste moderne, che sottolineano come anche un singolo individuo possa opporsi alla distruzione della natura, sensibilizzando una comunità.
Iida Turpeinen è nata nel 1987 e vive a Hel - sinki. Con un master in letterature comparate, da sempre si interessa dell’incontro fra scienze naturali e letteratura. L’ultima sirena, il suo primo romanzo, è vincitore dello Helsingin Sanomat Literature Prize come opera di debutto, è nella selezione del Finlandia Prize, dell’Adlibris Award e del Torch-bearer Award. Si è aggiudicato inoltre il Blogistania Award, riconoscimento dei blogger, bookstagrammer e booktoker finlandesi. È stato venduto in 27 paesi.
Autore: Iida Turpeinen
Editore: Neri Pozza
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 18,00 €
"L'ultima sirena" di Iida Turpeinen è un'opera che affronta il tema dell'estinzione attraverso un affascinante viaggio nel tempo, spaziando dal XVIII secolo fino all'epoca contemporanea. La narrazione esplora il declino della Hydrodamalis gigas (la ritina di Steller), una specie di mammifero marino estinta in meno di tre decenni dalla sua scoperta nel 1741. La trama si sviluppa in un percorso che abbraccia tre secoli, collegando epoche diverse attraverso il filo conduttore della scoperta, distruzione e conservazione della natura. La storia ha inizio con la figura storica di Georg Wilhelm Steller, un naturalista del XVIII secolo che accompagna una spedizione esplorativa verso il Pacifico settentrionale. Steller si imbatte in un essere imponente e maestoso, la Hydrodamalis gigas, una grande sirena che vive nelle acque dell’arcipelago delle Aleutine. Questo animale, che simboleggia l'innocenza e la quiete della natura incontaminata, diventa presto il bersaglio della caccia indiscriminata e dell’interesse scientifico di esploratori e collezionisti. La narrazione passa successivamente alla vita di Hilda Olson, un’artista che lavora nella creazione di motivi botanici e si dedica alla rappresentazione estetica della natura. Il suo personaggio evidenzia come la natura e la sua bellezza si possano osservare non solo in campo scientifico, ma anche attraverso un approccio artistico e culturale. Questo passaggio suggerisce il cambiamento progressivo del rapporto dell'umanità con il mondo naturale, che da oggetto di pura curiosità diventa simbolo di una bellezza da preservare. Nel XX secolo, la storia si sposta sulla figura di John Grönvall, ambientalista e custode delle isole Aspskär, che si batte per proteggerla dalla caccia intensiva e dalla distruzione delle specie di uccelli locali. La sua lotta solitaria, in mezzo a un clima di scetticismo, si traduce nella salvaguardia della biodiversità dell'isola. Grönvall rappresenta l’avanguardia delle iniziative ambientaliste moderne, che sottolineano come anche un singolo individuo possa opporsi alla distruzione della natura, sensibilizzando una comunità.
Immagine dal sito: https://www.criptozoo.com/approfondimenti/2017/09/15/la-ritina-di-steller |
Turpeinen attinge a un notevole lavoro di ricerca, integrando nozioni scientifiche e narrative storiche che danno una visione ampia dei cambiamenti culturali e ambientali avvenuti in secoli di convivenza tra uomini e natura. Per esempio, l'autrice riesce a descrivere l'ambiente delle Isole Aleutine e la scoperta della Hydrodamalis gigas da parte del naturalista Georg Steller, immergendo il lettore in un mondo selvaggio che l'uomo comincia a modificare drammaticamente. L'evoluzione delle credenze, dalla sacralità del creato alla nascente consapevolezza dell'estinzione, aggiunge un forte messaggio ecologista, culminando nella riflessione sulla "sesta estinzione di massa" in corso oggi. Il romanzo suggerisce anche come lo sguardo scientifico possa, per quanto rigoroso, essere distorto dalla cultura e dalle credenze del tempo. La struttura narrativa procede cronologicamente, ma Turpeinen si serve di diversi punti di vista, inclusi frammenti in corsivo che riportano informazioni scientifiche quasi enciclopediche. Questi passaggi conferiscono al testo un ritmo più meditativo, pur mantenendo uno stile fluido e coinvolgente. L'uso sapiente della lingua da parte dell’autrice rende l’opera accessibile anche ai lettori non esperti di scienza, senza compromettere l'intensità del messaggio. Turpeinen si dimostra capace di unire poesia e ricerca, creando un’atmosfera che evoca la fragile bellezza del nostro mondo naturale. Inoltre, la figura di John Grönvall, pionere della conservazione della fauna finlandese, è uno dei personaggi che meglio rappresenta la complessa relazione tra l'uomo e l'ambiente, mostrando come un solo individuo possa influire profondamente sul proprio contesto naturale. La determinazione di Grönvall a proteggere un'isola dall'attività di caccia dimostra che la passione per la tutela della natura può portare a veri cambiamenti. Questa storia di perseveranza rende il libro un'ispirazione anche per il lettore contemporaneo, affrontando temi rilevanti come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. "L'ultima sirena" è, quindi, molto più di un romanzo storico: è un'opera profondamente ecologista e poetica che invita a riflettere sulla responsabilità collettiva nella protezione delle specie viventi, mantenendo viva la memoria delle creature estinte e ricordando l’importanza di preservare il nostro patrimonio naturale.